Si era preso un periodo di riflessione per decidere se proseguire o meno una delle più prestigiose carriere del batti e corri italiano.
Poi il richiamo del campo si è fatto sempre più forte e “Ricky” Matteucci, classe 1957, non ce l'ha fatta.
Ha deciso che anche per la stagione 2003 vestirà la casacca biancoblu con il numero 33 perchè, come ci ha dichiarato telefonicamente prima di un allenamento, “stare lontano dal campo è dura, molto dura“.
Sarà quindi la ventiquattresima stagione di una serie tutta trascorsa in Fortitudo, da quel lontano 1975 in cui esordì con la maglia della Canonier, giovane fra i più promettenti in assoluto.
Oggi gli mancano appena dieci presenze per raggiungere il prestigioso traguardo delle 1000 partite giocate nella massima serie (playoff inclusi), raggiunto da altri sei giocatori soltanto nella storia del baseball italiano ma questo non è stato il motivo principale della decisione.
“Ci ho pensato molto prima di decidere. Devo sempre fare i conti con gli impegni di lavoro e l'età ma, accidenti, mi diverto ancora e non riesco ad allontanarmi dal campo. In accordo con la società, che mi ha riservato un trattamento degno di nota, abbiamo deciso che questo sarà un anno di transizione“.
Cioè, sarai utilizzato in maniera differente rispetto allo scorso Campionato?
“Io sono a completa disposizione del manager e cercherò di impegnarmi come ho sempre fatto. Lancerò per i miei compagni, fungherò, sarò in pratica di supporto ai tecnici però … ho chiesto ai compagni di lasciarmi una trentina di palline ad allenamento per girare la mazza … non si sa mai posso sempre servire. A parte le battute credo che verrò utilizzato come pinch hitter. I battitori designati saranno, giustamente, altri compagni. Il prossimo anno poi vedremo. Questo sarà appunto un anno di transizione per capire 'cosa vorrò fare da grande'“
Come vedi l'Italeri a poco più di un mese dal Playball?
“Ci siamo rinforzati al massimo. Il minimo che dobbiamo fare come giocatori è arrivare alla finale altrimenti sarebbe un nostro fallimento. Sinceramente alla società non si poteva chiedere di più e non possiamo nasconderci dietro ad un dito. Poi si sa che alle finali conta la forma, lo stato dei lanciatori stranieri e tante altre cose ma noi abbiamo una squadra che ce la può fare. I dirigenti e i tifosi se lo meritano e faremo il possibile. Logicamente ci sono anche gli avversari ma ripeto, non so cosa potessimo chiedere di più ai nostri dirigenti. Ora tocca a noi.“
Cambio discorso Ricky, non so se hai letto le polemiche sullo svincolo che i più considerano fatto ad hoc per 3-4 tesserati o poco più. Quello che ha lasciato perplessi è il limite dei 38 anni considerato un pò alto. State continuando a lavorarci?
“La settimana scorsa ho sentito Massimo Fochi per vedere la possibilità di studiare una sorta di parametro di svincolo. Come ho sempre detto questo inverno, quanto approvato dalla FIBS è stato un primo passo. Personalmente ero scettico sulla risposta delle società sportive che invece lo hanno accettato ma è innegabile che bisogna tornarci sopra. Bisogna comunque ribadire che noi facciamo proposte ma sarà poi il Consiglio Federale che le accetta o meno.“
Il direttore sportivo Olivelli e il responsabile marketing hanno presentato l'ex capitano del Bsc che…
Ad una settimana dall’elezione, intervista al neo presidente FIBS che sottolinea le priorità: rilancio del…
Dopo 12 anni, il numero uno dell'ASD Baseball Godo ha rassegnato le proprie dimissioni L'assemblea…
Eletto con 7.827 preferenze (il 56,04% dei voti) contro le 5.965 di Andrea Marcon (42,70%).…
Arriva alla corte del presidente Antonio Pugliese un ventunenne venezuelano con passaporto francese. I toscani…
Nell’immediata vigilia elettorale, il candidato alla Presidenza FIBS sottolinea l’importanza del ruolo della Federazione “che…