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Quel luogo magico chiamato “Ballpark” (parte seconda)

Dopo aver fatto tappa la scorsa settimana negli stadi della National League, prepariamoci a continuare il nostro viaggio virtuale all’interno degli stadi americani, visitando quelli dove giocano le squadre dell’American League; per cui bentornati sul mio autobus, mettetevi comodi e godetevi questo tour all’interno degli Stati Uniti…..
Yankee Stadium, New York: credo che nessuno stadio al mondo di qualsiasi sport possa trasmettere le stesse emozioni che si provano entrando allo Yankee Stadium, la casa che ‘Babe Ruth costruì”, definizione attribuita in conseguenza del fatto che alla prima gara giocata allo Yankee Stadium, il 18 aprile 1923 contro Boston, Ruth colpì un fuoricampo da tre punti che mandò letteralmente in delirio la folla. Lo stadio è bellissimo, ma quello che più affascina è quella sensazione di entrare in un luogo sacro, difficile da spiegare con le parole. Lo stadio si trova tra la 161ma strada e River Avenue nel quartiere del Bronx, purtroppo noto per la sua pericolosità, anche se non tutti sanno che quando si gioca una partita vi è un patto di non belligeranza tra le bandi locali, per cui andarci, anche di sera, risulta assolutamente sicuro. Incantevole l’atmosfera quando risuonano le note di New York-New York cantata da Frank Sinatra.
Profilo tecnico: tradizionalmente lo Yankee Stadium favorisce i lanciatori, ed è particolarmente duro per un battitore destro che deve battere una pallina oltre le 399 yards per ottenere un fuoricampo. In media si segnano –0,57 punti a partita, si battono –0,14 fuoricampo e le medie battuta sono leggermente inferiori alla media MLB.
Fenway Park, Boston: adesso che il Tiger Stadium di Detroit è stato messo da parte, il Fenway Park è diventato lo stadio più vecchio della storia, con i suoi 91 anni di vita. Si trova su Yawkey Way, non lontano dal cuore della città, e vicino al quartiere vittoriano con le sue bellissime case di mattoni rossi. La strada prima della partita viene chiusa al traffico così da far spazio ai mille venditori di souvenir, gioia di noi turisti amanti del baseball. Anche questo stadio, come lo Yankee Stadium, trasuda storia da tutti i pori: a chi non è mai capitato di vedere in qualche film quel grande muro verde sull’esterno sinistro (il ‘Green Monster”), con i giocatori in attesa che il ‘mostro” restituisca la pallina battutagli contro?
Profilo tecnico: classificato tra i neutrali, cioè tra gli impianti che non favoriscono né i lanciatori né i battitori; tradizionalmente è favorevole ai battitori destri, meno ai mancini; a meno che uno non si chiami Bucky Dent, il muro verde tende a portar via parecchi fuoricampo.
Hubert H. Humphrey Metrodome, Minnesota: lo stadio si trova al n.34 di Kirby Puckett Place, intitolata al grande ex giocatore dei Twins. Come tutti gli stadi al chiuso, la sensazione è che non sia stato costruito per il baseball, bensì per il football americano: il campo da gioco è fatto di erba sintetica, per cui la pallina scivola via come un treno, rendendo il compito dei difensori davvero problematico. Le numerose casse acustiche poste sotto il tetto complicano ancora di più il compito della difesa, perché per regola di campo una pallina che urta una cassa è considerata in gioco, nonostante la pallina possa cambiare completamente direzione, per cui può capitare che un difensore corra verso destra mentre la pallina cada a sinistra! Cercate inoltre di evitare i posti situati in alto sull’upper deck, vi sarà quasi impossibile decifrare quello che dice lo speaker….
Profilo tecnico: molto favorevole ai battitori, in particolare per quelli mancini (210 fuoricampo nelle ultime tre stagioni!). si segnano +0,90 punti di media a partita, mentre fuoricampo e media battuta non hanno scostamenti di rilievo.
