nnGabriele Giardini ci ha tradotto e inviato questo bell’articolo di Keith Taylor che potete visualizzare in formato originale sul sito Mudball (http://mudball.com/partips.htm).
nn
CONSIGLI PER GENITORI DI GIOVANI ATLETI
nnnCiao, mi chiamo Keith Taylor. Negli ultimi anni, mio figlio ha praticato diversi sport, ma soprattutto baseball, dalla Little League alle scuole superiori.
nHo avuto l’opportunità di vedere genitori, allenatori e atleti interagire tra loro per diventare una squadra. Molte di queste interazioni sono state positive, ma, a volte, ho notato alcune situazioni nelle quali i genitori possono veramente aiutare a far sì che la pratica sportiva diventi una buona esperienza di apprendimento per i loro figli.n
Pertanto vorrei condividere alcune mie idee con voi. Credo, in tutta franchezza, che queste idee aiuteranno a rendere più divertente lo sport per i vostri figli, più godibile per voi e infinitamente più facile per quelle persone che, volontariamente, prestano il loro tempo e le loro capacità. Spero che vi possano servire!
nGIOCO !
nLAVORATE CON I VOSTRI BAMBINI. Non c’è nulla che dia più soddisfazione che andare fuori qualche pomeriggio e giocare a baseball con i vostri bambini. Ciò fornisce qualità al tempo e aiuta vostro figlio a migliorare le sue abilità (e, credetemi, meglio vostro figlio riesce a giocare, più si divertirà in campionato!).n
E un giorno vostro figlio ripenserà ai pomeriggi d’estate passati a giocare a baseball con papà e mamma.
nFATEVI COINVOLGERE NELL’ORGANIZZAZIONE. Le federazioni e le organizzazioni si basano sul volontariato e possono usare positivamente tutto l’aiuto che gli viene offerto. Tutto quello che potete fare per dare una mano farà in modo che l’organizzazione funzioni più efficacemente e aiuterà tutti i ragazzi: dal dare una mano nell’organizzazione dei tornei, al classificare o preparare i campi, all’arbitrare. Se vostro figlio vedrà che l’organizzazione è importante per voi, imparerà che è anche importante per lui. Per anni ho aiutato a preparare i campi, a classificare, ad arbitrare; oltre ad essere stata una soddisfazione per me, ho potuto prestarmi a qualcosa di molto importante per mio figlio. E la federazione ti dà la possibilità di seguire tutti i corsi di cui hai bisogno.
nAlcuni si preoccupano di non essere abbastanza competenti. In tal caso vi suggerisco, se commettete un errore, di restituire il denaro che avete guadagnato quel giorno (ricordatevi che è tutto volontariato!!). Inoltre, anche gli allenatori e i giocatori fanno degli errori… la cosa importante è imparare, divertirsi e insegnare ai ragazzi che ci tenete a loro!!!
nCome genitori abbiamo imparato ad essere pazienti con i nostri figli.
SIATE PAZIENTI ANCHE CON I LORO ALLENATORI. Allenatori diversi hanno filosofie diverse. Alcuni ritengono che i giocatori debbano giocare in tutti i ruoli, altri vogliono che diventino bravi in uno solo. Alcuni allenatori danno più importanza alla vittoria, altri danno tutta l’importanza all’imparare. Ogni allenatore è diverso e, probabilmente, l’allenatore dell’anno scorso faceva le cose in maniera diversa da come le farà quello di quest’anno.
nE’ IMPORTANTE ricordare che l’allenatore dei vostri figli non è pagato; lavora per amore del gioco e dei bambini. Lasciateli essere allenatori! Non discutete e non criticate se pensate che vostro figlio sia trattato ingiustamente (come genitori, è naturale essere molto protettivi, ma la maggior parte degli allenatori non fa discriminazioni).
Se pensate che ci sia un problema, discutetene con calma con l’allenatore LONTANO dal campo; probabilmente riuscirete a comprendere il suo punto di vista.
La cosa importante è non fare scenate di fronte ai giocatori; tramite il baseball, stanno imparando a lavorare come una squadra e a rispettare l’autorità e l’esperienza… fate in modo di non rovinare questo insegnamento.
nPer misericordia, FATEVI VEDERE ALLE PARTITE E AGLI ALLENAMENTI.
Nel mondo così frenetico di oggi, a volte è difficile far coincidere gli impegni, ma è vostro figlio! Non voglio iniziare a raccontarvi le storie di quei ragazzi che non provavano nemmeno ad essere bravi nel baseball; immancabilmente questi ragazzi erano quelli che venivano portati agli allenamenti e venuti a prendere alla fine, senza che mai i genitori avessero seguito un singolo allenamento.
Sono solo un paio di volte alla settimana per un paio di mesi all’anno!n
I genitori più irritanti sono quelli che non seguono mai gli allenamenti (e, quindi, non capiscono mai la filosofia dell’allenatore), ma discutono (urlando!) le decisioni dell’allenatore in partita. La maggior parte della gente non oserebbe mancare al lavoro e, nonostante ciò, andare a dire al padrone cosa non va nell’azienda, ma loro se ne fregano e fanno lo stesso con l’allenatore dei loro figli.
nRISPETTATE LE REGOLE! Questo è quello che i ragazzi dovrebbero imparare. Se non siete d’accordo con la chiamata dell’arbitro, tenetelo per voi. Se c’è una regola nella squadra che non vi va bene, beh, è la loro squadra, non la vostra.
