Olenberger, mister strike out

Se lo chiamate 'Mister Strike Out' Kasey Olenberger arrossisce e si nasconde. Poi sussurra: “Riparliamone alla fine della stagione, per favore”.
Però è così: con 31 successi personali capeggia la speciale classifica assieme al giapponese del Bologna Kats Maeda.

Olenberger, che è cittadino italiano grazie alla famiglia della madre, potrebbe essere una importante novità per la nazionale di Giampiero Faraone: “Non nascondo che sono venuto in Italia sperando di meritarmi la convocazione in nazionale. Sarebbe un grande onore difendere i colori dell'Italia nel mondo e vedo molto stimolante la prospettiva di giocare a livello internazionale”.
La scelta di trasferirsi nel paese di origine della madre non èperò stata facile: “Onestamente, alla prima domanda avevo risposto no. Poi mi sono consultato con alcuni miei amici che erano stati qui in vacanza e mi hanno tutti chiesto se ero impazzito. A questo si sono sommate le pressioni della mia famiglia e ho richiamato il Cus Parma per dire che accettavo”.

Nel Cus Kasey lancia da partente, mentre la parte migliore della sua carriera l'ha passata giocando come rilievo: “Al primo anno di college a Long Beach State ero partente, poi mi hanno trasformato in rilievo. Dopo un'ottima stagione da senior però mi sono infortunato al gomito e ho subito l'operazione che in gergo si chiama 'di Tommy John'. Per questo nel 2001 non ho lanciato”.

Nel 2002 Olenberger si è ben comportato come rilievo nei Solano Steelheads della indipendente 'Western league', finendo la stagione con una media pgl di 3.16 in 35 partite giocate da rilievo. Del suo campionato però i giornali ricordano soprattutto una rissa con l'ex MVP della National League Kevin Mitchell: “Accidenti, la voce è arrivata fino qui?” si chiede stupito “Comunque, non direi che è stata una rissa. Mitchell continuava ad accusare mio padre Larry, nostro coach di terza, di rubare i segnali. Incredibile, visto che il loro lanciatore era in no hit. Allora hanno discusso e io sono andato per sedare la rissa. E' andata a finire che sono stato squalificato io”.
La sua buona stagione lo ha portato comunque a Taiwan, dove ha lanciato nei play off: “E' un baseball molto diverso, più tattico. La palla è più spesso in gioco, si segna poco e ci sono pochi battitori di potenza”.
Meno positiva è stata l'esperienza di vita: “Vi dico la verità: è diverso. Avevo giurato al mio ritorno che non sarei mai più entrato in un ristorante cinese e fin qui ho mantenuto la promessa”.

Olenberger è un classico lanciatore di palla veloce: “Sì, la lancio dalle 88 alle 92 miglia. Ovviamente, da 'closer' do il tutto per tutto, visto che qui gioco da partente sto imparando a gestirmi di più”.

Riccardo Schiroli

Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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