La mia valigia è segnalata a Los Angeles, località che, notoriamente, non è sulla strada che da Milano porta a Bonn.
E' successo che in coda davanti a me al 'check in' c'erano 4 ragazzi diretti in California e il nastro trasportatore li ha voluti omaggiare della mia bellissima borsa bianca e blu, omologata da trasferta di lavoro. Ma alla Lufthansa si sono detti ottimisti: in serata arriverà.
Io intanto posso sfoggiare la tenuta acquistata con i loro 100 marchi.
Tornando al memorabile viaggio di ieri, vi devo descrivere un episodio abbastanza curioso. Una mamma tedesca ha portato la sua bambina ad orinare di fronte al pulmino che ci doveva trasportare sotto bordo, proprio lì, sotto gli occhi di tutti. Al termine della seduta, l'area bagnata (se rapportata alla dimensione della bambina) era impressionante. Voglio dire, il bisogno doveva essere impellente. Ma vi chiedo: quali sarebbero stati i commenti, se l'iniziativa l'avesse presa una mamma italiana in Germania?
Nel mentre, sono preoccupato per il bulldog francese che ci ha fatti ritardare di un'ora. Adesso che ci penso, il suo padrone aveva detto che forse i disagi a cui i cattivoni della Lufthansa l'avevano sottoposta le faranno ritardare l'ovulazione. E lui a Maastricht non si poteva fermare oltre oggi. Che strazio, lasciare la bestiola da sola.
Gli azzurri intanto mi hanno lasciato solo. Hanno abbandonato il 'Gustav Stresemann Institut' per trasferirsi in centro. Certo, non so dargli torto. Qui in riva al Reno c'è un caldo che sembra di essere ai Caraibi e i nostri si sono ben guardati dal mettere un condizionatore o, almeno, un ventilatore. Ieri la nazionale francese, che staziona al mio piano, ha preso la decisione di dormire con tutte le porte aperte, per creare corrente.
Oltre ai francesi ho individuato i belgi, nostri avversari di oggi, e i cechi. Nessuna traccia dell'Olanda, però.
La zona ha comunque altri vantaggi. Nel parco adiacente si tiene una manifestazione a metà tra la 'Festa dell'Unità' e la loro 'Oktober Fest'. Pur devastato e con le vesciche ai piedi, ieri sera mi ci sono voluto tuffare. Ottenendo 2 risultati: trovare un prosciutto arrosto che nemmeno la mia paninoteca preferità ('Da Walter', in centro a Parma…e la citazione mi vale almeno un wallisburger…) propone e arrivare alla consapevolezza che il mio tedesco ha bisogno di un po' d'esercizio. Con almeno 75 stand di birre di tutti i tipi, ho ordinato quella che secondo me avevo bevuto ai tempi dei miei studi in loco (1980, per la cronaca). A parte pagarla un bel 11 marchi, mi è arrivata una sostanza di un colore indefinibile. Se siete pratici di 'Star Trek', potrei dire che assomigliava alla birra romulana, per farmi capire. Una ragazza si è avvicinata per chiedermi con che cosa avessero allungato la berliner weisser, ma ho dovuto rispondere con un laconico: “Non so bene cosa ho acquistato”, allontanandomi poi in un evidente stato confusionale. Ma la festa è molto interessante, praticamente c'è tutta Bonn e forse anche un pezzo di Colonia. Ci tornerò.
A proposito di 'rinfrescare' la conoscenza delle lingue straniere, ieri il Presidente della Federazione Europea Aldo Notari ha dichiarato aperto (in Inglese) de iuròpian cempionscip. No, presidente. E' iuropìan. E poi, dov'è sparito dopo aver dichiarato aperto il campionato?
A fianco di Notari hanno inaugurato l'Europeo il presidente della Federazione Tedesca Frank Wagner, il Sindaco di Bonn Baerbel Dieckmann e il rappresentante dello sponsor, una ditta che produce acqua minerale, Wolfgang Stubbe, che ha rivelato insospettabili doti di lanciatore e si è anche dato un vigoroso 'cinque' con il catcher della Germania Radicke.
La cerimonia d'inaugurazione si è svolta in un clima di delirio. Secondo me, la birra circola a fiumi nel prepartita. E con questo caldo fa effetti strani. Quando gli altoparlanti hanno diffuso l'inno italiano, i tedeschi sembravano tanti Schumacher…lo ricordate quando dirigeva l'orchestra nel modo che avrebbe fatto arrabbiare l'attuale Vice Premier Fini? Evidentemente, per loro Fratelli d'Italia è una canzonetta.
Di pubblico alla prima ce n'era tanto: almeno 4.000, sparsi ovunque e molto coinvolti dai giochini e dalle musichette diffuse dagli altoparlanti. Lo stadio Rheinaue di Bonn è la tipica struttura dell'Europa del nord. Più un 'campo' che uno 'stadio', dove la gente soggiorna per ore dopo la partita, magari intrattenendosi con i giocatori.
Non so dirvi che tipo di interesse susciti il baseball qui. Alla partita ho visto le telecamere di Deutsche Welle, ma i giornali pubblicano poco o nulla. La Germania ha 25.000 praticanti ma nessuno stadio illuminato. Non so, mi riservo il giudizio.
Ed ora mi congedo per prepararmi alla gara numero 2 degli azzurri, che affrontano il Belgio allo stadio Muengersdorf di Colonia.
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