Il torneo olimpico è arrivato alla stretta finale. Martedì 26 settembre alla nostra ora di pranzo conosceremo il nome delle squadre che si disputeranno la medaglia d’oro. Inutile dire che una super sfida tra Stati Uniti e Cuba sarebbe la ciliegina sulla ricca torta di un torneo che, secondo molti osservatori, ha espresso il massimo livello mai visto in una manifestazione internazionale. Cuba affronta il Giappone alle 3.30 della notte di lunedì 25 (sempre ora italiana) e di certo per i campioni in carica non si tratterà di una passeggiata. Il Giappone ha giocato un eccellente girone eliminatorio e solo per una serie di circostanza sfortunate non si è piazzato meglio. Una di queste circostanze è l’infortunio subito dal lanciatore numero uno Daisuke Matsuzaka che, da buon Samurai, sarà a disposizione per le finali ma non al meglio della condizione. Non si sa, quindi, se come partente verrà scelto lui o se il Giappone opterà per l’altro “pro” Tomohiro Kuroki. Di certo c’è invece che contro Cuba serve il monte di lancio al meglio. I caraibici da parte loro giocano le finali come favoriti, come al solito. Il loro limite è il monte di lancio, nel senso che non hanno un secondo partente al livello di Contreras. Vedremo se contro il Giappone la pallina verrà affidata a lui o a Pedro Lazo. In panchina c’è sempre pronta l’alternativa di Vera, “mvp” della “serie selectiva” cubana, che però ha perso con l’Olanda. Qualcuno, specie la stampa americana, aveva celebrato il funerale della “seleccion” un po’ troppo presto. Agli americani è bastato vedere il 6-1 con cui Cuba li ha rimessi al loro posto per abbassare le orecchie. Ma in realtà quella partita conta poco. Gli Stati Uniti hanno mandato in pedana Krivda, un “pallettaro” mancino che era venuto a Sydney per lanciare contro il Sud Africa e l’Italia, e hanno riservato il loro “asso” Ben Sheets per la gara con l’Italia, forse per nasconderlo. Il lanciatore dei Brewers sarà naturalmente disponibile per la finale, se gli americani si qualificheranno. Già, perché anche loro devono mangiarsi un boccone indigesto come la Corea, che nonostante tutte le disavventure della fase di preparazione ha conquistato un posto tra le elette. Per le finali i coreani recuperano il prima base Seung-Yup-Lee, miglior fuoricampista del loro campionato professionistico, ma non sanno in che condizioni sarà il miglior lanciatore, Chung Min Tae, che contro il Giappone si è beccato una pallinata addosso. Contro gli americani partirà Tae Hyon Chong, un “sottomarino” del quale gli Stati Uniti non hanno un gran ricordo, visto che nelle eliminatorie li ha tenuti a zero per 7 riprese. Chong è un “amateur”, al contrario del probabile partente americano Oswalt, che gioca in “doppio A”, ma lo staff di Lasorda lo ritiene ugualmente molto pericoloso. Ovviamente baseball.it vi aggiornerà in tempo reale sull'andamento delle sfide.
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