Italeri votata, in misura decisa, come la migliore sul mercato 2001-2002 dai nostri visitatori. Sicuramente quella che ha fatto più parlare.
Con i tre nuovi stranieri – Shinada, Seal e Dalton – a Bologna, è tempo di cominciare a pensare all’esordio del 26 aprile con la Semex Codogno. E a quel che ne dovrebbe, o potrebbe, seguire.
Rispetto a un anno fa la squadra bolognese ha in prima base un Liverziani al posto di Carrozza. Dallospedale in seconda, Dalton shortstop, Sheldon nell’angolo caldo anzichè Santana. Un buon pezzo di nazionale, e qualcosa in più di un anno fa, con Dall’Olio a fare il jolly. Con tutti i possibili interrogativi sull’interbase da vedere all’opera, negli altri due ruoli il passo sulla carta è solo e soltanto in avanti.
In campo esterno, Lele Frignani, Seal e Neri, con la carta Newman quando non lancia. Il nuovo americano potrà anche non essere – e non è detto – l’uomo del fuoricampo in tutte le partite, ma nel paragone con Finetti dovrebbe comunque poter uscire da vincitore.
Dietro a casa base Landuzzi e Paganucci. Manca Nanni. A livello di ricevitori l’Italeri 2002 sicuramente qualche cosa ha perso. Tuttavia il saldo complessivo fin qui mi sembra ancora e comunque positivo. Più che positivo, fermo restando il bisogno di guardare un attimo a quel che è arrivato da oltre frontiera prima di giocarci sopra la camicia. Non mi stendo prono sul ‘motto che accomuna il presidente Michelini e coach Mazzotti (che si siano messi d’accordo prima?) che questa sia a per forza la miglior difesa del campionato, ma convengo senza sollevare obiezioni sul concetto.
Diverso il discorso a proposito del monte di lancio. Shinada, Newman e Betto i partenti. Corradini, Milano e Nava i rilievi. Totale sei. Contro i sette a cui assommava in partenza il parco lanciatori della passata stagione (con nel roster Mura, Incantalupo e Wakita) diventati però cinque quando ci si è trovati a decidere a chi sarebbe dovuto andare lo scudetto. Sei dunque, e non sempre in medio stat virtus. Forse la squadra petroniana in pedana potrebbe risultare un attimino corta. Questo potrebbe essere il rischio. Anche nel caso un giapponese valga l’altro, e Nava sappia prendere il posto di Mura. Non dimentichiamo che nei playoff si giocherà al meglio delle sette partite.
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