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Ennesima finale per Cuba

Cuba conquista l'ennesima finale battendo la Repubblica Dominicana 11-4 al termine di una gara lunga e disturbata dalla pioggia.
Per i padroni di casa il finale avrebbe potuto essere piu' tranquillo. Un cambio ritardato in pedana ha infatti permesso alla Dominicana di tornare per un attimo in partita all'ottava ripresa. Giusto un attimo: il line up di Cuba, come al solito, non perdona nessuno.

La partita inizia in un clima umido e caratterizzato da una fastidiosa pioggerellina. A giudicare da come si muovono sul campo, i giocatori caraibici devono trovare la serata proibitiva. La temperatura è comunque attorno ai 20 gradi.
Cuba sceglie come partente il 22enne Vichiondray Odelin, che nella seconda fase non ha ancora lanciato, mentre la Dominicana risponde con il veterano Josè Reynoso, già protagonista della vittoria contro il Venezuela.
La prima valida della partita la ottiene il ricevitore dominicano Matos, che con 2 out al secondo manda una palla dritta di Odelin sopra la testa dell'esterno sinistro cubano Cepeda e a sbattere senza rimbalzi contro la recinzione. La ripresa si chiude però sulla rimbalzante di Santos.
Il primo uomo cubano in base arriva al cambio campo. E' il designato Canizares, che riceve 4 ball. Sulla successiva rimbalzante di Duenas l'interbase dominicano Reyes si fa cogliere tra 2 rimbalzi e sbaglia. Non sbaglia invece l'erculeo catcher Matos, che non appena vede Duenas staccato dalla prima lo fulmina con un tiro portentoso. La ripresa si chiude sulla successiva volata di Casanas. La pioggia intanto si fa più insistente e gli arbitri decidono una prima sospensione per pioggia con un out nel terzo attacco dominicano. Ne scaturisce una situazione moderatamente buffa, con la pioggia che va e che viene e gli addetti ai teloni fischiati dal pubblico. Il tutto dura pochi minuti.
Al terzo attacco con un out, Yasser Gomez batte un doppio al centro, che rappresenta la prima valida cubana. Un lancio pazzo porta Gomez in terza, ma la ripresa si chiude con la rimbalzante di Cepeda.

Al quarto una secca linea di Canizares colpisce il lanciatore dominicano Reynoso, che prima di farsi medicare completa comunque l'eliminazione in prima. Dopo una serie di lanci 'di prova', Reynoso resta in partita.
Al quinto attacco dominicano Michel Enriquez in terza si esibisce in un numero davvero strepitoso per aggredire un lento roller lungolinea di Sandoval. Il suo plastico movimento di tiro in corsa fa scattare in piedi tutto lo stadio.
Al cambio campo Cuba prende in mano la partita. Casanas apre l'attacco cubano con un singolo. Higino Velez stima la gara chiusa (come dargli torto: le valide sono 2 a 2) e chiede a Pestano un bunt che, perfettamente eseguito, porta Casanas in posizione punto per Yasser Gomez. Puntuale, il fortissimo esterno centro batte valido a destra. Aiutato da un errore di Sandoval, Casanas segna. Reynoso accusa il colpo e concede 4 ball a Paret. La panchina dominicana visita allora il suo lanciatore ma gli concede di nuovo fiducia. Alla ripresa Michel Enriquez tocca una palla profonda dietro il cuscino di seconda. E' valida, ma un formidabile tuffo del seconda base Yan impedisce alla palla di passare e a Gomez di segnare. A dare la svolta alla gara ci pensa comunque Cepeda, che spedisce il primo lancio di Reynoso sulle tribune dietro l'esterno centro, per un grande slam che manda in visibilio il pubblico. Per Josè Reynoso è tutto e a rilevarlo viene chiamato il suo omonimo mancino Paulino Reynoso. Dopo un out, il nuovo venuto passa in base Canizares. Sulla successiva rimbalzante di Duenas gli interni della Dominicana si guardano e la palla passa lenta lenta sopra il cuscino di seconda, consentendo a Canizares di arrivare in terza. La ripresa si chiude però con Duenas colto rubando.
Al sesto una secca linea di Casanas manda in panico la difesa della Dominicana. Nel tentativo di cogliere l'esterno destro avversario in terza, il seconda base Yan spara una bordata direttamente nel dug out di Cuba e Casanas segna il sesto punto.

All'ottavo la Repubblica Dominicana torna sorprendentemente in partita. Odelin, decisamente stanco, passa in base per ball Cosme. Le 2 valide in sequenza di Reyes e Ravelo valgono il punto. Il secondo out arriva sulla battuta di Yan, che porta in terza Reyes. La panchina cuba si fossilizza inspiegabilmente su Odelin, scelta davvero astrusa con il Ben di Dio di cui Velez dispone nel bull pen, e ne paga le conseguenze. Il terza base dominicano Napoleon Calzada spedisce una curva che resta in mezzo al piatto a 130 metri da casa base e la Dominicana è a soli 2 punti di distacco. a questo punto il cambio arriva. In pedana sale al posto di Odelin Orelvis Avila, il pitcher vincente della finale dei Mondiali Universitari di agosto. Avila parte male e colpisce Paulino. Il 'pinch hitter' mancino Santos tocca un singolo a destra e lo staff tecnico di Cuba, per evitare altri rischi, chiede aiuto al 'closer' Pedro Lazo. Dopo essere arrivato sul conto di 2 a 2, il gigante di colore fredda Matos con uno slider spaventoso e chiude la ripresa.
Al cambio campo, con 2 out, il manager dominicano toglie il rilievo Toribio per mettere in campo Hector Henriquez, un mancino contro Yasser Gomez. Sul primo lancio Gomez batte valido, sul secondo Henriquez colpisce Paret, con i successivi 4 passa in base Michel Enriquez e le basi sono piene. Henriquez non trova l'area: altri 4 ball su Cepeda valgono un punto molto importante per Cuba e la Dominicana torna al bull pen, chiamando Hactuey Mendoza. Il nuovo venuto però ha fatto di peggio. Sul conto pieno ha sfidato Kendey Morales, beccandosi un devastante homer a sinistra che ha chiuso definitivamente la gara. A quel punto infatti la nona ripresa è diventata per Lazo una formalità.


R.DOMINICANA 0 0 0 0 0 0 0 4 0 = 4
C U B A 0 0 0 0 5 1 0 5 r = 11
note: battute valide Cuba 10, Dominicana 9; errori Cuba 0, Dominicana 4.
Fuoricampo: Cepeda (5°, 4p.), Calzada (8°, 3p.), K.Morales (8°, 4p.)
Lanciatore vincente Odelin (salvezza Lazo), lanciatore perdente Josè Reynoso.

Riccardo Schiroli

Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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