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La volontà di ridurre le squadre non aiuta il dialogo

Aspettiamo con un po' di preoccupazione l'annuncio della data ultima entro cui dovrà essere raggiunto un accordo. Lo sciopero è sempre più probabile. La seconda parte del reportage di Michael Duca.

Tra le cause di disparità nei conti economici ci sono gli stadi. Alcune squadre ne hanno costruiti di nuovi e moderni, dotati di palchi d'onore che sono in vendita a prezzi salatissimi e possono produrre a gioco lungo decine di milioni di dollari di utili.
Sommando la disparità nella vendita dei diritti locali e nel rendimento dei singoli stadi, si capisce bene che certe società si possono permettere di erogare un certo tipo di salari, altre no.

Nel 1994 i Padres pagavano mediamente ai loro 25 titolari uno stipendio di circa mezzo milione di dollari, gli Yankees erano a oltre 1.7 milioni per giocatore. Nel 2002 la forbice si è ancora ampliata, se è vero che gli Yankees spendono di stipendi poco meno di 126 milioni, mentre i Devil Rays non arrivano a 35.
Certo, la dirigenza dei Bronx Bombers si difende con i conti largamente in attivo (si aspettano 24o milioni di utili) e risultati sportivi non in discussione. Non sono insomma nella siuazione dei Diamondbacks, che pur avendoli battuti in finale hanno dovuto dilazionare oltre 50 milioni di dollari di un monte salari di 102.

Gli altri sport professionistici hanno introdotto regole particolari.
Nella NBA c'è un 'monte salari', che però le squadre possono aggirare per confermare un giocatore che avevano già in rosa.
Nella NFL è possibile nominare un 'giocatore di franchigia', che nessuno potrà mai sottrarre alla squadra che lo nomina. L'unica regola al riguardo è che guadagni uno dei 5 stipendi più alti in assoluto nel suo ruolo.
Il baseball queste regole non le ha. Di più: i giocatori di baseball hanno contratti 'garantiti', cioè continuano a guadagnare anche se patiscono infortuni.
Il caso più eclatante è quello di Albert Belle, che si è dovuto ritirare per problemi all'anca nel 2000. Nel 1999 aveva però firmato un quinquennale da 13 milioni a stagione, che gli viene regolarmente pagato. Per loro fortuna, gli Orioles avevano assicurato Belle.

In generale, oltre il 20{3f52c24bce554ef20a57cdd9a34a08abf99d7e7cc6206c15a458454320a7f8ff} dei 2 miliardi di dollari che le società di Grande Lega pagano in stipendi va a giocatori che si sono ritirati ma avevano contratti garantiti.
Il salario medio di un giocatore di Major è 2.38 (nel basket lo stipendio medio è di 4.2 milioni, nell'hockey di 1.3, nel football di 1.1); 35 anni fa lo stipendio medio era 19.000 dollari. Se considerate che nel frattempo in America il costo della vita è quintuplicato, possiamo dire che i giocatori di oggi guadagnano 25 volte di più rispetto ai loro colleghi del 1967, che stavano sperimentando gli albori del sindacato.

Non è che sia tutto rose e fiori per gli atleti. Il salario medio (ovvero: i soldi spesi divisi per il numero dei giocatori) è sì di 2.38 milioni, ma la media dei salari (metà dei giocatori guadagnano di più, metà di meno) è calato da 975.000 a 900.000 dollari, un meno 6{3f52c24bce554ef20a57cdd9a34a08abf99d7e7cc6206c15a458454320a7f8ff} netto che indica cosa sta davvero succedendo nel baseball.
Il numero di giocatori che guadagna più di 14 milioni all'anno (ovvero il 40{3f52c24bce554ef20a57cdd9a34a08abf99d7e7cc6206c15a458454320a7f8ff} del Monte Salari dei Devil Rays) è salito da 2 a 8, a dimostrare che la ricchezza si sta sempre più concentrando nelle mani di pochi, mentre la 'classe media' (cioè i giocatori che hanno da 4 a 6 anni di presenza nelle Grandi Leghe) rischia di perdere il posto e di sicuro guadagna meno di prima.

