Da Messina a Contrada Ficuzza

Oggi è stata una giornata indibbiamente interessante.
Gli azzurri si sono allenati alla mattina e poi, dopo pranzo, si sono imbarcati alla volta di Paternò, dove hanno giocato un'amichevole contro i Warriors.
Devo ammettere che sono un po' in imbarazzo a scrivere della spedizione a Paternò, perchè mi sembra di capire che tragli abituali frequentatori dell'impianto ci fosse un certo timore sulla mia possibile descrizione di quello che avevo trovato. Mi sono sentito un po' un Pierino linguacciato, cosa che forse sono. Sempre nei limiti di questa mia rubrica, che vuole essere un piacere per chi la legge, oltre che per chi la scrive.

Non è un piacere per Mimmo, che si è fatto risentire dopo mesi e ha provato a farmi arrabbiare chiamandomi “Zio Fenster”. Il personaggio in questione si chiama “Zio Fester”, Mimmo. Per altro, non sei nemmeno il Mimmo che pensavo io, che non mi è simpaticissimo, ma ha molta più classe.

Torniamo al campo di “Contrada Ficuzza” e parliamo delle cose belle, innanzi tutto. Ovvero il settore alla destra di casa base, giustamente famoso tra buona parte dei giocatori di serie A e da oggi in poi destinato a diventarlo tra i giornalisti che seguono la serie A. Ma tutte quelle belle ragazze lì, le allevano qui a Paternò? Perchè se Paternò ha (come ho letto) circa 50.000 abitanti, la percentuale di belle ragazze rischia di essere di quelle che sconfiggono tutte le teorie del calcolo combinatorio. Sono impressionato.

Anche qui ho ricevuto più di qualche attestato di solidarietà per la vicenda degli Oakley, che evidentemente ha colpito.
Altri sono stati colpiti dal prezzo degli Oakley. Mia moglie, ad esempio, mi ha inviato un 'sms' di questo genere: “Cosa costano gli Oakley?????” Mi sa di essermi tradito, insomma. Ma ditemi voi: come si fa ad andare ad un Mondiale di baseball senza occhiali Oakley?

I ragazzi lavorano. Ve lo garantisco. Mi stanco io a guardarli, figuriamoci loro ad allenarsi.
E' per me molto interessante seguire la pianificazione del lavoro, sia logistico che di campo. Molto interessante, in verità. E tutt'altro che facile come mi illudevo che fosse.

Oggi al nostro albergo sono sbarcati gli Stati Uniti.
Sembrano tutti bambini, questi qua. Almeno in borghese, perchè poi si sono presentati in maglia rossa con scritto USA per l'allenamento e lì erano già più “temibili”.
Attorno agli azzurri gravita, come ospite, Jim Mansilla. Me lo hanno presentato e io me ne sono uscito con una strepitosa dichiarazione: “Cavolo, tu giocavi quando io ero bambino”. Mansilla, allenatore della Miami Dade University ed ex skipper della nazionale a sua volta (Europei 1983 e Olimpiadi di Los Angeles), ha fatto di meglio: “Cavolo, non sapevo di essere così vecchio”.

Tra poco inizia il torneo e cambia anche la vita. Perchè ci sarà più tempo libero e potrò certamente vivere di più Messina. Qui sono venuto solo una volta nel 1987 e non è che ricordi granchè, se non il fatto che la Sicilia mi sembrava più…sicula allora, di oggi. Niente carrettino, scaccia pensieri e fichi d'India, ragazzi. La Sicilia è un'altra cosa, oggi.
Pensateci: col suo clima potrebbe anche diventare, presto o tardi, il centro del baseball italiano. Voglio dire: se da New York vanno a fare lo Spring Training in Florida, perchè da Parma non possiamo venire qui. Da Parma? E perchè non da Amsterdam, Parigi, Mosca, Praga…meditate, gente, meditate.

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