Viene dal paese del Sol Levante l'MVP della AL

Soltanto per la seconda volta nella storia delle Majors, una matricola è stata nominata MVP. E per la prima volta, il premio è andato a un giocatore che già aveva vinto lo stesso titolo nella Pacific Coast League giapponese.
Il miglior giocatore della AMERICAN LEAGUE è infatti Ichiro Suzuki, nuova stella dei Mariners, che per pochi voti ha avuto la meglio su Jason Giambi, lo slugger degli Athletics; il giapponese è stato classificato al primo posto da 11 dei 28 giornalisti della Baseball Writers Association of America con diritto di voto, mentre l’MVP della scorsa stagione è finito al primo posto in 8 graduatorie.
‘Non mi aspettavo di vincere-ha detto attraverso un interprete Ichiro, che ha vinto il titolo di miglior battitore della AL con una media di .350, e ha anche rubato 56 basi, miglior prestazione nelle Majors quest’anno-essere inserito fra le leggende del baseball, significa che non sono più un giocatore qualunque. Quello che voglio è giocare per rendere felici i miei tifosi, e far sì che la mia squadra, e magari anche gli avversari, si divertano a vedermi sul campo”.
Il 28enne Suzuki è il primo rookie a vincere un titolo di miglior battitore dal 1964, mentre l’unica altra matricola ad essere eletta MVP è stato Fred Lynn dei Red Sox, nel 1975; le sue 242 valide in stagione sono un record per un giocatore al primo anno, e la miglior prestazione in assoluto dal 1930. Ichiro, già nominato rookie dell’anno nella AL la scorsa settimana, ha vinto 7 titoli di miglior battitore nella Pacific Coast League, e tre volte è stato nominato MVP nella sua terra natia. ‘In nessun modo posso paragonare i titoli vinti qui con quelli in Giappone-ha detto-anche se sono stato nominato MVP diverse volte là, quando sono arrivato qui non ero completamente sicuro di far bene”.
Giambi, finito secondo dopo la votazione più incerta dal 1996, al termine delle World Series è diventato free-agent, come anche Bret Boone, compagno di Suzuki a Seattle, classificatosi terzo in classifica. ‘Nel 2002, spero che potremo ancora mangiare palle di riso insieme”, ha commentato Ichiro.

Matteo Gandini

Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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