Categories: Punto e a capo

Campionato al giro di boa

La nona giornata, l’ultima di andata, quella che avrebbe dovuto cambiare la classifica in vetta e in coda, alla fine lascia tutto come prima. Anzi, guardando meglio, i risultati di questo nono turno di serie A1 consolidano il primato delle tre formazioni in vetta alla classifica e anche in coda succede più o meno lo stesso. Italeri, Semenzato e Danesi allungano il passo ai danni di Grosseto e Cantine Ceci. L’occasione migliore era quella capitata in mano alla formazione di Mazzotti, che invece ha perso la prima partita contro il Paternò, subendo lo stesso brutto scherzo che gli isolani avevano giocato qualche settimana fa al Nettuno. Due vittorie e si va a pari di un Rimini che soffre Tonkin e l’attacco parmense nella prima partita, per poi rifarsi nelle restanti due mostrando una difesa ed un monte di lancio sempre e comunque affidabili, soprattutto nella seconda dove l’accoppiata Pasqualicchio-Bartolucci confezione la vittoria di misura. Identica sorte anche per la Danesi, che allo Iannella di Grosseto perde la prima e vince a suon di fuoricampo la seconda e la terza. Casolari, Miller e Carvajal si stanno rivelando i punti di forza del line up tirrenico. Lanfranco a parte, c’è però ancora qualche lacuna sul monte, se è vero come è vero che Bagialemani per non rischiare nulla in una garatre cruciale affida ad un eccellente Vigna (solitamente closer) il ruolo di partente. In coda, dove si lotta per non retrocedere, importantissimo doppio successo del Colavita ottenuto a Firenze, le vittorie diventano dieci e soprattutto sono due in più del Faliero Sarti, nei guai dopo aver perso uno scontro diretto fondamentale. I toscani sono stati raggiunti dal Semex Codogno, vittorioso in maniera rocambolesca della terza partita in casa del Gb Modena, sempre più tranquillo nel limbo che divide la zona play off da quella salvezza. Campionato incerto come non mai, dopo la prima partita di questo ultimo trittico addirittura erano cinque le squadre in vetta, cosa mai successa. E l’incertezza rimane tale anche al giro di boa, il che fa da preludio ad una seconda parte di campionato che si preannuncia interessante.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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