Secondo me, sia chiaro…

Ritrovare le (mal)sane vecchie abitudini di cornetto e cappuccino a mezzogiorno, indossando l'occhiale da sole strategico per nascondere l'occhiaia da poco sonno, ha un che di commovente. L'unico problema è che il mio poco sonno è dovuto al baseball, quello degli altri frequentatori delle località balneari dell'adriatico alle feste che, pare con incessante continuità, si susseguono in quei lidi.
Io sarò stato tagliato fuori, ma tutte queste feste private non le ho mai viste.

Ero comunque in riviera romagnola durante il fine settimana scorso. Un po' come tutti, sembrerebbe.
E' impressionante constatare come tutti i ristoranti siano pieni ai canonici orari dei pasti, da quelle parti. Soprattutto di persone cha parlano in russo. Anzichè abbeverare i cavalli in Piazza San Pietro, mi sa che i cosacchi hanno scelto di…bagnare i piedi nell'Adriatico. Ma si sa, nel terzo millennio le esigenze cambiano.

Cambiano quelle dei russi, cambiano anche quelle del mio famigerato amico. Ex tenerone ed ora sedicente play boy, il nostro ha ridotto in maniera esponenziale i messaggini 'sms'. Delle due l'una: o ha effettivamente di meglio da fare, o non sa più che balle inventarsi per rendere plausibili le varie avventure erotiche che mi racconta.
Sono anche combattuto su una cosa: se dovesse tornare a produrre ai suoi ritmi, sarà un bene o un male questa moderna tecnologia che gli potrebbe consentire anche l'invio di immagini? E a me, quanto costerebbe?

A Rimini il 25 agosto alle 11 di mattina per andare allo stadio da baseball ci vuole veramente un amore per lo sport in questione che travalica i confini. Mi rendo anche conto del fatto che non è che giocare al pomeriggio avrebbe fatto accorrere le orde vocianti di folla affamata di baseball.
Una cosa però la vorrei affermare: ho l'impressione che “noi del baseball” facciamo fatica a renderci conto del fatto che, per attirare pubblico, dobbiamo presentare all'esterno un prodotto accattivante. Invece sembra che godiamo a dare l'idea di un movimento chiuso, di uno sport difficile. Ad essere in pochi, insomma.
Fateci caso: se provate a dire che in america avete visto qualcuno allenarsi in un certo modo, il 'gotha' dei tecnici vi zittisce dicendo “Ma in America è diverso”. Io ho sempre pensato che il baseball sia sempre lo stesso sport, magari giocato meglio o giocato peggio. Ma si sa che io sono un 'bastian contrario'.
Se provate a chiedere “ma perchè noi facciamo tanti errori” il 'gotha' dei giocatori vi zittirà dicendo “Loro giocano tutti i giorni”. Se tanto mi dà tanto, se noi giocassimo tutti i giorni di errori ne faremmo di più, penso. Ma si sa, io non vedo mai 'niente di positivo'.
Se provate a dire che avete visto uno stadio di Doppio A in America e che era molto confortevole, il 'gotha' dei presidenti vi riduce al silenzio dicendo che “In America è diverso” (visto che tra tecnici e presidenti a volte si va anche d'accordo?). Personalmente, credo che i gusti e le esigenze della gente non siano poi molto diversi, qui o in America. Ma si sa, io ho 'delle idee tutte mie'.
Con tutto questo voglio dire: alla gente per venire allo stadio bisogna dare un motivo. E in quest'ottica anche un po' di 'dolus bonus' non guasterebbe (quello delle pubblicità “lava bianco, che più bianco non si può” non è vero e si capisce, ma attira). Vogliamo aprire un dibattito serio su questo? E indicare proposte?

E' inquietante la tendenza del quotidiano “La Gazzetta” dello sport a scrivere di baseball solo quando può trascurare l'Italia.
Titolone e pagina: “Linares va in Giappone”. E un bel chissenefrega, non vogliamo esclamarlo?
Da giornalista, secondo me la notizia meritava quelle 10 righe che scrissi io su baseball.it a suo tempo. E baseball.it è un sito specialistico. Una pagina sulla Gazzetta? Al fatto che Linares (ormai vecchio e aanche un po' rotto) va in Giappone e dichiara “Il mio sogno era l'Italia” (che evidenza c'è, fra parentesi, di questa dichiarazione?) Con il Mondiale Universitario ridotto alle brevi? Secondo me, non è buon giornalismo.
Lo è già di più la pagina su Simontacchi. Che dichiara per altro “non posso sentirmi italiano, sono americano di quarta generazione…diciamo che io ho dato qualcosa all'Italia e l'Italia ha dato qualcosa a me”. Un po' seccante, lo ammetto.
Soprattutto perchè non tutti capiscono come 'funziona' per un Americano la questione nazionalità. Loro sono TUTTI americani e poi QUALCUNO è italiano, qualcun altro irlandese o ispanico o africano o asiatico. Pensate veramente che un afro americano e un wasp si sentano di avere qualcosa in comune col signor Jonathan C. Park che possiede una catena di negozi di alimentari nel Queens e di Frank Baldino che ha un ristorante a Stuart, Florida? Eppure sono tutti americani e, magari, quando sentono “..and the land of the free and the home of the brave” si commuovono.
Comunque, secondo me prima di scrivere è sempre meglio informarsi: Simontacchi non ha perso contro Otis Green, bensì contro Cretis. Imperiali non è di Anzio, giocava nell'Anzio, ma è di Nettuno. Liverziani non ha giocato in Singolo A 'avanzato'…
Il tutto, secondo me. Che mi posso anche sbagliare. Anzi, se mi sbaglio scrivetemi.

Riccardo Schiroli

Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

Share
Published by
Riccardo Schiroli

Recent Posts

Godo: si dimette il Presidente Carlo Naldoni

Dopo 12 anni, il numero uno dell'ASD Baseball Godo ha rassegnato le proprie dimissioni L'assemblea…

1 giorno ago

Marco Mazzieri è il nuovo Presidente FIBS

Eletto con 7.827 preferenze (il 56,04% dei voti) contro le 5.965 di Andrea Marcon (42,70%).…

6 giorni ago

Il Bsc 1952 apre il mercato con l’ingaggio del giovane catcher Miguel Lopez

Arriva alla corte del presidente Antonio Pugliese un ventunenne venezuelano con passaporto francese. I toscani…

7 giorni ago

Mazzieri: “E’ il momento di una rivoluzione culturale che coinvolga tutti”

Nell’immediata vigilia elettorale, il candidato alla Presidenza FIBS sottolinea l’importanza del ruolo della Federazione “che…

7 giorni ago

Marco Sforza: “Non abbiate paura di cambiare”

In vista dell’Assemblea Nazionale di Pieve di Cento, l’imprenditore romano ed ex-giocatore candidato alla Presidenza…

1 settimana ago

Vincent Cimini, uno Yankee a Boston

Intervista esclusiva con l’interno di origini e passaporto taliani che dopo l’esperienza con l’Under 23…

1 settimana ago