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Visibilità e integrazione fra nuovi e classici media

Mi ero prefisso un’analisi dell’attenzione rivolta dai mass media alla serie finale del campionato, prevedendo, come molti, la solita lunga trafila di botte e risposte che avrebbero portato Semenzato e Danesi all’ennesima, emozionante e drammatica Garasette.
nCosì non fu, come ben sappiamo: il quattro-a-zero-e-tutti-a-casa che ha confermato il tricolore sulle casacche neroarancio ha ridotto al minimo la possibile esposizione mediatica, tanto per le squadre e la disciplina in sé, quanto per gli sponsor coinvolti.
nNon sono mancati comunque spunti interessanti.
nLa quarta partita (e la conseguente assegnazione del titolo), ad esempio, praticamente ignorata, come al solito, dalle testate nazionali, è stata, udite udite, commentata dai quotidiani sportivi il giorno successivo il suo svolgimento!
nStadio-Corriere dello Sport e Gazzetta dello Sport con due begli articoli e anche Tuttosport con una breve (buona grazia!).
nA dimostrazione del fatto che, se c’è la volontà, è possibile dare notizie fresche anche del nostro sport. E non credo che le tre testate siano rimaste “aperte” per aspettare questa partita (non era la bella), semplicemente i giornalisti hanno tenuto d’occhio (come, lo vedremo) la situazione e, in presenza di una notizia, cioè dell’assegnazione dello scudetto, hanno inserito il pezzo.
nIl che porta a due considerazioni:n

    n
  1. la scelta di iniziare le partite serali di regular season alle 20:30 per concedere mezz’ora in più ai giornali (lanciatori, cambi di campo, big e/o extra inning permettendo) non solo non ha portato una riga in più, magari scoraggiando parte del pubblico (visto che la maggioranza di chi allo stadio va, si presenta comunque alle 21), ma è stata addirittura sconfessata in questa, unica, occasione di copertura immediata, avvenuta nei playoff e quindi per una partita iniziata alle 21!n
  2. del baseball, per i giornali, fa notizia soltanto una partita all’anno.

    nnCiò che paga, nei rapporti con i media, in termini di spazio e visibilità, sono la linearità di un progetto e la semplicità nel comunicarlo, la continua sperimentazione degli ultimi anni, gli eterni tentativi e i mesti ritorni sui propri passi del nostro baseball (cito a braccio e per la sola massima serie: oriundi sì oriundi no oriundi tanti; partita del mercoledì non più partita del mercoledì; due partite tre partite; under 18, 19, 20, 21, 22, 23… 47; sabato-sabato-domenica poi venerdì-sabato-sabato) o le inesplicabili stravaganze (20:30 nella prima fase ma 21 nei playoff; una piazza in cui si gioca sempre alle 19:30!) non fanno che trasmettere all’esterno un’impressione di confusa precarietà che mai potrà conquistare la fiducia e l’attenzione dei mezzi di comunicazione.nChi lavora nell’informazione e in particolare nei giornali, spesso con tempistiche molto strette, cerca soprattutto affidabilità, la certezza di poter contare su di un flusso costante di notizie, e tempestività.
    nIn ciò, uno straordinario strumento nelle mani di chi vuole divulgare questo sport è proprio Internet. Il baseball non ha dirette televisive, pochissime radiofoniche, appare sui teletext con enorme ritardo: ma grazie al web può vivere in tempo reale in tutto il mondo.
    nIl Play-by-Play messo in rete da Baseball.it in occasione delle finali, non solo ha ottenuto un numero di contatti (e di riconoscimenti) eccezionale, ma ha dimostrato come questa sia la strada per fornire agli operatori della comunicazione la possibilità concreta di seguire e coprire il nostro sport.
    nPotrei sbagliare, ma credo che gli autori degli articoli usciti abbiano proprio consultato questo servizio prima di scrivere i loro pezzi.
    nNon è per dilungarsi nell’autocelebrazione (anche perché il sottoscritto in nulla ha contribuito), ma vorrei che tutti coloro che leggono queste righe si rendessero conto della RIVOLUZIONE portata nel baseball nostrano da questo sito e dal Play by Play messo in rete per la serie finale 2000. A parte l’ottima qualità grafica, piacevole e di grande leggibilità, e l’impostazione generale, razionale e completa (che sono il frutto palese di tantissimo lavoro), ha consentito a chiunque, in qualunque punto del globo fosse, di ricevere informazioni in diretta che altrimenti avrebbe potuto avere solo con la presenza fisica sul luogo dell’evento.
    nChi ha un rapporto a dir poco problematico con i mezzi di comunicazione come il baseball italiano non può non considerare questo servizio come un prezioso, indispensabile alleato su cui giocare il proprio futuro. Prima di perdere, come al solito, l’ennesimo treno.
    nEcco un bel progetto, un bell’obiettivo da raggiungere, per noi e per il mondo del baseball in generale: la copertura integrale Play-by-Play del campionato (iniziando il prossimo anno dalla Serie A1, ma con la prospettiva di allargare il più possibile la copertura) e, indispensabile, la capillare informazione sull’esistenza di questo servizio, sia nei confronti di coloro che di questo mondo fanno parte, sia nei confronti di chi potrebbe iniziare a vederlo sotto una luce nuova.

    nnLe partite sono il vero prodotto che uno sport mette sul mercato e sta proprio a chi lo deve vendere (le società) essere il primo a valorizzarlo: ogni incontro, ogni azione di gioco, ogni lancio, devono essere trattati e proposti come un piccolo gioiello di spettacolo irripetibile. Solo con questo atteggiamento sarà possibile trasmettere interesse, cultura e passione per il baseball. Soluzioni alla “prima iniziamo, prima finiamo” non devono trovare spazio in un progetto volto seriamente ad ottenere il rilancio promozionale del movimento.

    n nLa lotta per emergere ha in Internet una nuova potente arma, i risultati sono, come sempre, nelle mani di chi avrà la volontà e la determinazione per conseguirli.n

Marco Landi

Nato a Bologna nel 1965, è sposato con Barbara e papà di Riccardo (31/12/96, batte destro e tira mancino) e lavora da sempre nell'ambito della comunicazione.Dal 1993 al 2004 alla Master Key Bologna, agenzia di consulenza in comunicazione, con competenze specifiche inerenti l'area below-the-line, sponsoring e sales promotion in particolare, e i servizi per l'ufficio stampa.Nel 1991-92 è Coordinatore responsabile della Lega Baseball Serie A, di cui gestisce l'attivita di back office e di comunicazione.Dal 1988 al 1991 è Responsabile marketing e comunicazione della Fortitudo Baseball è stato membro del C.O.L. Bologna per i Mondiali di Baseball Italia '88.In questi anni svolge il lavoro di coordinamento nella redazione dei periodici Fuoricampo e Baseball Magazine.Nel 2002 rientra in Fortitudo e dal 2004 è marketing professional per la Federazione Italiana Baseball Softball. Lettore onnivoro, predilige tematiche di aggiornamento per la propria professionalita, ama il fantasy e colleziona fumetti.Ascolta hard rock in tutte le sue forme.Tenta disperatamente, con il poco tempo a disposizione, di abbassare il suo handicap di golfista, ma questa e un'altra storia...

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