Il giocatore che guadagna di più è Alex Rodriguez e bisogna ammettere che sta meritando quello che gli pagano, anche se la sua squadra non ha speranze di qualificarsi per i play off.
Lo stesso discorso vale per il secondo della lista: Carlos Delgado dei Toronto Blue Jays. La situazione dei Blue Jays e il cambio sfavorevole tra il dollaro americano e il dollaro canadese ci dice che difficilmente i Blue Jays potranno confermare Delgado.
Il terzo giocatore della lista è Kevin Brown dei Dodgers, che è al terzo anno di un contratto di 7 da 16 milioni a stagione. Kevin è già finito 6 volte sulla lista infortuni, da quando ha firmato questo contratto principesco e ha subito 2 operazioni.
Manny Ramirez è il quarto della classifica Una scivolata a testa in avanti a casa base gli è costata una frattura, lo ha tolto dal line up dei Red Sox per diverse settimane, ma non gli ha fatto perdere uno solo dei 15.4 milioni di dollari del suo contratto.
Poi troviamo Barry Bonds: sano e in forma, dopo aver battuto il record dei fuoricampo si sta riproponendo ai massimi livelli e la sua squadra è in corsa per i primi posti.

Riepilogando: da una parte i proprietari chiedono costi stabili. Vorrebbero mettere un tetto ai salari e ridurre la spirale inflattiva che lo svincolo ha avviato. Vorrebbero insomma impedire che il mercato facesse il prezzo, pur essendo in presenza di un mercato teorico di 30 compratori, reale di non più di 5. Praticamente, ci stanno dicendo: “Proteggeteci da noi stessi, non riusciamo a fermarci”.
Va anche detto che, quando hanno tentato di accordarsi, i proprietari sono stati condannati per collusione da un 'arbitro', che ha annullato i contratti stipulati a questo modo.

Sinceramente, non credo che sia vero quel che sostiene il Commissioner Bud Selig, ovvero che ci sono 6-8 squadre a rischio di fallimento. Penso proprio che sia un trucchetto per portare i tifosi dalla parte dei proprietari.
In ogni caso il baseball ha parlato di eliminare 2 squadre.
Se ciò accadesse, le logica vorrebbe che venissero sacrificati i Montreal Expos, che dal 1994 hanno perso moltissimi spettatori, e i Tampa Bay Devil Rays, che non hanno mai ottenuto risultati, hanno poco mercato e poche prospettive. Altra squadra indiziata sarebbero i Florida Marlins.
Gli Expos, che al momento sono di proprietà della Major League Baseball, sono una delle squadre che i proprietari hanno preso in considerazione di far sparire. Non così i Marlins o i Devil Rays.
Invece si sta pensando ai Twins, squadra in testa alla sua divisione, o agli Athletics, che lo scorso anno sono stati seguiti da oltre 2 milioni di spettatori.
Dove sta la logica? Sembrerebbe nel fatto di poter disporre di uno stadio nuovo o di un contratto d'affitto per l'uso dell'impianto abbastanza lungo.


traduzione di Riccardo Schiroli


1° puntata – 3° puntata – 4° puntata

mich

50 anni, Michale Duca vive nei pressi di San Francisco in California. Collabora al sito mlb.com, sia per quel che riguarda le partite degli A'S che quelle dei Giants. Nel passato ha scritto per diverse pubblicazioni specializzate nel baseball e ha contribuito al 'Grande libro delle statistiche del baseball americano'. Michael è sposato con Kelli e ha 5 figli: Ryan di 17 anni, 3 gemelli di 16 di nome Stephen, Arthur e Ad e una ragazza di 12 anni di nome Maureen.

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