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La Danesi Nettuno ha scelto

Ruggero Bagialemani adesso è a Cuba, la sua seconda casa, e ci rimarrà per altri dieci giorni a tenere un camp per giovani talenti, un’iniziativa che negli anni ha riscosso un successo incredibile. Ruggero Bagialemani, ovvero il nuovo allenatore della Danesi Nettuno. Da quando Giampiero Faraone ha accettato l’incarico in nazionale era lui il favorito numero uno alla successione, quei pochi dubbi che c’erano sono stati definitivamente fugati dopo averlo visto condurre le prime sedute di allenamento dei campioni d’Italia. Il che fa di lui ufficialmente la nuova guida del Nettuno. Giocatore con le stimmate del predestinato, una carriera lunghissima con i verdazzurri e con la nazionale, personaggio dentro e fuori dal campo, stile, intelligenza, personalità e spettacolo. Chi lo ha visto giocare per tanti anni sa a cosa ci si riferisce. Il suo primo pensiero da neo-manager dei campioni d’Italia è per il suo predecessore, o meglio, per quello che considera il suo maestro. ‘Sai che mi ha detto? Fai di testa tua, ho fiducia in te e giudizio non ti manca – esordisce Bagialemani – Giampiero è una figura mitica, con lui ho un rapporto quasi da padre a figlio, ho passato anni magnifici, così come con De Carolis, le due persone che hanno seguito da dentro il Nettuno per intero la mia carriera da giocatore”. Ruggero sa di essere sotto esame, allenare la Danesi è un grande onore, ma anche una grande responsabilità. Chissà se porterà dei cambiamenti alla squadra che ha negli ultimi anni ha vinto praticamente tutto. ‘E’ una sfida che non mi spaventa, qui a Nettuno siamo sempre abituati a lottare per grandi obiettivi – dice – la nostra forza da sempre è il gruppo, che ha imparato negli anni a superare le difficoltà. Personalmente ho intenzione di curare molto la velocità e la corsa sulle basi, fondamentali da migliorare e nei quali siamo storicamente un po’ carenti”. Ed in effetti i primi allenamenti del Nettuno si sono rivelati in realtà delle estenuanti sedute atletiche guidate da Sergio Morville, da poco promosso nello staff della nazionale. ‘Stiamo sondando il mercato per rinforzare la squadra, partendo però dalle conferme certe di Ventura, Vigna e Patrone”. Mariani è stato ceduto in prestito alla Reggiana in serie A2. ‘Fabio è un elemento su cui la società punta moltissimo, ed abbiamo pensato di mandarlo a fare un’esperienza nuova che lo faccia maturare, ma era necessario ‘staccare” il cordone ombelicale con Nettuno”. Bagialemani deve ancora scontare quasi un anno circa di squalifica dopo le finali del ’99. La speranza è in una riduzione che deve arrivare direttamente dalla Federazione, ma nel frattempo non può mettere piede in campo durante le gare. In che modo e soprattutto chi in partita guiderà la squadra? E’ la domanda che si pongono tutti. ‘Questo non è un problema e non deve diventarlo, la società ha preferito affidarsi a me sin da subito piuttosto che trovare un allenatore transitorio, è il lavoro settimanale che conta, e poi non dimentichiamoci che dispongo di uno staff di collaboratori eccellente. Una soluzione si troverà”. Tornerà tra una decina di giorni dalla ‘sua” Cuba, dove viene chiamato affettuosamente ‘Roelio” e dove tutti lo conoscono e gli vogliono bene. Ultimi giorni di relax, poi anima e corpo alla stagione che verrà, ad un tricolore da difendere e ad una Coppa Campioni da vincere.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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