Nasce il mito di Alina

Io mi chiedo perchè la gente non sta a casa. Durante i cosiddetti ponti, intendo.
Lunedì 2 giugno, Festa della Repubblica, percorrere qualsiasi strada era un'impresa ai limiti dell'umana possibilità. Per la Federazione, però, era giorno di riunioni e questo mi ha personalmente consentito di attraversare un paio di passi appenninici e percorrere qualche centinaio di chilometri di costa.

L'errore è stato quello: la costa. Perchè è ovvio, con 30 gradi e un cielo terso, che il mare diventa una meta preferenziale. Quel che non capisco è la necessità di andarci tutti il 2 giugno. Ma qualcuno, non poteva tenersi libero per il 3?

Comunque, la giornata è stata buona per la nascita del tormentone dell'estate 2003.
Procedevamo in 4 sull'ammiraglia federale. Il bolide nero viaggiava a passo d'uomo e almeno in 3 avevamo pensieri nefasti. Eravamo in 4, però. E il quarto ha pronunciato la parola magica: Alina.

Il quarto è un celebrato ex campione cubano che lavora in Italia come tecnico. Chiedo scusa a lui e al suo mito se non mi sono reso conto subito di quanto fosse assolutamente irriverente che io sedessi nel posto a fianco dell'autista e lui dietro di me.
Ci ho pensato oggi, durante un viaggio in treno che completava il mio 'triangolo' di itinerazioni, quando sono giunto alla conclusione che la sua media battuta 'vita' è meglio della mia, anche se lui ha giocato ai Mondiali e io sto scivolando verso gli ultimi posti del line up di una squadra di slow pitch. Sui fuoricampo, poi, neanche a parlarne. A baseball l'ultimo lo devo aver fatto in età da “Cadetti”, poco prima di aver lasciato il baseball per passare al rugby. A softball invece, tutto ciò dopo aver fallito anche a pallavolo, pallanuoto e calcetto, ho ottenuto al massimo un paio di tripli (…conoscendo come corro, dovevano comunque essere battute molto profonde…) e diversi doppi.

Cosa c'entra il mito vivente con Alina? Il Re dei (o degli? Decidete voi…) 'jonrones' vive a Cienfuegos. E anche Alina è di Cienfuegos. Chi o cosa è Alina? Se ve lo dicessi adesso, non sarebbe più il tormentone dell'Estate, vi pare?

A proposito di tormentoni, non so se ricordate il mio amico degli 'sms', protagonista assoluto del Diario da Taiwan.
Beh, non ci mandiamo più così tanti 'sms'. D'altra parte, la materia del contendere non riveste al momento attuale la stessa rilevanza che assunse durante la mia permanenza in estremo Oriente 2 anni orsono.
Comunque, al mio amico devo una cena a base di champagne.

In un primo tempo avevo pensato di invitarlo un venerdì in una delle sedi del mio itinerare e di far passare la cena come mio rimborso spese. Ma l'ammontare di quanto posso spendere per un pasto è pari o forse inferiore al costo della bottiglia di champagne, se decidessi di comprarla al supermercato e di servirla calda. Così ho deciso che pagherò.

E' giusto, in effetti, perchè se uno coi pronostici non ci prende deve astenersi. E io cosa ho fatto? Ho previsto che il Bologna sarebbe arrivato davanti al Parma. Non è di baseball, anche perchè al momento dubito che qualcuno accetterebbe di prendere le parti del Parma in una scommessa del genere, ma di calcio che stiamo parlando.

Il fatto di aver intrapreso la strada di questa scommessa mi fa per altro pensare che i miei detrattori della Riviera di Levante potrebbero utilizzare l'esternazione come ennesima freccia al loro arco per dimostrare quanto in effetti sono tifoso di Bologna, quanto questo sito è tifoso di Bologna, quanto tutti in Italia sono tifosi di Bologna.
Continuerebbero ad avere quell'incubo: partecipano alla presentazione dei 'play off' e se li trovano sponsorizzati da una mortadella.

Riccardo Schiroli

Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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Riccardo Schiroli

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