Accidenti al fuso orario! Mi sveglio sempre a orari improbabili. Almeno per le mie abitudini.
Cosi' e' andata a finire che e'addirittura troppo presto per andare allo stadio per Italia-Sudafrica, che si gioca alle 12.
Sara' una gara molto importante, per il futuro dell'Italia in questo torneo. Ma raccontarvi la partita fa parte di un altro momento della mia giornata.
Kaohsiung sembra molto anonima. Sara' perche' mi sposto in taxi, da vero foto reporter trombone dei film degli anni '50, quelli con il cappello e l'impermeabile alla Tenente Colombo, per capirci. Il problema e' che non vedo alternative. A parte la seccante abitudine degli autobus di mettere l'indicativo delle localita' solo in cinese, il vero dramma e' che quando parlo non mi capiscono. Infatti, ormai con i nativi mi esprimo in dialetto parmigiano, che tanto e' uguale. Capiscono niente d'Inglese, niente di parmigiano. Ma almeno il dialetto li fa ridere.
Mi tengo in tasca il biglietto da visita dell'albergo e un foglietto con sopra scritto “stadio” e “stazione”.
Mi rendo conto che non do esattamente l'immagine del globe trotter, ma cosa devo fare? Perche' perdersi in una metropoli di Taiwan, potrebbe anche essere piu' spiacevole che fare la figura del tonto…
Un altro dei motivi per cui vi guarderanno strano, se verrete in Cina, e' che sudate. Avete capito bene. Loro sono micidiali, sembra non abbiano i pori.
Infatti, visto che probabilmente ci considerano dele specie di animali accaldati, tengono l'aria condizionata in camera a temperature assurde. Stanotte quando sono rientrato ho avvertito un freddo micidiale. Ho guardato il termostato e ho scoperto che indicava 15 gradi. A casa mia, 15 gradi non li ho nemmeno in gennaio.
Sfatiamo l'ennesimo luogo comune. I cinesi non sono tutti uguali. Anzi, ci sono diversi tipi…dico “razze” per capirci, ma senza nessun intento ironico. Specie osservando le ragazze appare evidente, perche' si passa dalle classiche cinesi minute ad un tipo con tratti molto piu' tendenti all'occidentale e con figura slanciata. Un tipo che, detto tra noi, si…lascia guardare. Fermo restando che capire l'eta' delle donne cinesi e'ancora qualcosa al di sopra delle mie personali capacita'
Il luogo comune che non intendo sfatare riguarda la cucina. I locali 'per cinesi' sono assolutamente off limits, se non avete lo stomaco di ghisa. Per noi occidentali e' bene rivolgersi ai ristoranti piu' lussuosi, che sono magari addomesticati, ma almeno garantiscono la sopravvivenza. Qui a Kaohsiung e' d'altra parte improbabile spendere piu' di 600 dollari taiwanesi (40.000 lire) per il pasto piu' lussuoso, quindi perche' rischiare la salute nelle bancarelle che friggono cadaveri maleodoranti e poi ve li vogliono far mangiare rigorosamente con i bastoncini?
Guardate, facciamo cosi' per amore vostro e del mio mestiere, prima di ripartire faccio un tentativo. Se va male, parlate bene di me ai posteri.
Ho scoperto di non essere l'unico consulente sentimentale del mio amico. Saggio, pero'. Perche' quando si parla di donne non e' come quando si va dal medico, che ci si accontenta del primo parere. Quando si parla di donne e'una cosa seria. Tanto seria, che il nostro ha preso anche a telefonarmi. Non oso immaginare che addebito mi arrivera' con il conto della carta di credito di dicembre.
Se l'ufficio stampa di Taipei mi era sembrato moderatamente incasinato, era solo perche' non avevo visto quello di Kaohsiung. Per fortuna c'e' la mia amica Li (almeno, io ho capito che si chiama cosi', che mi cede sempre il suo computer. Non e' che io e Li ci capiamo, per carita'. Io le faccio dei gran sorrisi, ma afferro un bel 10{86ba4944f26aa1c3ae7cca18496227d6b910d3abe7a85a50e851467f114537bd} di quel che mi dice. Lei non ha ancora capito che il suo computer e' configurato in cinese e che quindi per me e' una tragedia. Per fortuna, sto tante ore al giorno su queste simpatiche macchine che ormai ho fotografato quali tasti vanno premuti per fare 'apri', 'salva' o quant'altro. Ma e' il computer che NON ha capito che in Italiano ci sono gli accenti e me li converte tutti con dei punti interrogativi. Ne ho parlato con Li, ma proprio le sfugge l'essenza del discorso: a cosa servono gli accenti?
Comunque, dopo Italia Corea ci siamo trovati in 28 a parlare con Jim Davenport. I 27 giornalisti coreani e il sottoscritto. Davenport aveva per altro la faccia di uno a cui e' morto il gatto e si intristiva sempre piu' quando le sue parole in Inglese venivano tradotto prima in coreano e poi in cinese. In Italiano, nulla. E' andata ancora meglio con il manager coreano Kim, le cui parole venivano tradotte solo in cinese.
Ma io sono un uomo dalle mille risorse e avevo preventivamente fatto amicizia con Park Jae Ho, inviato del nostro omologo coreano www.sportschosun.com. Park, eta'indefinibile ma dev'essere giovane, parla un Inglese faticosissimo, ma pur sempre Inglese. Mi ha spiegato che la Corea temeva molto l'Italia (bonta'sua…) e ha preparato bene la partita, cercando di sfruttare le debolezze dell'Italia. Ad esempio, un catcher contro il quale si puo' correre. Ovviamente, non ho avuto il coraggio di dirgli che per noi Madonna e' una sorta di mito difensivo.
Ringrazio ovviamente tutti coloro che mi scrivono. Non e' detto che riesca a rispondere a tutti, ma ci provero'. Nel caso non arrivi nulla da me, dopo il 21 novembre ricontattatemi e porro' rimedio con la massima solerzia.
Adesso mi tuffo nel traffico di Kaohsiung con il mio foglietto per accalappiare un taxi e arrivare in tempo per il batting practice dei nostri eroi.
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