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I “Burgazzi” si fanno avanti sui gironi della A2

Burgazzi, meglio dire i fratelli Burgazzi, rispettivamente presidente del comitato regionale lombardo e presidente del Rajo Ambrosiano attualmente in serie B, chiedono saggezza nel ripescare le squadre che prenderanno parte al prossimo torneo di A2.
Si sa, ci sarà un allargamento della base, due gironi da 12, ma non si sa quale sarà il procedimento con il quale verranno formulate le scelte e di conseguenza perchè e percome verranno promosse le squadre che in questo particolare momento sono collocate nel campionato cadetto.
E i Burgazzi che vorrebbero salire alle soglie della celebrità bussano a denari, il che significa, chiedono l'assunzione e l'istituzione di un principio formativo sul quale muoversi oggi, domani, sempre
Ho parlato con il presidente Fraccari e con Fochi -commenta il Burgazzi presidente del Comitato Regionale– ed ho raccolto ragionamenti divergenti. Il primo ha fatto riferimento a concetti di geropolitica, il secondo ha espresso valutazioni più pertinenti all'area agonistica. Io vorrei che fosse la razionalità a vincere“.
E la razionalità si legge così a casa Burgazzi: “Re di Puglia e Viterbo non hanno il campo di illuminazione. A ciò aggiungo la voce che vuole il Livorno rinunciatario … Se vogliamo una serie A2 che funzioni, vera vetrina del torneo maggiore, occorre puntare su quella società che sono in grado di garantire le situazioni di cui c'è bisogno, parlo innanzi trutto dell'illuminazione. E poi aggiungo la sostanza. Noi siamo giunti terzi nell'ultimo torneo di serie B gomito a gomito con il Novara, quarto: entrambi pensiamo alla serie B, l'abbiamo chiesta, perchè offriamo garanzie. Noi siamo pronti ad andare due volte in Sicilia, noi abbiamo alle spalle otto formazioni, un settore giovanile colossale, questo Rajo è importante …
E qui, con tutti i complimenti del caso al Rajo, la razionalità diventa però propaganda.
Ma insomma, chi ha il coraggio di puntare ad un torneo fatalmente diverso rispetto a quello dell'anno precedente, chi sa di poter disporre di risorse umane e di parecchia money, fa tanto bene a dirlo, perchè in questi frangenti fatti di storie scricchiolanti, un biglietto da visita radioso merita di essere sventagliato: c'è pure la possibilità che qualcuno lo legga.

mario

Nato a Torino nel 1946, è giornalista professionista dal primo maggio 1967 presso la testata Tuttosport di cui è stato redattore capo sino al 12 febbraio 2001.Specializzato in sport vari e marketing, è 'anche' presidente della Juve 98 di cui è stato, proprio temporibus lillipuz anche giocatore.Ha avuto inoltre il merito di portare il padre nel baseball (fu presidente della Juve Lancia per 17 anni) e i due figli che hanno giocato nella Juve 98.

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mario

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