Le cose hanno tutte un inizio e una fine

Non sono molto sicuro di essere d'accordo con i concetti di alimentazione del dottor Beltrami, mio concittadino, fra l'altro. Il medico della Nazionale ha chiesto oggi un pranzo a base di frutta e verdura. Dopo la pastasciutta d'ordinanza, abbiamo quindi mangiato spinaci e carote, oltre che a 2 o 300 pere, unico articolo proposto in abbondanza alla nostra tavola.
Siamo belli leggeri, infatti. Anche se un coach azzurro con i baffi, che mi è stato seduto accanto in pullman durante il viaggio verso lo stadio, ha commentato: “Mi sentivo come il tonno dentro una scatoletta”. Calunnie, ovvio.
Siamo in attesa che l'Italia affronti la Corea. Lo stadio è ovviamente ancora deserto e ci saranno 75 gradi o 80. Vedo in lontananza che la bandiera del Giappone (l'unica che scorgo dalla mia postazione in sala stampa) svolazza. Vuoi vedere che arriva un po' di vento?

Momento di malinconia: oggi Giorgio Castelli ha detto a Rob Castelli “Quando io giocavo, tu non eri ancora nato”. Aritmeticamente, il ragionamento non fa una grinza. Però le cose non bisogna dirle in maniera così cruda. In poche parole, non credevo che Rob Castelli fosse di così tanti anni più giovane di me.

Sono un po' impressionato dai discorsi che ho colto sul forum. La sconfitta con gli Stati Uniti sembra sia stata un disastro.
Dico, ma ci rendiamo conto della differenza che c'è tra il loro movimento universitario di Prima Divisione e le nostre serie maggiori? Per dire, la differenza di squadre è uno a dieci (34 tra A1 e A2 in Italia, diciamo 340 nei college di Prima Divisione) e questo dato credo che sia più che sufficiente per capire che la base di scelta è un po' diversa.
Non è che perchè organizziamo un Mondiale in Italia questo significhi che siamo destinati a vincerlo o ad andarci vicino. Noi siamo sempre l'Italia, loro gli stati Uniti.
Piuttosto, poniamoci intanto l'obbiettivo di dare il massimo: tecnici, giocatori, giornalisti e frequentatori del forum. Tutti nel loro settore, ovvio, e tutti secondo le rispettive possibilità. A quel punto il baseball italiano avrà cominciato a fare dei passi avanti.

Esempio: un lettore mi ha fatto notare che mi ero scordato uno dei lanciatori della nazionale juniores dall'elenco dei “ragazzi già esperti per aver debuttato in A2”. Ha ragione, quello è un mio errore e non doveva essere commesso.
Non è invece nulla di cui un inviato debba essere considerato colpevole scrivere che “per un errore di Tizio è entrato un punto”. Cosa dobbiamo scrivere? Che c'è stato un intervento divino?

La sala stampa si è affollata e credo di non poter più scrivere. Anche perchè qui mi chiedono di tutto, specie le persone che non dovrebbero affatto chiedermi cose.
Tipo storici telecronisti che forse sarebbe anche ora di pensionare. Perchè le cose hanno tutte un inizio e una fine.

Riccardo Schiroli

Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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