Se pensate che ci sia un problema serio, parlatene in privato con l’allenatore o un dirigente, non con vostro figlio.
nRegola d’oro: durante l’allenamento o la partita non parlate mai a meno che non vi sia rivolta la parola (eccetto, ovviamente, per fare il tifo per TUTTI i ragazzi).
Ciò non vuol dire che non possiate avere un’opinione da tifosi o tentare di sostenere i vostri figli; ma rendetevi conto che, se urlate di tutto ad un arbitro in modo non sportivo, i ragazzi vi vedranno, vi sentiranno e impareranno.
Se proprio dovete fare un commento, cercate di farlo in maniera gentile, dentro le righe e ironia.
nNON CREATE ASPETTATIVE. Quasi tutti i padri sognano che i loro figli diventino stelle della major league, ma sono solo bambini. Non aspettatevi di più di quello che possono dare.
Dategli incoraggiamenti positivi e siate presenti quando hanno bisogno di voi.
nInoltre, spesso un bambino è privo di alcune abilità motorie che svilupperà in seguito.
Non combattete la natura o i ragazzi. La cosa che mi stringe di più il cuore alle partite è vedere un giocatore messo strike out o fare un errore e vedere il genitore che gli urla di tutto dalla tribuna. Gratificarli per il loro sforzo, anche quando sbagliano, darà dei risultati molto migliori e renderà il viaggio di ritorno a casa molto più piacevole.
nGELATO!!! A nessuno piace perdere, ma la natura degli sport di squadra è che una squadra perderà sempre.
Insegnate ai vostri figli che non hanno perso loro individualmente, ma tutta la squadra. E che hanno perso perché è successo che una squadra abbia giocato meglio di loro quel giorno.
C’è sempre una prossima volta e la cosa importante è imparare dalle sconfitte. E’ giusto analizzare il perché si è perso e come poter fare meglio la volta successiva. Non è mai giusto lamentarsi!
nPoi, uscite e andate a prendervi un cono gelato.
nDIVERTITEVI!!!!! Lo sport giovanile dovrebbe essere un’esperienza divertente per tutti: ragazzi, allenatori, dirigenti e genitori. Vincere è bello, ma perdere è inevitabile. Essere una stella è divertente, ma essere un panchinaro è altrettanto importante.
nCogliete l’opportunità di godervi la giovinezza dei vostri figli e insegnargli alcune importanti lezioni di vita!
nSUGGERIMENTO DI UNA MAMMA. Anche se il baseball è considerato uno sport senza contatti, ci sono occasioni in cui i giocatori si scontrano o capitano infortuni non dovuti al contatto.
Siamo tutti preoccupati della sicurezza dei nostri figli, ma se vostro figlio si infortuna, ricordatevi: i bambini possono sopportare cose molto peggiori degli adulti e gli allenatori sono preparati per affrontare gli infortuni.
Lasciate che l’allenatore si occupi della situazione… non ha bisogno di badare ad un genitore spaventato. Non è sbagliato avvicinarsi all’area dell’infortunio, ma scavalcare la rete e spostare via di peso le persone nella zona, crea solo confusione.
Date all’allenatore la possibilità di sistemare la situazione e fare tutto quello che è necessario per assicurare la sicurezza dei giocatori.
Se c’è qualcosa di serio, ve lo farà sapere e chiederà immediatamente il vostro aiuto.
nNon insisterò mai abbastanza: VOLONTARIATO… hanno bisogno di voi. Una delle cose più irritanti che vedo sono le persone che non danno mai una mano, ma sono sempre pronte a criticare. Se non riuscite ad essere parte della soluzione, non siate parte del problema.
nSe credete che qualcosa vada cambiato, fatevi coinvolgere, così lo potrete cambiare.
nSUGGERIMENTO DI UN ALLENATORE. Una delle cose più frustranti per un allenatore è vedersi arrivare un genitore a fine stagione e sentirsi dire: “Grande stagione, ma hai continuato a fare qualcosa che non mi è andato bene…“. Un allenatore non può risolvere i problemi se non sa che esistono.
nLa maggior parte degli allenatori è disposta ad ascoltare i suggerimenti.
nnNOTA DEL TRADUTTORE: Ormai tutti siamo consapevoli dell’enorme importanza che ha il rapporto con i genitori nell’aiutare il nostro difficile compito di tecnici giovanili. Sappiamo benissimo, inoltre, di come tutte le nostre squadre abbiano bisogno di persone disponibili a dare una mano e i genitori possono essere le persone migliori perché più interessate e coinvolte di chiunque altro. Nonostante ciò, troppe volte si innalzano muri di indifferenza, se non di reciproco odio tra genitori, allenatori e dirigenti. Credo che stabilire chiaramente delle regole e dei compiti possa essere il metodo migliore per arrivare ad un’interazione positiva tra genitori e tecnici. Quindi, le riunioni periodiche con i genitori e la disponiblità a parlarsi e a raccoglierne i suggerimenti devono far parte del bagaglio tecnico di qualsiasi allenatore giovanile.
nLa bellezza di questo articolo è, secondo me, nel fatto di essere stato scritto dal punto di vista dei genitori e, quindi, nel dare una serie di amichevoli consigli e suggerimenti pratici non calati dall’alto, ma vissuti con lo spirito di chi è stato in prima persona partecipe di ciò che scrive. Inoltre, l’articolo richiama tutti noi alla disponiblità e all’apertura verso i genitori ed il prezioso aiuto che ci possono dare, ma ricordandoci che non possiamo permettergli di invadere, anche se animati dalle migliori intenzioni, il nostro lavoro.
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