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Chiarini super, Telemarket fa sua anche garadue

Bastano otto inning alla Telemarket per avere ragione del Colavita, a corto di lanciatori per l'infortunio occorso a Mauro De Rossi (incidente stradale in settimana) e costretto a fare di necessità virtù. Morville manda sul monte Perogio, che al primo subisce subito due punti, per via di un colpito (Pantaleoni) e un fuoricampo (Chiarini). Poi il giovane pitcher regge abbastabza bene la scena, subendo però al quarto le segnature che permettono ai campioni d'Italia di mettere al sicuro il risultato. La ripresa si apre con una base concessa a Gaiardo, seguono i due singoli di Ceccaroli e Pantaleoni nel mezzo dei quali c'è anche il doppio a sinistra di Evangelisti, che portano il parziale sul 6 a 0. Impennata d'orgoglio dei padroni di casa al cambio di campo, quando Franco, autore di un singolo, entra a punto forzato dopo la seconda base concessa nell'inning da Moceri.
Dal sesto in poi però diventa solo accademia, Perogio viene sostituito da Fraietta prima, e da Casolari nel finale, che dopo tantissimi anni torna al suo antico ruolo di lanciatore, vista la carenza del bullpen dei tirrenici. Per il Rimini è facile incrementare il divario, c'è spazio anche per il secondo fuoricampo della giornata per Mario Chiarini, nei sei punti dell'ottavo che decretano la manifesta inferiorità. Finisce 16 a 2, rilievo finale per Bazzarini che subentra un Moceri positivo (4 valide e 6 strike out in sei riprese complete), per i romagnoli oltre al già citato Chiarini (3/4 con anche un doppio), pomeriggio da leoni anche per Pantaleoni, autore di quattro singoli su altrettanti turni. In due hanno messo a segno sette delle tredici valide della propria squadra.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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