E’ stata la notte dell’aggancio: nella AMERICAN LEAGUE Ovest si sta assistendo ad un appassionante testa a testa
a testa. Con la settima vittoria inanellata consecutivamente, gli Oakland A’s stanno rendendo ancora più appassionante la lotta nella division. Jermaine Dye e Eric Chavez, con i loro fuoricampo da tre e due punti, hanno piegato la resistenza degli Indians, poi sconfitti 6-3. Le buone notizie per i gialloverdi sono arrivate in coppia, con le sconfitte rimediate da Seattle e Anaheim. I Mariners stanno attraversando un momento opaco, acuito da un’altra brutta figura rimediata contro i Tigers, che hanno rotto il pareggio nel sesto inning con due homers consecutivi di Easley e Higginson. 6-3 il finale, anche qui, e non è bastato un 4 su 4 di Cameron. Gli Angels si sono dovuti piegare 7-5 agli Yankees. Aaron Sele ha concesso tre singoli a Bernie Williams, che porta a 10 la sua striscia di partite con più di una valida, Giambi ha battuto il suo fuoricampo numero 31, mentre Mendoza e Stanton hanno poi preservato la vittoria di Andy Petitte. Sui leader della Al Est pende però ancora la spada di Damocle dei guai fisici di Mariano Rivera, tornato in lista infortunati per i soliti problemi alla spalla.
La giornata della NATIONAL LEAGUE è stata caratterizzata delle sconfitte in massa di molte delle pretendenti ad un posto nella (speriamo) prossima post season. Cedono il passo Atlanta, St.Louis, Los Angeles, Houston e Cincinnati. Gli unici ad avvantaggiarsi, oltre ai campioni del mondo di Arizona (5-3 proprio sui Reds), sono i Giants, usciti vittoriosi all’esordio della serie con i Mets. Jason Shmidt ha giocato una partita straordinaria sul monte, rimanendo in gara per tutte le nove riprese, con 5 valide e nessun punto concesso, ma soprattutto 13 strikeouts. Bonds ha segnato il punto dell’1-0 grazie ad una indecisione difensiva di Mo Vaughn, che ha rovinato un’altrettanto buona prestazione del partente Al Leiter. Per i Mets è il nono ko consecutivo: una debacle senza mezzi termini per una squadra partita con il secondo libro paga del baseball e ambizioni di vittoria.
Una notizia da bordo campo. Il campionissimo dei Chicago Cubs, Sammy Sosa, sta vivendo un’altra straordinaria stagione. 43 è il numero eccezionale di fuoricampo colpiti fino ad ora dal bombardiere dominicano, che in questo agosto ha aumentato ancor di più i suoi numeri. Peccato che, ancora una volta, i Cubs non siano all’altezza delle aspettative. La squadra, che non vince un campionato dal 1908 e un titolo di division dal 1989, naviga a 17 lunghezze di distanza dai St. Louis Cardinals, che guidano la NL Central. Così, nonostante dichiarazioni di amore eterno alla squadra di cui è bandiera, supportate anche da un rinnovo quadriennale da 72 milioni di dollari, ‘Slammin’ Sammy fa capire di non essere più disposto a giocare in una compagine sempre perdente. Le notizie di un suo malumore filtrano ormai da tempo e la stampa americana torna sulla questione, sostenendo che ci sarebbero possibilità, non smentite dal giocatore, di una sua volontà di rescindere il contratto e dichiararsi free agent entro il prossimo anno se la dirigenza dei Cubs non gli dimostrerà di voler seriamente operare per costruirgli una squadra in grado di lottare con le migliori.
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