Prima il dopo-Notari e adesso il dopo-Dalla Noce. Sei concorrenti alla carica di presidente della Federbaseball, e la bellezza di 64 candidati ai 19 posti di consigliere! Atleti e tecnici sono rimasti nei limiti della decenza: otto nomi di giocatori e giocatrici, per quattro ‘ruoli loro riservati; quattro concorrenti per gli allenatori a fronte dei due poltrone a disposizione. Verrebbe quasi da dire che il peggio lo stanno dando i dirigenti di società, che hanno pensato bene di proporsi in 52 (diconsi cinquantadue) per 13 seggiole da occupare.
In realtà non è così, anche perché a nessuno può essere tolto il diritto di poter dire ai nipotini, in una notte d’inverno, ‘sono stato candidato a consigliere della Fibs. Più difficile magari poi rispondere a quella che sarà poi la domanda quella classica di tutti i bambini ‘perché? (e lasciamo stare quella ancor più difficile: ‘cos’è la Fibs?, confidando che non debba essere piuttosto un cos’era). Probabile che sia vero che quello del baseball è un mondo che probabilmente si sta assestando.
A presidente abbiamo candidati che non si sa cosa facciano lì, cosa abbiano dietro. Altri che verosimilmente arriveranno ad un accordo elettorale di qui all’8 dicembre.
Fra chi si presenta per arrivare in consiglio abbiamo vecchie bandiere del baseball italiano, trombati dell’ultima assemblea, ex-presidenti o presidenti onorari, ex-consiglieri, uomini dell’apparato, gente del campo e arrivi dell’ultima ora. I consiglieri uscenti ci sono tutti, tranne Mazzieri. Mica facile venirne a capo!
E ditemi grazie, perché l’idea di candidarmi a giornalista nel sommo collegio, per raccontare a tutti quel che succede l’ho avuta. Tizio ha detto, Caio ha votato, Sempronio non c’era: poteva essere anche un servizio! Dovesse esserci un’altra assemblea nei prossimi mesi, la gente almeno potrebbe andare a votare avendo capito qualcosa di quel che succede al vertice del batti e corri italiano. Così magari resta il suggerimento: ci si potrebbe mettere su un sito internet con le cronache (cronache e non verbali) dal consiglio e dalla giunta. Sarebbe interessante, ma non fondamentale.
Il primo dei problemi dell’ultima gestione infatti è stato quello dello scontro fra presidente e consiglio federale. Questo anche se la lista-Dalla Noce, in definitiva, aveva avuto eletti a Milano, nel gennaio scorso, la stragrande maggioranza dei consiglieri. Ora, nella pletora di candidature proposte per l’appuntamento del giorno dell’Immacolata, non sarebbe male se tutti gli aspiranti rappresentanti del baseball italico – dirigenti, tecnici e atleti – dichiarassero esplicitamente quale è il ‘loro presidente federale, fra i sei in corsa.
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