Safeco Field, Seattle: inaugurato nel 1995 e costato la bellezza di 500 milioni di dollari, è sicuramente uno degli stadi più belli da visitare: bellissima la vista dello skyline della città di Seattle, ed emozionante la visione del tramonto su Puget Sound. Come il BOB in Arizona, anche il Safeco ha il tetto apribile, ma la sensazione anche a tetto chiuso è comunque piacevole grazie alla larga apertura situata sull’esterno sinistro. I tempi di apertura variano tra i 10 ed i 20 minuti, a seconda della condizioni atmosferiche.
Profilo tecnico: classificato quarto tra gli stadi più favorevoli ai lanciatori, è considerato particolarmente duro per i battitori destri. Fortunatamente per i Mariners, il loro stile di gioco basato sul contatto e sulla velocità, gli permette di segnare ugualmente parecchi punti. Si segnano –1,17 punti a partita, i fuoricampo sono a –0,24 e la media battuta è più bassa di 18 punti rispetto alla media.
U.S. Cellular Field, Chicago White Sox: questo stadio che ha sostituito il vecchio Comiskey Park, intitolato al grande presidente dei White Sox degli anni ’10, lo considero uno dei più brutti che abbia mai visitato. Forse lo stadio più asettico che esiste oggi in circolazione, con un esagerato ‘upper deck” (buono per il salto con gli sci, non per vedere una partita di baseball…), senza tetto apribile, sembra davvero costruito per le partite di football americano. Sentendo il mio stupore e la mia delusione, alcuni tifosi mi confidarono che la loro speranza era addirittura di una veloce demolizione del loro nuovo stadio!
Profilo tecnico: nonostante siano state portate le recinzioni più all’interno, nel 2001 è stato colpito un solo fuori campo in più rispetto ai 199 battuti nel 2000; resta comunque uno stadio che favorisce i battitori, specialmente i destri. Le medie sono: +0,71 punti e +0,68 fuori campo, mentre la media battuta è perfettamente in linea con le medie MLB.
Ed adesso un rapido profilo tecnico per tutti gli altri stadi dell’American League: tra i favorevoli ai battitori troviamo il Kauffman Stadium di Kansas City ( +0,83 punti, +0,09 fuori campo); il Ballpark in Arlington, Texas (+0,73 punti, +0,25 fuori campo); l’Edison Field di Anaheim (+0,39 punti, +0,36 fuori campo); il Jacobs Field a Cleveland (+0,27 punti, +0,36 fuori campo).
Tra i favorevoli ai lanciatori troviamo invece: il Network Associates Coliseum, Oakland (-1,11 punti, -0,24 fuori campo); il Comerica Park a Detroit (-1,00 punti, -0,73 fuori campo); il Camden Yards, Baltimore (-1,03 punti, -0,07 fuori campo).
Tra i neutrali, cioè tra quelli che non favoriscono né i lanciatori né i battitori, troviamo lo Sky Dome di Toronto ed il Tropicana Field di Tampa Bay.
Siamo purtroppo arrivati alla fine del nostro viaggio, spero vi siate divertiti ed incuriositi, e che stia montando in tutti voi il desiderio di assistere ad una partita di baseball in uno di questi fantastici stadi. Se avete avuto la fortuna di visitarne qualcuno vi invito a scrivermi ed a raccontarmi le vostre impressioni, se invece state programmando un viaggio nel meraviglioso mondo del baseball, beh allora ricordatevi di me!!


Francesco Paolo Falanga

Sposato dal 1999 con Ester, Paolo ha due maschietti, Federico di 2 anni (lanciatore destro!) e Carlo di un anno (battitore mancino!), che spera prendano la sua stessa passione per il baseball.Commercialista di professione, adora la sua famiglia e la casa con le quali passa tutto il tempo possibile.Come hobby ha la televisione (è un divoratore di eventi sportivi in TV), internet e viaggi, ha passato molto tempo negli Stati Uniti dove ha avuto la fortuna di visitare molti stadi di baseball e di vivere da vicino l'educazione sportiva degli americani.Ha collaborato saltuariamente con qualche rivista in America ed è un grande tifoso dei San Francisco Giants. (Spera di rendersi utile al sito cercando di trasmettere quelle stesse emozioni che prova ancora oggi nel vedere una partita del 'meraviglioso gioco del baseball'....

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