Potrebbe essere la settimana decisiva per la vertenza tra club e giocatori che fa temere uno sciopero nelle Major Leagues.
Dopo che lunedì i giocatori hanno per l'ennesima volta evitato di fissare una data per lo sciopero, rfegnava un certo ottimismo.
Anche oggi le dichiarazioni dei negoziatori sono improntate all'ottimismo.
Per i giocatori Donald Fehr dichiara: Stiamo facendo progressi e posso dire che oggi le parti sono più vicine di ieri.
Per la Major League Rob Manfred afferma: Riteniamo molto positivo il fatto che i giocatori abbiano deciso di non fissare una data per lo sciopero.
Sul tappeto ci sono comunque due problematiche di non facilissima soluzione.
La prima è il controllo anti doping. I proprietari vorrebbero controlli a campione e non annunciati, mentre i giocatori ritengono sia il caso di testare per 2 anni le varie squadre e, solo se si scoprirà un'alta percentuale di atleti dediti all'uso degli steroidi, introdurre successivamente i controlli a sorpresa.
C'è poi la questione della cosiddetta “luxury tax”, ovvero una tassa da applicare sulla quota eccedente un monte salari stabilito.
Ovviamente sono in discussione sia l'ammontare della tassa che il limite del monte salari da non superare.
Le riunioni trai negoziatori continuano oggi e domani, mentre venerdì il Sindacato dei Giocatori incontrerà la stampa, molti temono per fissare alla fine la data dello sciopero.
Il quotidiano “Washington Post” ha addirittura anticipato che la data sarebbe già stata scelta: il 30 agosto.
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