Sammy Sosa è rientrato in campo dopo la sua sospensione di sette gare per avere utilizzato una mazza piena di sughero, e si è subito reso conto che, forse, il rapporto con i tifosi non sarà mai più lo stesso.
Prima degli avvenimenti del tre giugno, quando nel corso di una gara a Wrigley Field la mazza della stella dei Cubs si ruppe, rivelando di essere stata riempita con la sostanza proibita, l'esterno di Chicago era uno dei giocatori più amati dalle folle, anche dai tifosi avversari. Mercoledì sera, a Cincinnati, i supporter dei Reds lo hanno sonoramente fischiato, soprattutto quando ha messo a segno il fuoricampo che ha deciso la partita, vinta 4-1 dai suoi Cubs.
Stessa reazione quando, al suo primo turno in battuta, la sua mazza si è spezzata dopo avere impattato il lancio di Jimmy Haynes. L'arbitro l'ha raccolta e l'ha consegnata al ragazzino addetto alle mazze, mentre un'inquadratura ravvicinata della telecamera fugava ogni dubbio sulla presenza di sostanze proibite. Al momento del suo fuoricampo decisivo nel quinto inning, quando ha spedito la pallina a più di 140 metri dal piatto di casa base, Sosa ha reagito con il suo caratteristico “saltino” uscendo dal box, ma poi ha girato le basi a testa bassa, investito dai “boo” dei tifosi.
Eppure, durante l'allenamento di battuta, diversi fans lo avevano applaudito, e alcuni avevano anche portato allo stadio cartelli che lo incitavano a lasciarsi alle spalle quanto accaduto. “Sono un 'duro' – ha detto il dominicano dopo la partita – prego ogni sera, e sono solido mentalmente e fisicamente. Forse non molti sarebbero riusciti a superare quanto successo come sto facendo io. Qualunque sia la situazione, bisogna sempre lottare“. Il suo manager Dusty Baker è convinto che Sosa possa cancellare quanto successo tornando più forte di prima. “Può farlo, visto che è il suo rendimento che l'aveva messo sul piedistallo su cui stava prima del 3 giugno“. E Sammy spera che il suo piedistallo, almeno quello, non sia fatto di sughero.
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