Robb: “Possiamo giocare alla pari con tutti”

Al termine delle prima due giornate di gara alla Capital Cup di Ottawa, ho avuto la possibilità di chiedere al manager della nazionale juniores Dave Robb il suo parere sul rendimento della squadra fino a questo momento.
Sono stato molto contento di come sono andate le cose oggi, in entrambe le gare – mi ha detto Robb – Abbiamo perso 1-0 col Canada, non abbiamo segnato abbastanza punti ma abbiamo lanciato molto bene; non avrei potuto chiedere nulla di più ai nostri lanciatori e alla nostra difesa. Non abbiamo battuto molte valide, ma anche i loro pitcher hanno lanciato bene
Hai già preparato il lineup che giocherà ai Mondiali?
Più o meno sì, sperando che non ci siano infortuni abbiamo un’idea abbastanza netta su chi giocherà. Useremo probabilmente Valerio Cortini come esterno centro; corre bene, è un buon battitore lead-off, prende bene molti lanci. Daniele Santolupo sarà l’esterno sinistro, Stefano Pistocchi il seconda base, Leonardo Zileri giocherà in prima, Andrea Sgnaolin sarà l’interbase; poi, dipende, comunque Eugenio Monari sarà il ricevitore, Marco Benvenuti il terza base, mentre non sappiamo ancora chi utilizzeremo come battitore designato. Abbiamo anche Francesco Fuzzi, che può giocare in seconda, e Emanuele Amato, all’esterno destro
Qual è secondo te il livello delle altre squadre, paragonato al nostro?
Le tre squadre che abbiamo incontrato finora, Australia, USA e Canada, sono più grosse, più forti fisicamente e più veloci; tirano più forte e battono la palla più lontano. Tuttavia, possiamo giocare alla pari con loro, possiamo giocare bene come loro; lanciamo come loro, anche noi tiriamo strike, giochiamo in difesa come loro, facciamo pochi errori. Il più grosso problema è come fare punti; possiamo segnarne 3 o 4 in una partita, ma non abbiamo la stessa potenza che hanno gli altri per battere fuoricampo, tripli, doppi, e portare a casa tanti punti. Dovremo vincere le partite combattute, a basso punteggio
Cosa pensi dei segnali mancati e degli errori sulle basi che abbiamo visto ieri e oggi? Come pensi di correggerli?
Dovremo mettere un’enfasi particolare coi ragazzi sul fatto che è importante che capiscano bene i segnali; cercheremo anche di semplificarli un po’. Non corriamo molto bene, in generale, quindi un modo di semplificarli sarà lasciare un segnale di rubata solo per uno o due giocatori, invece che tutti; questo renderà le cose più semplici agli altri. Il segnale di batti e corri è importante, dovremo assicurarci che i giocatori lo vedano. Per quanto riguarda gli errori sulle basi, in parte è una cosa mentale; si tratta di concentrarsi un po’ di più da parte loro, e fare anche degli aggiustamenti; devono tenere bene a mente quanti out ci sono, perché quest’errore oggi ci è costato sicuramente un punto quando la partita era in parità, mentre non sappiamo con certezza cosa ci è costato quello successo nel primo inning, ma io penso che avrebbe fatto anch’esso la differenza. E’ uno dei motivi per cui siamo qui, l’imparare a non fare errori; penso che a volte siamo stati molto tesi, e anche un po’ intimoriti dalle altre squadre. Se supereremo questo ci sentiremo di più a nostro agio, ci concentreremo di più e giocheremo meglio; e meglio di come abbiamo giocato finora significa 2, 3 o 4 vittorie per noi, e questo ci qualificherebbe alla fase finale. Non conosciamo Cina Taipei e Panama, ma abbiamo già incontrato due squadre che sono finite seconda e quarta agli ultimi mondiali, due anni fa, quindi non incontreremo nessuno più forte di loro. Contro tutte e tre le nostre avversarie, soprattutto contro Australia e Canada, abbiamo giocato piuttosto bene; gli Stati Uniti hanno colpito bene la palla contro di noi. Non penso che Panama e Cina Taipei siano meglio di queste squadre; potremmo battere loro, l’Olanda, e magari il Canada, e questo ci farebbe chiudere il girone con 4 vittorie e una sconfitta; Cuba è l’ultima nostra avversaria, ma per ora non ci pensiamo

Matteo Gandini

Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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