Categories: Serie A1

In due ore la Danesi fa sua garauno

In una serata tipicamente primaverile la Danesi Nettuno rispetta il pronostico e supera senza troppi problemi la T&A San Marino in una garauno lampo, appena due ore e cinque minuti di gioco. E c'è poi poco da dire per una partita che si apre e praticamente si chiude subito al primo inning. Schiavetti, il lead off, apre con un doppio, Tovar va in prima dopo essere stato colpito e De Los Santos da il benvenuto al giapponese Ono spedendogli la pallina centoquaranta metri a sinistra dal piatto di casa base. 3 a 0 e si potrebbe andare anche a dormire se non fosse che ci sarebbero da giocare altre otto riprese. Nel corso delle quali la formazione di Bagialemani riesce a mettere al sicuro al risultato segnando al terzo (singolo di De los Santos e doppio lungolinea di Leo Mazzanti) e due volte al quinto, con base a Mazzanti, errore della difesa su Patrone e doppio dell'altro Mazzanti, Giuseppe. Ozuna pur dando l'impressione di lanciare in scioltezza concede solamente due valide e lascia al piatto dieci avversari, dall'altro fronte il giapponese Ono colpito a freddo non si è poi praticamente più ripreso. Al sesto è stato sostituito dall'appena arrivato Montane, tre riprese e zero punti, una buona impressione fatta quando la partita era però già virtualmente chiusa.

This post was published on 2 Maggio 2003 22:42

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Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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