Un altro miracolo salva New York, D'Backs battuti 3-2

Incredibile. Non esistono altri aggettivi utili per descrivere quello che è successo allo Yankee Stadium in gara 5 delle World Series. Per la seconda serata consecutiva gli Yankees sono arrivati alla nona ripresa sotto di due punti e, come già in gara 4, con 2 eliminati hanno messo a segno un fuoricampo da 2 punti su lancio di Byung-Hyun Kim, pareggiando la partita per poi vincerla agli extra-inning. Quest’oggi, a dare il successo a New York è stata la valida di Alfonso Soriano; gli Yankees hanno vinto per 3-2 e ora conducono la serie 3-2.
In una serata particolarmente calda per il mese di novembre allo Yankee Stadium, i Diamondbacks hanno mandato sul monte di lancio Miguel Batista, nella speranza che il quarto partente usato in questa serie dal manager Bob Brenly potesse emulare le gesta degli assi Randy Johnson e Curt Schilling; già nella seconda ripresa Batista ha concesso una base-ball a Paul O’Neill e una valida a Tino Martinez, ma con 2 eliminati e corridori in prima e terza ha messo strikeout Jorge Posada, chiudendo l’inning.
Il partente degli Yankees Mike Mussina, che aveva perso in gara 1, ha cominciato non concedendo nulla nelle prime 2 riprese; poi, nella terza, Mark Grace ha ottenuto una base-ball, e il catcher Rod Barajas, in campo al posto dell’infortunato Damian Miller, ha messo a segno un singolo. Mussina si è ripreso e ha poi messo strikeout Craig Counsell, mettendo fine all’inning; Barajas, in seguito, si è messo in luce anche in difesa, cogliendo nella seconda parte della ripresa Soriano, che aveva messo a segno un singolo e stava rubando la seconda base.
Dopo i problemi della seconda ripresa, Batista ha cominciato a carburare negli inning successivi; fino alla sesta ripresa ha concesso altre 2 valide e una base-ball, ma grazie anche a 2 doppi giochi e a diverse ottime giocate difensive di Counsell in seconda base, ha tenuto la situazione sempre sotto controllo. Per Mussina, invece, i grossi guai sono arrivati nel quinto inning, che Steve Finley ha aperto con un fuoricampo; dopo le eliminazioni di Reggie Sanders e Grace, Barajas ha spedito un’altra pallina oltre la recinzione, portando Arizona sul 2-0.
Al contrario di quanto si potesse pensare, i 2 punti sono stati abbastanza per Batista, almeno finche il partente è rimasto in gara: nella settima ripresa Shane Spencer e David Justice hanno ottenuto due basi-ball consecutive, ma l’inning è finito sull’innocua volata di Scott Brosius; nell’ottava, con due eliminati, Batista ha concesso una base-ball a Paul O’Neill e un singolo a Bernie Williams, ed è stato allora rilevato da Greg Swindell. Il mancino ha eliminato su una volata Martinez, e ha preparato il campo per Kim, pronto a scendere sul monte nella nona ripresa.
In precedenza, con Mussina ancora in campo, i D’Backs non avevano sfruttato una grossa occasione, nell’ottava ripresa; Tony Womack ha battuto un singolo, rubato la seconda base, e raggiunto la terza sull’errore di Posada, tutto con zero eliminati. Luis Gonzales, Erubiel Durazo e Matt Williams non sono però riusciti a portarlo a casa, e quando Kim è salito sul monte nel nono, il vantaggio di Arizona era di 2 soli punti, lo stesso di ieri.
Posada ha aperto la ripresa con un doppio, poi Spencer è stato eliminato su una rimbalzante e Chuck Knoblauch è finito strikeout; al piatto si è allora presentato Brosius, che ha mandato in visibilio i 56018 dello Yankee Stadium mandando oltre il muro la pallina lanciata da Kim.
Per la seconda serata consecutiva, la salvezza bruciata dal coreano ha costretto Arizona ad andare agli extra-inning, in cui ancora i D’Backs hanno pagato la debolezza del loro bullpen; Ramiro Mendoza ha eliminato i 3 battitori affrontati nella prima parte del decimo, e Mike Morgan, che aveva preso il posto di Kim dopo l’home-run di Brosius, ha fatto lo stesso nella seconda parte. Nell’undicesimo inning, gli Yankees hanno messo in campo il closer Mariano Rivera, che ha lanciato per il terzo giorno di fila. Danny Bautista e Durazo hanno aperto la ripresa con due singoli, e sono stati portati in seconda e terza dalla smorzata di sacrificio di Williams; ancora una volta però, Arizona non ha saputo capitalizzare, visto che dopo la base-ball intenzionale concessa a Finley, Rivera è riuscito a eliminare Sanders su una palla presa al volo da Soriano e Grace su una rimbalzante.
I Diamondbacks avrebbero pagato caro il fatto di non essere riusciti a segnare, pur avendo messo come già nell’ottavo inning un corridore in terza con meno di due eliminati; dopo che Morgan ha tenuto a zero gli Yankees nella seconda parte dell’undicesima ripresa, infatti, Sterling Hitchcock ha rilevato Rivera, e ha tenuto a bada le mazze di Arizona nell’inning successivo.
Il 42enne Morgan è stato sostituito da Albie Lopez all’inizio della 12esima, e l’ex partente ha subito concesso un singolo a Chuck Knoublach, che in precedenza era entrato come pinch-runner; Brosius si è sacrificato e ha spinto Knoublach in seconda, poi quest’ultimo ha segnato il punto della vittoria sulla valida di Soriano, infliggendo ad Arizona un’altra durissima sconfitta.
Con gli Yankees sopra 3-2, la serie da sabato torna a Phoenix per le gare decisive; sul monte di lancio per i D’Backs scenderà Johnson, con Schilling pronto a lanciare l’eventuale gara 7, ma nonostante la presenza dei due assi il morale di Arizona non deve essere certo alle stelle. Per New York, che in gara 6 manderà sul monte Andy Petitte, comunque vada a finire, sarà una finale da non dimenticare facilmente; l’appuntamento per la sesta partita è per sabato notte, alle 2 ora italiana.

ARIZONA Diamondbacks 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 = 2
NEW YORK Yankees 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 1 = 3
Partita terminata dopo 12 inning.

Note: battute valide Arizona 8 New York 9; errori Arizona 0 New York 1
Lanciatore vincente: Sterling Hitchcock. Lanciatore perdente: Albie Lopez.
Fuoricampo: Steve Finley(5° inn., da 1 pt), Rod Barajas(5° inn., da 1 pt.), Scott Brosius(9° inn., da 2 pt.)
Arbitri: HP Jim Joyce 1B Dana Demuth 2B Steve Rippley 3B Mark Hirschbeck LF Dale Scott RF Ed Rapuano
Spettatori: 56018
Durata: 4 h e 15 min.

Matteo Gandini

Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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