Dopo la breve analisi di Prodotto e Prezzo affrontata nell’articolo scorso, prendiamo in esame le altre due variabili fondamentali di marketing: la Distribuzione e la Comunicazione.
nDistribuzione
nSe il biglietto di ingresso può essere sottoposto a una politica di distribuzione, come accennato, lo stadio può essere invece considerato il punto di distribuzione del principale oggetto di mercato di una società: lo spettacolo sportivo.
nGrande cura oggi è dedicata all’allestimento di negozi, centri commerciali e ipermercati, la cui organizzazione contribuisce in modo fondamentale alla vendita.
nParimenti, le società sportive si trovano per le mani un mezzo di potenziale grande attrattiva, facilitate anche dal fatto che chi si reca allo stadio lo fa per svagarsi e quindi si trova in uno stato d’animo particolarmente ben disposto.
nUn punto ristoro fornito ed accogliente (come Rimini, con tanto di ristorante), un giardino ben curato in cui far giocare i bambini durante le partite (Bologna), sono elementi semplici che contribuiscono a creare un’atmosfera ospitale.
nCerto si potrebbe andare oltre, organizzando ad esempio mini-eventi musicali fra i due incontri del sabato, oppure giornate particolari di assaggio del baseball, con istruttori e batting practice per tutti, o ancora piccoli corsi per spettatori neofiti nei quali utilizzare squadre di ragazzi in campo per le dimostrazioni pratiche, insistendo e ampliando l’esperienza, sicuramente positiva, del B-Day di Reggio Emilia con Elio & company.
nPurtroppo siamo ancora in alcuni casi alle prese con le pulizie delle tribune o l’assenza d’acqua corrente nei servizi.
nnComunicazione
nEccoci finalmente a prendere in esame l’argomento di migliaia di discussioni, la variabile il cui impiego, o la cui assenza di impiego, ha influenzato nel bene e soprattutto nel male il baseball italiano negli ultimi 15 anni.
nCome abbiamo già accennato, una società di baseball si trova ad operare in un mercato differenziato, contendendo diverse risorse a diversi concorrenti.
nnPer l’aspetto business to consumer, le componenti su cui concentrarsi sono:
nil pubblico
ndi chi impiega il tempo libero seguendo manifestazioni in generale
ndi chi segue lo sport
ndi chi già conosce il baseball, ma non lo segue direttamente
ni potenziali praticanti
ni ragazzi in età di avviamento allo sport
nle loro famiglie che ne influenzano le scelte
nnPer l’aspetto business to business:
nle aziende potenziali sponsor, tecnici e non
nnon si può che rilevare l’esclusione di tutti gli altri sport dalla principale fonte di introiti dei grandi sport professionistici nel mondo: quella dei diritti televisivi, oggi in Italia appannaggio pressoché totale del calcio.
nnPer essere presi in considerazione da tutti questi target, quotidianamente bombardati da una miriade di stimoli da parte della concorrenza (cito alcuni esempi: gli altri sport, il cinema, le discoteche, in sintesi tutti i cosiddetti operatori del tempo libero), è INDISPENSABILE COMUNICARE. E comunicare nel modo giusto.
nGli strumenti più efficaci a disposizione sono, ovviamente, i mass media.
nFino a qualche anno fa, instaurare rapporti di collaborazione era indubbiamente più facile: oggi i giornalisti sono letteralmente tirati per la giacca da una congerie di interlocutori che ingolfano quotidianamente telefoni, fax e caselle di posta elettronica con centinaia di comunicati che spesso non dicono nulla. Non solo. I giornali sono aziende e, sinceramente, non è facile ipotizzare un aumento delle vendite o dell’ascolto di qualunque testata causato dalla presenza delle cronache del nostro sport.
nÈ quindi il baseball che deve approcciare i media non nell’ottica di rivendicare un’attenzione che non gli è dovuta per nascita, ma fornendo servizi e informazioni fruibili agli operatori dell’informazione.
nOgni società dovrebbe essere dotata di un addetto stampa con il compito di contattare e conoscere i giornalisti, di concordare con loro i tempi e i modi per facilitare il loro lavoro per una possibile conquista di nuovi spazi.
nLe notizie devono essere interessanti e costanti, il flusso di informazioni dalla società metodico e affidabile, eventualmente basato su di un calendario prestabilito all’inizio della stagione. Solo con l’affidabilità sarà possibile instaurare un rapporto proficuo che, nel tempo, darà i suoi frutti in termini di esposizione, con benefica ricaduta sull’interesse cittadino.
nGli appuntamenti con la stampa, come ad esempio la presentazione della squadra, dei nuovi giocatori o degli sponsor, le conferenze post partita del manager, periodici incontri informali con i dirigenti, sono attività svolte regolarmente e con successo da altri sport, troppo spesso tralasciate dal nostro baseball, dimenticando che una buona presenza sui media è il più efficace e, alla fine, meno dispendioso, mezzo per raggiungere potenziali spettatori, futuri giocatori e indispensabili sponsor.
nOvviamente, all’opera della singola squadra sul suo territorio, DEVE fare da contraltare un’attività coordinata di comunicazione dell’intero movimento, del baseball italiano in quanto tale, che consenta la ricostruzione di un interesse nazionale nei confronti di questo sport, ormai relegato, quando va bene, alle brevissime. n
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