Categories: Il punto sulle Majors

Prima “lezione” per l'astro nascente Prior

Dopo aver fatto parlare gli States di sé come di un nuovo fenomeno, il giovane talento dei Cubs Mark Prior ha alla fine dovuto conoscere la dura legge delle majors. Contro gli Astros, il rookie che aveva stupito in questi giorni per la sua freddezza, non è riuscito a ripetere le grandi prestazioni dell’esordio ed è stato duramente colpito dalle mazze di Houston nella gara persa per 7-3. Per Prior, si è trattato di un’uscita molto breve, dato che in poco più di tre riprese ha dovuto concedere tutti i punti segnati dagli avversari, compresi tre fuoricampo di Hidalgo, Berkman e Blum. Ha fatto meglio Roy Oswalt, il vincente della gara.

Una della squadre più in forma della NATIONAL LEAGUE è senza dubbio quella di Atlanta, che battendo i Reds per 7-1 ha vinto per la 12esima volta nelle ultime 16 apparizioni. Tom Glavine dimostra di trovarsi benissimo sul campo di Cincinnati: con solo 5 valide in 7 innings ha ulteriormente abbassato la sua media (1.57), cogliendo la 16esima vittoria in carriera al Cinergy Field. Per i Braves, tre fuoricampo compresi un paio del rientrante Sheffield, su Rijos, che ha sofferto per la seconda uscita consecutiva.
Lo chiamano ‘Giant Killer” e Mike Hampton non ha voluto smentirsi nemmeno questa volta. Il pitcher di Colorado, 0-5 con una media altissima in trasferta questa stagione, è andato a vincere a San Francisco, portando a 12-1 il suo record in carriera. I Rockies, hanno raggiunto il 5-4 finale soprattutto grazie alle quattro valide di Helton e hanno chiuso con la 15esima salvezza del closer Jimenez, che ha eliminato al piatto il pinch hitter Barry Bonds.
Ai Dodgers sono bastate solo due valide per avere la meglio 2-0 su Arizona, segnando i punti nel quarto inning grazie all’home run di Brian Jordan. Impressionante prova di forza sul monte per Andy Ashby, che nelle otto riprese lanciate pare aver dimostrato di essersi lasciato alle spalle i problemi al gomito che lo tormentavano. Anderson, lo sconfitto dei D’Backs, ha questa volta ben poco da rimproverarsi, anche se non riesce a vincere una gara come partente da 16 partite. L’incontro è durato solo due ore. Larry Bowa, il manager dei Phillies, ha completamente ristrutturato il proprio ordine di battuta e il primo a trarne beneficio pare essere stato Scott Rolen, che ha guidato i suoi al successo per 8-4 contro Montreal, colpendo due fuoricampo e battendo a casa 5 puti nella prima gara in carriera in cui ha battuto per secondo. Il primo dei due home runs, nel sesto, ha portato al pareggio, mentre nell’inning successivo una bomba da tre ha spezzato gli equilibri. Rolen, che finora ha avuto una stagione molto deludente (.194 con un solo hr prima di ieri), non è uscito dalla panchina per ricevere gli applausi del pubblico, che lo aveva fischiato duramente per tutto l’incontro. Nonostante siano stati rimontati dal vantaggio di 5-1, i Marlins hanno trovato la forza per superare nuovamente i Mets, vincendo 9-7 con un fuoricampo nel settimo di Mike Lowell sul giapponese Komiyama. Polemiche di fuoco per New York: Piazza è stato espulso per aver pubblicamente detto all’arbitro di usare due diversi metri di giudizio nelle chiamate, ed è stato raggiunto dal suo manager Valentine, buttato fuori dopo una violenta protesta. Per Florida 2 fuoricampo di Preston Wilson, l’ex prospetto d’oro nell’organizzazione dei Mets, sacrificato proprio per ottenere Piazza.
6 punti nella prima ripresa, comprensivi di un doppio di Renteria con 3 Rbi, hanno permesso ai Cardinals di dominare da subito la partita poi vinta per 9-4 sui Pirates. Per St.Louis si tratta della quarta gara vinta consecutivamente con Kyle sul monte, con il pitcher in campo per 7 solide riprese, al contrario del suo collega Arroyo, colpito fin da subito. Per Pittsburgh, ex sorpresa di inizio stagione, sono ora 5 le partite sotto quota .500. Infine, i Brewers hanno colto al nono inning un inaspettato successo per 4-3 su San Diego, grazie ad un bunt ‘suicida” di Loretta che è riuscito a far arrivare a casa Belliard, complice un vistoso errore della difesa Padres nel gioco precedente.

Nella AMERICAN LEAGUE tiene ancora banco la sfida tra Boston e New York. Allo Yankee Stadium, l’eroe di giornata è Enrique Wilson, chiamato a sostituire Soriano a solo 20 minuti dall’inizio della gara. Wilson ha battuto un grande slam che ha rotto gli equilibri nel sesto, regalando ai Bronx Bombers il 19esimo successo in 24 gare. Colpito duramente il bullpen dei Sox, che in due riprese ha concesso otto punti agli avversari. Quinta vittoria consecutiva per Mussina.
Il periodo nero dei White Sox raggiunge l’apice con gli otto punti concessi nella quinta ripresa dell’incontro perso 8-4 con gli Indians. Due errori difensivi, prima di un fuoricampo da 3 di Thome (4 in tre giorni), hanno causato il tracollo di Todd Ritchie, uscito sconfitto per la quinta gara consecutiva. Oakland ha avuto la meglio su Tampa Bay con un 8-3 in cui Barry Zito è stato protagonista assoluto con otto riprese lanciate comprensive di 11 eliminazioni al piatto. Zito ha ripetuto la grande prestazione della scorsa domenica, in cui aveva lanciato uno shutout sempre contro i Devil Rays. Si è ripetuto anche Halleberg, che ha bissato con un’altra bomba i due fuoricampo della sera precedente. Seattle perde per l’ottava volta in 13 gare ed è ancora il bullpen a deludere fortemente. Per la terza gara consecutiva, i rilievi dei Mariners hanno concesso agli Orioles di rimontare, e questa volta è stato il closer Sasaki a concedere a Gibbons il singolo decisivo per il 4-3 finale. Scuro in volto e senza voglia di far dichiarazioni il manager Pinella. La gara tra Toronto e Detroit si è risolta 4-1 a favore delgi ospiti canadesi, grazie ad un fuoricampo messo a segno nell’undicesima ripresa da Fletcher dopo una battaglia sul monte tra i partenti Prokopec e Redman. I Tigers hanno pagato caro lo 0 su 8 con corridori in posizione punto. Dopo che nessuno dei partenti era riuscito a vedere il quarto inning nelle ultime tre gare, ci ha pensato Kyle Lohse, con la sua più lunga uscita stagionale, a dare fiato ai rilievi dei Twins, che si sono aggiudicati per 4-2 la gara contro gli Angels. Guzman, lasciato a secco nella gare precedente, si è riscattato con il fuoricampo decisivo. I Rangers, per concludere, si sono imposti per 3-1 sui Royals. Dopo che la sera prima il disastroso bullpen texano aveva dovuto fare gli straordinari con 6 rilievi utilizzati, ci ha pensato Kenny Rogers a concedere riposo agli altri pitchers con una partita completa con solo 5 valide concesse. Un capolavoro costruito sui cambi di velocità, che hanno fruttato ben 17 eliminazioni da parte degli interni. Per Texas, vantaggio fin dalla prima ripresa propiziato dal fuoricampo di Perry.

Emiliano Raccagni

26 anni, collaboratore baseball Usa

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