De Santis: “Volevo fortemente la vittoria”

La prima domanda al lanciatore vincente dell’Italia nel match con la Corea la facciamo fare al Presidente federale Riccardo Fraccari :
Qual’è stato il tuo pensiero quando ai visto il pitching coach Holmberg venire verso di te per sostituirti al nono inning ?
‘…(censura)..Ringrazio l’arbitro capo e chiunque al mondo abbia inventato la regola che un lanciatore che ha fatto due lanci su un battitore non può essere sostituito. Non volevo scendere volevo assolutamente vincere questa gara. Capisco che strategicamente era giusto il cambio, ma io volevo chiudere la gara. Ho dovuto fare un grosso sforzo per mantenermi concentrato e calmo. Ma come detto volevo fortemente la vittoria. Per fortuna quel battitore si è fatto eliminare in pop da Dallospedale. Poi è’ arrivata la mia conferma e lo strike out finale sul loro pinch bitter”.
Una vittoria importantissima per l’Italia che arriva dopo la sconfitta con gli Usa, la squadra ha dimostrato un grande carattere, che ne pensi Desa ?
‘Si, ci voleva una gara così ed una vittoria come questa. E’ brutto perdere gare come quella con gli Usa con indosso la divisa dell’Italia. Siamo scesi in campo caricatissimi. Per me era come lanciare la finale di coppa del mondo. Ero molto concentrato e determinato”.
La tua gara è stata perfetta i coreani hanno capito ben poco di quello che arrivava loro da battere. Shout-out, 13 strike out, 3 basi (di cui 2 al 1°ining) e 3 valide. Una prestazione sontuosa.
‘Beh, ho seguito la strategia messa a tavolino con il manager e con il pitching coach. Smirne ha chiamato molto bene. Ho usato molto la palla veloce ‘sinkerata”, che si muove molto. Ho usato bene anche la curva e lo slider che hanno creato molti problemi ai loro battitori, mettendoli sempre fuori tempo. All’inizio ho tirato qualche cambio, ma non lo controllavo bene e quindi ho lasciato perdere”.
La palla si muoveva molto, ma viaggiava anche, ti hanno misurato a 91 miglia e comunque consistentemente sulle novanta.
‘Bene. Ma è stata una grande vittoria di squadra, eravamo concentratissimi e carichi. La difesa mi ha aiutato molto nei momenti critici. Al primo inning sono partito male, due basi, molti lanci. A basi cariche la bella giocata di Pantaloni mi ha salvato. Così come all’ottavo, sul primo battitore che ha tentato un drug bunt c’è stato un momento di incertezza tra me e Bischeri, ma Luca è stato molto reattivo e siamo riusciti ad eliminare l’uomo”.
Lasciamo libero il protagonista assoluto del match ed intervistiamo il manager della nazionale universitaria Giulio Montanini.
Coach, una gran bella vittoria che ha mostrato che l’Italia non è quella vista contro gli Usa.
‘E’ la stessa squadra. Questa volta è andato tutto bene, mentre contro gli Usa è andato tutto storto. Quelle poche situazioni critiche questa volta ci hanno visto vincenti, mentre l’altro ieri non siamo riusciti a concretizzarle positivamente. Ma l’Italia è una gran bella squadra e vorrei sottolineare come questi ragazzi siano da encomiare sia per il loro valore, che per il loro impegno”.
La squadra ha giocato molto concentrata e decisa, la Corea non ha avuto possibilità per sviluppare il suo gioco.
‘Si, l’approccio mentale è stato quello giusto. Sappiamo che loro preferiscono fare un certo tipo di gioco e noi siamo riusciti ad impedirglielo. Con la difesa gli abbiamo vietato il loro gioco aggressivo sulle basi. Abbiamo bloccato i loro corridori con i molti pick off e così abbiamo anche messo pressione al battitore. Anche con il nostro attacco li abbiamo messi sotto pressione. Abbiamo corso bene e fatto i giochi”.
De Santis ha fatto una grossa gara.
‘Si. Desa è stato molto bravo. Abbiamo diversi lanciatori di talento. Il nostro attacco deve fare almeno tre punti, perché con il bullpen che ho più di tre punti le altre squadre non li fanno. Non avendo scout precisi sulla Corea siamo andati con il libro del baseball e De Santis ha lanciato ad L. All’inizio palla esterna e poi via all’interno ed alto. Ha poi variato e mischiato bene velocità e lanci”.

This post was published on 4 Agosto 2002 20:21

Gianni Vellutini

Nato a Grosseto il 5.3.1965. Laureato in scienze politiche è funzionario comunale. Appassionato di baseball sin dai tempi del mitico John Self, ha iniziato a giocare nei ragazzi del Bbc nel 1972. Nella società biancorossa ha fatto tutta la trafila delle squadre giovanili sino al titolo di campione d’Italia P.O. nel 1982. Lasciato il baseball giocato è stato tesserato, come tecnico, per le società Acquile Rosse e Airone Baseball. Giornalista pubblicista dal 1989, attualmente, oltre che su Baseball.it, scrive di baseball sul quotidiano La Nazione dopo aver collaborato per diversi anni con la redazione grossetana de Il Tirreno. E'stato addetto stampa del Bbc Grosseto nella stagione 1995 ed addetto stampa della Pallavolo Grosseto dal 1989 al 1997. Ha seguito, come inviato di Baseball.it, lo stage in Sicilia delle nazionali di Faraone e Montanini, quindi il I° Campionato Mondiale Universitario di Baseball, svoltosi a Messina dal 1-11 agosto 2002, dove è stato anche lo speaker ufficiale della manifestazione insieme a Giancarlo Mangini. Nel 2004 ha seguito il Trofeo Civelli per nazionali juniores in Friuli Venezia Giulia.

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