Garman: “Felice delle novità”

Il softball affronterà con la prossima stagione una svolta epocale. La pedana di lancio verrà allontanata di 3 piedi (ovvero, circa 1 metro) da casa base. La decisione era attesa (quasi auspicata) da tempo, ma ora che è realtà va necessariamente commentata.

Abbiamo scelto di farlo con Judy Garman, l’allenatrice della Nazionale Azzurra Campione d’Europa: Io sono contenta della novità. Quando ero manager di College in America ho vissuto lo stesso cambiamento. La novità ha prodotto vantaggi per i battitori, con la media ‘pgl’ delle migliori a salire da 0.50 a 1 o 2. Con ciò, le migliori continuano a dominare, ma si vedono gare con 5 o 6 punti segnati, non più 1 o 2 e almeno non si ha la sensazione che una gara sia finita non appena si segna un punto. A distanza di anni, nessuno vorrebbe riportare avanti la pedana di 3 piedi.
Secondo te, perché è stata presa la decisione? Credo che le ultime Olimpiadi abbiano dimostrato che andavano fatti dei cambiamenti. Si vogliono vedere meno strike out e la palla deve essere in gioco di più, per creare spettacolo.
La novità influirà sulla nostra Nazionale? Credo solo in maniera positiva. Negli ultimi Europei abbiamo battuto 7 fuoricampo, 6 tripli e 11 doppi in 9 partite. In tutto il torneo, l’unica altra squadra a battere un extra base è stata l’Olanda. Se eravamo così superiori in battuta con la vechia distanza, sono molto fiduciosa sul rendimento delle nostre con la nuova.
A proposito, che giudizio dai della squadra? Estremamente positivo. Avevamo un’età media di 20 anni e abbiamo vinto concedendo solo 2 punti e dominando in battuta con 77 valide contro 21. La nostra difesa ha commesso solo 6 errori. Tenete conto che giocavamo sotto pressione, con un pubblico numeroso e rumoroso.

Come saprai in Italia ci sono le elezioni federali.
Qualcuno ti ha già parlato di contratto per l’anno prossimo? Ho avuto un contatto diretto con il candidato Bertani, che mi ha detto che in caso di sua vittoria sarei confermata. Comunque, spero che il programma delle Nazionali non cambi e aspetto il risultato di domenica per iniziare a parlare del mio ruolo futuro.
Ci rivediamo presto in Italia, allora? Si, lo spero. Sto anche studiando l’Italiano. Ho assunto un insegnante privato, ma alla mia età è tutt’altro che facile.

Riccardo Schiroli

Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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