Categories: Punto e a capo

Un po' tutti soffrono sul monte

Il primo fine settimana di campionato si presta ad alcune considerazioni interessanti.
Innanzi tutto, difficilmente avremo una squadra in grado di dominare e staccarsi, come fecero la Fortitudo e il Rimini lo scorso anno. Tutte le squadre, chi più chi meno, sono in effetti abbastanza corte come lanciatori e le sorprese, almeno nella prima fase della stagione, potrebbero essere all'ordine del giorno.
Inoltre, delle 2 “cenerentole” previste (Warriors Paternò e Faliero Sarti Firenze…previste dal sottoscritto, sia chiaro) una ha già vinto. E lo ha fatto sul campo della Semenzato Rimini.
A giudicare dai tabellini, il Rimini è incappato nella classica giornataccia, che specie ad inizio stagione può essere all'ordine del giorno. Ma facendosi imbrigliare da Lenzerini e Parri (5 valide appena, 2 delle quali di Chiarini) ha denunciato quello che appare fin d'ora un suo limite, ovvero la mancanza di uomini capaci di risolvere la gara di potenza. Immagino che Romano punti molto su Buccheri. Vi sembrerà strano, perchè quella sera ha battuto un fuoricampo, ma io personalmente l'ho visto girare la mazza molto male, fin dal 'batting practice'. Essendo un uomo che è arrivato fino al Triplo A, immagino che si tratti solo di forma precaria.
E' caduto anche il Grosseto, ma qui il discorso si fa diverso. Contro la Colavita Anzio, specie quando lancia Sangilbert, possono perdere un po' tutti. Merito va agli Orioles maremmani di aver vinto gara 3 senza Vitale, affidandosi al veterano Rolando Cretis, capace di stringere i denti sul monte nonostante 2 fuoricampo.

Dicevamo di squadre corte a livello di lanciatori. Forse il Grosseto, una volta arrivato Vitale e con Brosnan in forma, è oggi la squadra messa meglio.
L'impressione è che qualcuno farà altre mosse sul mercato. Ad esempio la Danesi Nettuno, che il neo manager Bagialemani sta facendo giocare come se fosse epoca di 'Spring Training', lasciando cioè spesso i titolari in panchina e alternando i giocatori anche in ruoli chiave come quello di interbase. Posizione per la quale 'Pantera' dovrà certamente fare una scelta tra l'americano Miller e Schiavetti, ma non è questo il punto: il Nettuno ritiene evidentemente di dover giocare le sue migliori cartucce più avanti.
Corta si è rivelata l'Italeri Bologna, che per aver ragione della Semex Codogno di Marchini, anche a causa di una serata disastrosa della difesa, ha dovuto rispolverare come lanciatore David Sheldon.
Cortissime, per non dire di peggio, sono sembrate il Firenze, che aspetta Ghesini come il pane, ma se si vuol salvare qualcuno dovrà pur prendere, e il derelitto Paternò, che sabato ha beccato dal Cantine Ceci Cus Parma un bel 37 punti in 14 riprese, con un divario in campo fin imbarazzante. Ma il Paternò, ci dicono, tra 2 settimane avrà un altro volto.
E' interessante invece il volto attuale del Parma, squadra che appare solidissima in battuta e accettabile in difesa (anche se quel Forelli in terza mi ha convinto fino lì) ma è tutta da verificare in pedana. Nyari contro il Paternò tirava le fiamme e ha fatto una gran figura. Io però ho rivisto esattamente il lanciatore tagliato un anno fa: notevole velocità, 'slider' maligno, ma 'curva' che non scende e qualche problema di controllo ancora da risolvere. L'altro partente è stato Fochi, e dubito che i piani del manager Rizzi siano questi. D'altra parte, Torri ancora non è pronto e Ziroli è salito in pedana, ha lanciato una ventina di 'dritte' e poi ha accusato problemi al gomito.
Il Rimini è senza Cossutta e ha trovato un ottimo Cabalisti all'esordio, mentre Moceri ha deluso e dietro di lui Bartolucci non è andato molto meglio. Altri partenti italiani Romano per ora non li ha.

In vetta, insomma, si devono diradare ancora parecchie nebbie, prima che la situazione cominci ad apparire definita. A tal proposito, la sfida della prossima settimana tra Grosseto e Parma si annuncia quanto meno interessante.
Anche nelle posizioni di rincalzo c'è una sfida tutt'altro che da sottovalutare: l'Anzio sale infatti a Modena per affrontare la GB Ricambi.

Riccardo Schiroli

Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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