Il ‘Gianni Falchi ha detto Bologna. La Fortitudo vince 2-1 il big-match col Nettuno e chiude la seconda parte di campionato al comando. E non sarà certo contento Mauro Mazzotti delle tre settimane di sosta che attendono la A1, visto che l’Italeri era sicuramente la squadra più in forma. Sicuramente più dei campioni d’Italia della Danesi, che solo in garatre sono riusciti a fare la voce grossa. La differenza l’ha fatta il monte di lancio: in garauno Shinada è stato dominante fino al leggero infortunio che l’ha costretto a uscire, mentre Ventura è stato massacrato da un line-up che storicamente l’ha sempre fatto soffrire. In garadue sono stati i rilievi a decidere la sfida. Da una parte gli ottimi Milano e Cerbone, dall’altra un Menna in ribasso, dopo un altrettanto opaco Lanfranco. In garatre invece è salito in cattedra Vigna, l’unico a riuscire nell’impresa di fermare le scatenate mazze di casa (23 valide e 18 punti nelle prime due partite).
Bologna capolista solitaria, dunque, con un buon 4-2 negli scontri diretti sui laziali e un’impressione generale di maggiore solidità e continuità.
Chi doveva approfittare dello scontro ‘fratricida tra le due regine era la Semenzato, che puntualmente ha fatto l’en-plein contro il Modena. La squadra di Romano ha confermato ancora una volta di essere legata a doppio filo al rendimento dal suo mound, che stavolta è stato insuperabile (un pgl concesso in tre partite, 1/11 per il miglior battitore del campionato Munoz). E così sono bastati quattro punti in tutte le tre partite per agganciare il Nettuno al secondo posto e riavvicinare a 1 la Fortitudo, sapendo bene che entrambe le rivali dovranno venire a giocare allo Stadio dei Pirati.
Chi invece rischia di compromettere la sua corsa ai play-off è il Parma, che contro un Firenze con grossi problemi di organico rischia addirittura un clamoroso cappotto casalingo, evitato solo all’ultimo inning di garatre (e alla ripresa i ducali dovranno andare a Nettuno e Bologna, ospitando il Rimini all’ultima giornata). Samboy, Lenzerini, Osella e Ghesini sono stati molto più efficaci di Tonkin, Nyari, Scarcella e Torri, così come il line-up toscano, trascinato da Martinez e i fratelli Ciacci, ha saputo fare la voce grossa, assicurando due vittorie che valgono una serie ipoteca sulla salvezza. Stesso concetto estendibile all’Anzio, che vincendo due delle tre battaglie col Codogno si è portato a distanza di sicurezza dai lombardi e può pensare alle ultime cinque giornate con grande tranquillità. Merito soprattutto di Henry Santiago, protagonista di due rilievi vincente e delle valide decisive.
Tornando alla lotta play-off, ha di che rammaricarsi e non poco il Grosseto, che non sfrutta a dovere il doppio stop del Parma, lasciando garadue al Paternò. Dopo aver vinto un’equilibratissima garauno grazie a un ottimo Heredia, i maremmani si arrendono al poker di fuoricampo dei siciliani (due di Casimiro, uno di Rizzo e Ametller). Vittoria abbastanza netta in garatre, poi, per la Mazzieri band, che si porta dunque in vantaggio nella corsa con la Ceci, potendo anche vantare il vantaggio degli scontri diretti.
Buone vacanze a tutti!
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