Nulla sarà come prima

Ho lasciato il mio quartiere per la prima volta questa settimana per raggiungere il ‘Pac Bell Park’, dove i Giants tornavano a giocare dopo la tragedia di martedì scorso. Ero molto nervosa. In macchina sul ponte Golden Gate avevo lo stomaco in gola. Lo ammetto, mi sentivo vulnerabile.
Allo stadio ho visto molta gente contenta di essere alla partita, ma in generale tutti condividevano il mio stato d’animo di ansia e insicurezza.
Il personale della sicurezza era molto più numeroso del solito e abbastanza massiccia appariva anche la presenza di polizia. Non sarà mai più come prima.

I Giants avevano annunciato una cerimonia in memoria delle vittime. E’ stata molto emozionante.
All’ingresso ai tifosi sono state consegnate bandierine americane e una candela, con la raccomandazione di accenderla alle 7, orario di inizio della cerimonia. In quel momento sono stati spenti i riflettori dello stadio. Il colpo d’occhio era impressionante: migliaia di lucine tremolanti nel buio della notte. Un settore dello stadio ha iniziato ad applaudire, subito tutti si sono uniti con il grido ‘USA, USA, USA’. Ho provato una sensazione agro dolce.
Gli altoparlanti dello stadio hanno annunciato le formazioni. I giocatori sono entrati in campo uno a uno e si sono sistemati vicini, per dare l’idea dell’unione. Dal cancello dietro l’esterno sinistro centinaia di poliziotti e vigili del fuoco di San Francisco sono entrati portando un’enorme bandiera, che hanno lasciato sventolare. Accanto alla bandiera faceva bella mostra di sé la guardia a cavallo della polizia.
Un coro di una chiesa locale ha poi intonato le note di ‘God bless America’. Sono riuscita a cantare solo il primo verso, poi la commozione ha preso il sopravvento. Il tabellone ha mostrato le immagini dei soccorritori che si muovevano tra le rovine di quello che era una volta il World Trade Center a New York. Le telecamere dello stadio indugiavano sulla folla. Ho visto molti poliziotti e vigili del fuoco piangere. Quando la telecamera ha inquadrato il campo, ho notato la commozione anche sul volto di molti giocatori, che trattenevano a stento le lacrime. Una scena che sarà difficile scordare.

La partita in sé è stata un duello di lanciatori. Purtroppo il giovane fenomeno Roy Oswalt, partente degli Astros, ha giocato solo il primo inning. Uno stiramento lo ha costretto ad uscire. Oswalt è secondo nella classifica del ‘rookie’ dell’anno della ‘National League’ dietro ad Albert Pujols dei Cardinals.
Russ Ortiz, il partente dei Giants, ha lanciato 7.1 riprese con 5 strike out. Ha concesso 3 valide, 2 basi e 1 punto. Quando è uscito i Giants conducevano 2-1. Il risultato è rimasto invariato fino al nono, quando Robb Nen, il 'closer' dei Giants, ha concesso 2 valide che hanno permesso agli Astros di portarsi a condurre per 3-2. Il loro 'closer' Billy Wagner al contrario ha teuto i Giants a zero.
San Francisco ha così perso un’occasione per guadagnare terreno sui Diamondbacks, sconfitti al nono dai Rockies. Altra brutta notizia per i Giants: i Cardinals hanno battuto i Brewers 9-4 (con 2 fuoricampo di Pujols, per la cronaca) e conducono ora con una gara di vantaggio la corsa alla ‘wild card’.

Alla fine della partita il manager dei Giants Dusty Baker ha dichiarato: Siamo felici di essere tornati a San Francisco, nel nostro stadio. C’era una certa elettricità nell’aria. Gli Astros sono una buona squadra. Ci hanno battuto i loro veterani: Bagwell e Alou. Devo dire che sembrava di giocare una partita dei play off. Cercheremo di rifarci domani. Prima di congedarsi, Baker ha aggiunto: Ho detto ai giocatori che così non mi piace, arrivare vicini alla vittoria e poi perdere di un punto. Ribadisco comunque che gli Astros sono forti.
La serie tra Giants e Astros prosegue questa notte con la sfida tra Livan Hernandez e Wade Miller. Sarà la partita numero 146 dell’anno.

claire

Claire Matthew è nata e cresciuta nella 'Marin County', poche miglia a nord di S. Francisco.Da bambina ha osservato a 'Candlestick Park' i vari Willie Mays, Willie Mc Covey e Juan Marishal esibirsi con la maglia dei San Francisco Giants. Così, dalla più tenera età, si è innamorata del baseball e ha iniziato a scambiare figurine con i suoi fratelli Chris e Paul.Successivamente il baseball è diventato una professione. Per 5 anni ha lavorato proprio per i Giants come 'coordinatrice degli eventi promozionali' presso l'ufficio 'vendita biglietti'.Il suo secondo amore sono le gare automobilistiche. Claire è stata coinvolta in competizioni di ogni livello, lavorando per diverse 'scuderie' come addetta alle pubbliche relazioni e alle sponsorizzazioni.Oggi è una libera professionista nel settore delle pubbliche relazioni. Il suo ufficio è a Greenbrae, nella California del nord. E' specializzata nell'organizzare eventi per la raccolta di fondi e nell'ottenere spazi sui media per le organizzazioni coinvolte negli eventi.E' la madre 'single' di Alison (20 anni) e Rhianna (19).

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