Alfonso Gualtieri è lieto di annunciare che ha vinto ancora. Lo conoscete “tutti” Arfò: è uno dei più scanzonati liberi professionisti del baseball italiano.
E la libertà nell'operare, e nell'educare verso il baseball, è sempre più libera perchè … il giro delle nazionali ancora una volta gli è stato negato.
E dire che lui per quella maglietta azzurra darebbe una mezza mano, ma il fatto di dire sempre ciò che pensa, lo ha sin qui estromesso dal coro degli “impostati”.
Sconfitto per le stanze dei bottoni ma indomito nel proseguire per la propria strada, come dicevamo, Alfonso Gualtieri ha vinto ancora perchè anche quest'anno porterà il suo Lions Nettuno, assolutissimamente taroccato simil nazionale italiana, al mondiale Boys in programma dal 7 al 15 agosto ad Osaka.
Ovviamente non ci sono contributi federali che in questo gioco non hanno motivo di esistere ma c'è il calibrato portafoglio di alcuni genitori che per i propri ragazzi hanno deciso di aderire all'iniziativa, semplicemente irripetibile, perchè quando mai un ragazzo di 15 anni che gioca discreto baseball riuscirà mai ad andare nel paese del Sol Levante?
Si dirà, storia discutibile, pagare per giocare: beh, è quel che passa il convento ed è un gran bel convento se si considera che questo Lions che vestirà l'azzurro (casualmente lo stesso colore della nazionale) affronterà le nazionali del Brasile campione uscente, del Giappone, di Taiwan, delle Hawaii, del Messico (con due squadre, Rojo e Verde) e poi tre college americani, Alameda, San Diego e Fairfield.
Due gironi e finali, sette giorni con tante partite, qualche problemino con il fuso orario, ma a gioco lungo resterà il grande ricordo che replica l'esperienza americana del 2001, che ad Alameda vide gli azzurri-Lions classificarsi al quinto posto.
Per spiegare con quale termometro questo Lions-simil nazionale è stato vissuto dall'ambiente cadetti-Italia, doveroso aggiungere che si sono iscritti all'avventura cinquanta ragazzi e che attraverso due selezioni, svoltesi a Rimini e Godo, è stata assemblata la formazione dei venti che Arfò giudica così: “Un gruppo compatto, con tante soluzioni di gioco, ho fiducia“.
E se lo dice lui, che non parla una sola parola d'inglese, ma che con il proprio temperamento alla Robinson Crosuè continua a girare il mondo ed a regalare emozioni diverse a chi gli crede, vale la pena di pensare che forse sarà così.
Gli atleti del Lions-simil Italy provengono da Godo, Rimini, Trieste, Nettuno, Imola, Parma e Firenze.
Chi è rimasto fuori pensa già alla personalissima rivincita che potrebbe concretizzarsi nel 2003 sui diamanti di città del Messico o di Tijuana: comunque sia, sarà Messico, e qui Arfò se la caverà meglio, perchè la sua mimica tra i messicani ha già fatto breccia….
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