Robb: “Siamo giovani, ma forti”

A pochi giorni dalla partenza per il Canada, dove la nazionale Juniores prenderà parte al campionato del mondo di Sherbrooke, ho raggiunto telefonicamente il manager degli azzurrini Dave Robb, a cui ho potuto fare qualche domanda riguardo all’imminente avventura internazionale, che avrà come ‘antipasto” la partecipazione alla Capital Cup, in programma dal 25 al 29 luglio ad Ottawa.

Dando un’occhiata alla rosa dei convocati, sembra un’Italia parecchio pericolosa con la mazza, ma potenzialmente un po’ debole sul monte di lancio e in difesa, non credi?
Penso che i lanciatori siano migliori di quelli dell’anno scorso; già l’anno passato i nostri pitcher avevano fatto un lavoro incredibile, ma quest’anno secondo me siamo più forti. Il livello difensivo è più o meno simile, e in attacco mancano giocatori come Mazzanti o Costantini, però siamo una squadra un po’ particolare: più del solito cercheremo di ‘costruire” i punti con bunt, basi rubate, eccetera
Pensi che il fatto che mancano giovani lanciatori di valore sia un problema generale del baseball italiano?
Forse, al contrario di quello che succede negli Stati Uniti, a Cuba, in Canada, in Australia, non abbiamo lanciatori che tirano ad alta velocità, ma i nostri tirano strike e cambiano bene velocità, utilizzando molto la curva. Inoltre, giochiamo bene in difesa, e quindi credo che avremo comunque la possibilità di fare bene; i nostri lanciatori arrivano a 85-86 miglia orarie, mentre in America arrivano anche a 5 miglia in più, alcuni fino a 92, ma l’importante è tirare strike
Fino a dove potrà arrivare la nostra nazionale a questi mondiali?
Mah, nel girone giocheremo una partita al giorno, contro Cina Taipei, Olanda, Canada, Panama e Cuba; come lanciatori siamo pronti per provare a vincere tutte e 5 le gare. Io quando entro in una competizione come questa vado sempre per vincere tutte le partite, non penso mai di perdere
Quali sono gli elementi su cui conti di più?
In difesa conto molto su Sgnaolin, che con il guanto è ottimo. Forse in giro c’è qualche interbase che gioca come lui, ma di certo in Italia non se ne trovano tanti; lui è un bravissimo ragazzo ed è molto forte, è un po’ il nostro capitano. A livello di ricevitori, sia con Bosco che con Monari, non abbiamo nulla da invidiare agli altri paesi; anche all’esterno centro, con Cortini, siamo abbastanza coperti, in difesa. Comunque, siamo una squadra giovane: abbiamo due lanciatori del 1986, quindi sedicenni, e anche un esterno della stessa età
Come avete portato avanti il processo di selezione dei ragazzi?
Abbiamo fatto diversi raduni, uno a Parma, poi a Roma, poi un altro a Parma, uno a Nettuno e infine l’ultimo a Trieste; cinque in tutto, e abbiamo anche giocato quattro partite amichevoli. Abbiamo dovuto lasciare a casa un giocatore, un esterno che aveva giocato per due anni in nazionale, nel 1999 e nel 2000, ma quest’anno non era abbastanza in forma per andare, un po’ per un problema fisico e un po’ perché non ha giocato molto(Buda, n.d.r); invece portiamo un ragazzo di sedici anni che sia in difesa che in attacco ha fatto molto bene in queste partite, e merita di venire con noi quest’anno, nonostante la giovane età. Mi riferisco a Santolupo
Come pensi che partecipare alla Capital Cup aiuterà i ragazzi?
Per noi sarà un’esperienza ottima, perché le prime tre partite sono contro gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia, e avremo la possibilità di vedere le squadre prima di giocare il mondiale; così, dopo quelle tre gare con loro, per noi non ci saranno sorprese. Poi, i ragazzi avranno modo di capire che anche le squadre più forti sono battibili, e supereranno il timore di dover affrontare squadre di nome, come gli Stati Uniti; così, quando le affronteremo nei mondiali giocheremo per vincere.

Matteo Gandini

Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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