Come invidio la camminata nettunese…

Inizio da un aggiornamento sui baristi idoli. Ricordate? Quelli che si sono conosciuti perchè lui ha scippato lei 15 anni fa.
Intanto, premetto che il loro è certamente il bar più brutto di una città (non vi dico quale, non vorrei trovarmi le gomme della mia auto nuova tagliate…) che di bar ne ha veramente tanti. Lui, l'ex scippatore, l'ho beccato che discuteva di borsa con un broker. Dallo scippo a Piazza Affari. Della serie: come si cambia. O forse, per occuparsi di borsa ci vuole un talento di un certo tipo.

Come avrete intuito, ho una macchina nuova. Non per vezzo, ma a seguito di una disavventura che mi è accaduta sulla Firenze-Bologna al ritorno dall'Opening Game.
Ve ne parlo perchè un arbitro internazionale e la sua compagna mi hanno punzecchiato venerdì sera: “Allora non scrivi proprio tutto, nel diario”. E invece sì, anche se comprensibilmente non tengo in maniera particolare a descrivere i dettagli. Sappiate comunque che sabato, ripercorrendo lo stesso tratto di strada, ho rallentato di parecchio.

A proposito di gente che si riconosce nel diario: un consigliere federale 'oriundo' (in parte parmigiano, in parte genovese…lo so che potevo mettere nome e cognome, ma così è più bello…) mi ha fatto notare che l'auto che mi ha portato da Livorno a Grosseto il 3 maggio è sua, altro che 'Fibs mobile'. Giusta puntualizzazione.
Vorrei invece sapere chi è la ragazza che parlava con il mio collega Maurizio Caldarelli e il collaboratore di baseball.it Matteo Alfieri e ha dichiarato “Siete al telefono con Schiroli? Non ditegli chi sono, se no mi mette nel suo diario”. Lo so, sono curioso.

Non si è più sentito invece Mimmo. Quello che mi dà del 'gasato'.
Ho continuato a pensare se “l'ipotesi folle” su chi è Mimmo è proprio pazzesca o ha un che di plausibile. Nel caso, Mimmo, non preoccuparti. Ho fallito anch'io l'obbiettivo che hai mancato tu. Quindi, non odiarmi. Potremmo persino diventare amici.

Pensavo tornando da Nettuno: la nostra Italia è proprio bella. Tutti quei paesi arroccati tra Toscana e Umbria, tra Umbria e Lazio. Se li avessero in Francia, si sarebbero già stancati di fare i loro famigerati cartelli turistici gialli.
Per me, oltretutto, questo percorso è foriero di tanti ricordi.
Ma non voglio essere malinconico. Per questo vi racconto cosa pensavo all'andata: ma quelli che si oppongono al raddoppio della Bologna-Firenze, hanno mai provato ad andare a Nettuno di venerdì? Da Sasso Marconi a Firenze sud la velocità media è dei 75 orari, con Isoradio che si fa beffe di voi, annunciando che il traffico “è tornato scorrevole” sempre un chilometro prima (o dopo…) rispetto a dove siete.
Ad aggiungere una corsia da Firenze a Roma ci hanno invece già pensato. Peccato che i lavori non è che procedano tanto bene. “Stiamo lavorando per voi”… un bel cavolo! Avete completato 25 metri e ci sono 300 chilometri con le corsie ridotte, le righe gialle e i cartelli “check point per i pullman” che sono veramente inquietantissimi. Cos'è, andare a Roma, una guerra?

Tornando ai miei ricordi nettunesi, noto che il segno della presenza schiroliana degli anni '70 è meno forte di quel che credevo. Colpo duro alla mia vanità, lo ammetto.
Voglio dire: non mi riconosce quasi nessuno e, quando mi riconoscono, prendono atto e non è che gliene freghi tanto.
D'altra parte, io non sono mai riuscito a comportarmi veramente bene, come indigeno. Intanto, mi sono sempre vergognato del mio accento emiliano. Se poi mi scappa la voce 'da radio' (impostata, senza cadenza regionale, se si può) come minimo mi dicono “ma parla come magni” e qualcuno, più spiritoso della media, aggiunge “cioè molto” e io mi intimidisco.
Oltre all'accento, la cosa che non sono mai riuscito a copiare ai nettunesi è la camminata pigra con distratto 'sciabattare'. Come la invidio!
In compenso, la manutenzione del campo di Nettuno è ancora affidata al leggendario 'Buchele'. Almeno, io il suo nome lo capisco così. Se non si scrive così, ditemelo. E, già che ci siete, da Nettuno fatemi sapere se lo avete mai visto sorridere.
In ogni caso, Buchele era così quando io avevo 12 anni. Secondo me, resterà così per sempre.

Venerdì sera a Nettuno mi sono presentato allo stadio che la partita stava per iniziare. Vorrei sapere dagli operatori di Global TV se, per caso, sono in grado di documentare quel che Willy Bargawan ha dichiarato quando ha cominciato a temere che il suo telecronista poteva non arrivare. Perchè potrebbe essere utile aggiornare la casistica del lessico bargawaniano, che vi posso assicurare essere notevolissimo. E creativo.

Ci sentiamo la prossima settimana. Sarò poco itinerante, perchè per le televisioni private riprendiamo la partita di Parma tra Cus e Danesi Nettuno. Di cose da dire ce ne saranno tante, comunque.

Riccardo Schiroli

Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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