Tra le varie frasi della propaganda “rivoluzionaria” che si trovano in giro per Cuba, una mi è piaciuta sul serio. E l'ho anche fotografata.
Mi è piaciuta, perchè credo che rifletta in buona sostanza la filosofia e il 'modus operandi' di questa Federazione.
Ahi…sto facendo anch'io propaganda. Aspetta che mi fermo.
A parte tutto, se fosse vero sarebbe bello. Non trovate?
In questo momento sono nell'albergo di Fiumicino a Roma, dove una stanza mi costerà una cifra indecente (circa 3 anni di stipendio di un lavoratore medio cubano, per intenderci) e dove dovrò trovare la soluzione ad un problema.
Avevo in valigia una bottiglia di rum. Già secondo me facendomela pagare 10 dollari mi avevano fregato, ma adesso il danno è completo. La bottiglia si è infatti aperta. Non chiedetemi come: si è aperta. Conseguenza? Tutti i miei vestiti puzzano di rum. O profumano, a seconda dei punti di vista.
Ma voi, l'avete mai vista una moglie contenta perchè il marito torna a casa con gli abiti che sanno di rum?
E poi, cosa penserà di me il personale dell'albergo, quando domani mattina troverà sulla mia scrivania una bottiglia di 'Ron de Cuba' vuota?
Oggi è stata una giornatina non male. O meglio, è cominciata ieri.
Andiamo con ordine: adesso per me sono le 7.23 di sera. In Italia sono le 1.23 di mattino. Rimanendo al mio orario, esattamente 24 ore fa ero all'aeroporto “Martì” dell'Avana pronto ad imbarcarmi per Madrid.
Il volo è partito con 2 ore abbondanti di ritardo. A Madrid ho perso la coincidenza.
Molto comprensivi, alla compagnia spagnola che ha condotto gli azzurri (quindi, anche me) a Cuba mi hanno risposto “cavoli tuoi”. Non proprio letteralmente, ma il concetto era questo.
Così, sono arrivao a Roma alle 20.30 e il mio simpatico aereo per Parma era già partito da un'ora.
Non chiedetemi perchè uno che da Madrid deve andare a Parma passi per Roma. L'ho già detto ai Vertici Federali: se ci va male con il baseball, di sicuro non possiamo aprire un'agenzia viaggi, in alternativa.
Stare qui all'Hilton non è comunque male.
A parte il fatto che non capisco perchè qualcuno dovrebbe spendere 200 “iuros” a notte per stare a Fiumicino, ma questo è un altro discorso.
Ho cenato al ristorante dell'Hotel: 49.95 euro (bontà loro, quei 5 'iurocent') per un filetto, una macedonia e una bottiglia di vino novello (dovevo berlo: è dal 1989 che a novembre un novello italiano e un novello francese caratterizzano le mie cene). Direbbero qui: “li mortacci vostri”.
Due coniugi americani, parlandomi dell'Hotel, mi hanno detto che è “very convenient”.
“Li mortacci”, ho pensato. Prima di ricordarmi che 'convenient' in inglese significa “confortevole, dotato di comodità”.
Un cameriere di colore mi ha chiesto “ma lei, gioca a baseball?”.
Prima di chiedergli se ero normale, mi sono ricordato che indossavo (non tanto per ostentare, quanto perchè tutto il resto puzza di rum…) la maglia da batting practice dell'Italia.
Il ragazzo è dominicano. “JuanMarichal resta per noi l'immortale” mi ha detto. Sarà contenta la mia amica Claire.
Beh, ragazzi, è ora che vada a dormire. Il volo verso la natia “Piccola Capitale” mi attende molto presto.
Ho visto che la mi acasella di posta è piena di vostre lettere. Vi risponderò. Intanto, continuate a scrivere.
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