Caminiti, la rivincita di chi non è benedetto dal talento

La recente visita degli Atlanta Braves al ‘Pac Bell Park’ di San Francisco mi ha dato l’opportunità di parlare con Ken Caminiti, uno dei giocatori che amo di più.
Ken ha firmato per i Braves in luglio. Il resto della stagione lo ha giocato con i Texas Rangers, facendo la prima apparizione della sua carriera in ‘American League’.

Come ci si sente da componente dei Braves? Benissimo! E’ davvero il massimo guadagnare 28 punti nelle classifiche in un attimo! Poi sono molto contento di essere di nuovo in National League.
Ad Atlanta va tutto benissimo, l’ambiente è fantastico. Credo dipenda dal ‘manico’: è impossibile avere un manager migliore di Bobby Cox
.
Ovviamente, Caminiti è un cognome italiano. Ho così cercato di ricostruire il suo albero genealogico con l’aiuto del padre Lee, che era casualmente seduto lì vicino: I mei nonni sono arrivati in America dalla Sicilia ha detto Lee Caminiti Ken è la quarta generazione di italo americani della famiglia.
Tornando a Ken, gli ho chiesto quando ha iniziato a giocare a baseball: Avevo 6 anni. Mio babbo mi aiutava con una lancia palle. Visto che sono cresciuto a San Josè, ho giocato in ‘Little League’ da quelle parti. Da bambino facevo il tifo per i Giants. Ricordo un sacco di partite viste nei ‘bleachers’ dietro gli esterni a ‘Candlestick Park’. A quei tempi i ‘bleachers’ erano lontanissimi dal campo, ma ci divertivamo un sacco.
Visto che anche io sono cresciuta come tifosa dei Giants, ho avuto la curiosità di chiedergli chi era il suo giocatore preferito: Jack Clarck oggi è uno dei coach dei Dodgers, n.d.r. Mi ha sempre colpito la sua capacità di battere di potenza in campo opposto. Quando ho esordito nelle ‘Major’ è stato bellissimo affrontarlo da avversario.

Ken Caminiti è stato un grande battitore per tutta la sua carriera. Così la sua successiva affermazione mi ha un po’ sorpresa: Non ho mai trovato facile andare in battuta. Per battere bene ho sempre dovuto lavorare molto duro.
L’apice della carriera di Ken è stato nel 1996 il titolo di ‘MVP’ della National League. Quell’anno ha battuto a 326 di media, con 40 fuoricampo e 130 punti battuti a casa per i Padres di San Diego. Numeri sorprendenti, per uno che non trova ‘facile’ battere.
Mentre pensavo, è spuntato Chipper Jones. Ken ha subito commentato: Per uno come Chipper battere è facile. Lui ha un bellissimo swing naturale, io ho sempre bisogno di lavoro per migliorarlo.
Trovo incredibile che persino a questo livello sia necessario avere una mentalità così forte, per rendere sul campo. Ammiro sul serio uomini come Ken Caminiti: i Braves sono davvero fortunati ad averlo in organico.

Ken Caminiti gioca in ‘Major League’ dal 16 luglio del 1987. La sua media battuta vita è di 273. In questa stagione ha 296 apparizioni nel box, 71 valide e una media di 240. Ha battuto 15 fuoricampo e ottenuto 39 punti battuti a casa.

claire

Claire Matthew è nata e cresciuta nella 'Marin County', poche miglia a nord di S. Francisco.Da bambina ha osservato a 'Candlestick Park' i vari Willie Mays, Willie Mc Covey e Juan Marishal esibirsi con la maglia dei San Francisco Giants. Così, dalla più tenera età, si è innamorata del baseball e ha iniziato a scambiare figurine con i suoi fratelli Chris e Paul.Successivamente il baseball è diventato una professione. Per 5 anni ha lavorato proprio per i Giants come 'coordinatrice degli eventi promozionali' presso l'ufficio 'vendita biglietti'.Il suo secondo amore sono le gare automobilistiche. Claire è stata coinvolta in competizioni di ogni livello, lavorando per diverse 'scuderie' come addetta alle pubbliche relazioni e alle sponsorizzazioni.Oggi è una libera professionista nel settore delle pubbliche relazioni. Il suo ufficio è a Greenbrae, nella California del nord. E' specializzata nell'organizzare eventi per la raccolta di fondi e nell'ottenere spazi sui media per le organizzazioni coinvolte negli eventi.E' la madre 'single' di Alison (20 anni) e Rhianna (19).

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