E' il giorno dell'addio all'Avana. Che poi sara' un arrivederci, presumo. Perche' come si fa ad occuparsi di baseball e non venire a Cuba? E come si fa a venire a Cuba e a non passare dall'Avana? Non scrivero' quindi di lacrime (nemmeno in senso lato), tristezze e tutte quelle cose che di solito vanno di pari passo con gli addii. Per il vostro cronista, e' solo tempo di bilanci.
Come gia' scrissi, sono contento di tornare in un paese dove le connessioni a Internet vanno veloci, sulle tastiere ci sono gli accenti e tutte quelle belle cose di tutti i giorni. Ringrazio l'amico che mi ha fatto sapere che l'operazione “alt 64” per ottenere il simbolo “@” e' un codice ASCII e che ne esiste uno per ogni carattere. Sono sicuro che capira' che non posso scrivere un articolo a forza di codici ASCII.
Parlando di bilanci, quello economico propriamente detto e' fallimentare. Non sono riuscito ad ottenere praticamente nemmeno una ricevuta, per le spese effettuate…e adesso voi pensate male, ma vi posso garantire che all'inizio ho provato a tenere queste ricevute scritte a biro, ma poi mi sono detto che non sarebbero mai passate. In compenso, ho smarrito un numero impressionante di 'floppy disk' e, proprio 2 secondi fa, ho fatto maldestramente cadere il mio computer portatile, che dopo l'urto non mi legge piu' l'unico floppy che mi e' rimasto. Sara' il computer o il floppy, a funzionare male?
Pessimo e' anche il bilancio dei rapporti con l'IBAF, che non mi ha nemmeno invitato alla festa di fine Coppa. Problema di secondo piano. Quello piu' grave e' che, per andare alla festa, hanno chiuso baracca e burattini in sala stampa. Alle 4 di mattina, quando ho finito il mio lavoro in albergo, ho avuto un “pensierino” per tutti…
Lo scorso anno a Taiwan venni a sapere che la festa c'era parlando per caso al telefono con aldo Notari, che avevo chiamato per chiedere un piacere. Ma l'anno scorso, adesso che mi viene in mente, c'erano le elezioni in Italia. E non si sa mai che tornassi utile.
Cosi', mi cadono anche gli ultimi scrupoli a dire quel che penso della Federazione Mondiale. Ho gia' promesso un “hot corner”. Sara' bello 'hot'.
Povera Cuba, ho detto ad una delle varie ragazzee con le quali, volente e nolente, chiunque venga all'Avana si trova a parlare. Perche' credo non esista al mondo un uomo che rifiuta di parlare con una bella ragazza che gli fa credere che sta sorridendo in quel modo proprio a lui.
Povera Cuba. E lei, per un attimo, si e' fatta triste. Ma solo per un attimo, perche' qui hanno capito che agli stanieri, italiani in particolare, bisogna sorridere sempre.
Povera Cuba. Ho visto un telegiornale e sono rimasto sconcertato. Non c'era un fatto di cronaca. Tutte le notizie erano di politica, interna ed estera, e sport. Che non succeda un fatto di cronaca in un giorno in un'intera nazione e', ovviamente, impossibile.
Povera Italia, anche. Almeno per quel che riguarda il baseball. “La federazione doveva trattenere La Fera”. E come? Facendolo arrestare? “Baseball.it non doveva scrivere che ha scelto l'Olanda per amore”. E perche'? E' un reato? “Con che criteri sono stati scelti i tecnici inviati a Cuba”. Con quelli che appaiono da settimane sul sito Federale. Ma ci si puo' provare, ogni tanto, a pensare che qualcuno al mondo agisce in buona fede?
C'e' stato un clamoroso ritorno di fiamma del mio amico degli 'sms', che per qualche minuto e' tornato ai ritmi del Mondiale di Taiwan. Ma e' stato solo per un attimo. Come suo solito, ha comunque scelto il pieno di una partita, precisamente la semifinale tra Panama e Corea. E tutti a dirmi: “Ma quanti messaggi ricevi”.
In ogni caso, l'oggetto del suo desiderio, proprio quell'oggetto, e' ancora d'attualita'.
Un grazie di cuore va a tutti voi che mi avete seguito. E, consentitemelo, a Mario Mazzei, presidente del CNA, che ha adeguato le sue giornate ai miei ritmi togliendomi non poche preoccupazioni. Non che lui come autista e io come navigatore siamo la coppia meglio assortita del mondo, ma si e' aftto quel che si e' potuto.
Ci sarebbe poi il bilancio tecnico. Ma quello lo scriviamo in Italia.
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