Come ha onestamente ammesso Giampiero Faraone, la Svezia è il miglior avversario che potesse capitare all’Italia nella prima sfida ad eliminazione diretta di questo Campionato Europeo.
“Può succedere sempre tutto” ha detto il manager azzurro “Ma per come li ho visti io, gli svedesi sono decisamente alla nostra portata”.
In effetti lo staff azzurro non utilizzerà Censale come partente, come era stato ipotizzato in un primo tempo, ma darà la palla a William Lucena. A Censale spetterà invece il compito di affrontare l’Olanda in semifinale o, nella malaugurata ipotesi di una eliminazione contro la Svezia, di portare gli azzurri comunque alla Qualificazione Olimpica nel successivo girone dei perdenti.
La presenza della Grecia ha rotto gli equilibri della fase di qualificazione. Battendo l’Italia 2-1 gli ellenici sono diventati la testa di serie e avranno la possibilità di evitare l’Olanda in semifinale, affrontando prima la Francia e poi la vincente dell’equilibrata sfida tra Spagna e Repubblica Ceca.
Qui in Olanda circola la voce di diversi giocatori greci con documenti non regolari e si parla anche di diversi ricorsi presentati da altre delegazioni. Personalmente, preferisco occuparmi di quel che la Grecia fa vedere in campo: è una buona squadra, che può battere chiunque quando in pedana ha uno dei fratelli Pickford (Kevin che gioca in Triplo A e Troy che è in Singolo A) e con un attacco che tocca la palla senza strafare e che ha nell’esterno destro Markakis e nel prima base Lemonis i fuoriclasse.
A questo punto all’Italia non resta che giocare una partita alla volta e fare i conti sabato sera.
Gli azzurri hanno fin qui avuto un rendimento eccellente a livello di lanciatori. Tutti i partenti utilizzati (Censale, Lucena, De Santis, Olenberger e Nava) hanno portato la squadra in partita alle riprese finali e Nyari e Milano hanno dimostrato di essere rilievi di sicuro affidamento. Il resto dello staff è stato utilizzato con il contagocce.
La difesa ha trovato un assetto abbastanza stabile con La Fera all’interbase e Schiavetti a suo agio in terza, entrambi ben assistiti da Liverziani in prima. La novità Pantaleoni all’esterno centro è ancora difficile da valutare, visto che il giocatore del Rimini è stato chiamato poco in causa. L’altra novità era Parisi nel ruolo di ricevitore e va detto che il catcher del San Marino ha fin qui convinto in difesa ed è stato addirittura decisivo contro la Russia in battuta.
A proposito del rendimento azzurro, qualche perplessità la lascia ancora l’attacco, che non riesce a dare adeguata continuità all’azione. Contro la Russia, ad esempio, Chiarini ha risolto la partita con un fuoricampo. Però è anche vero che con l’Italia sotto di un punto non ha messo la palla in gioco con corridori in seconda e terza e zero out e che ha lasciato le basi piene nel finale. Anche a Liverziani è capitato di non riuscire a spingere a casa punti con situazione di seconda e terza occupate e zero out. Ramos infine ha infilato una lunga serie di out prima di colpire un doppio contro la Russia e girare molto meglio la mazza contro la Spagna.
Questi 3 giocatori sono il cuore del nostro line up e il massimo del suo potenziale l’Italia lo esprimerà quando tutti e 3 assieme giocheranno ai loro livelli. Per completezza di informazione, va comunque precisato che la vita per i battitori qui in Olanda non è troppo facile. A parte il livello dei lanciatori, che è più alto del solito, ci sono fattori da tenere in considerazione come il vento o la luce ‘falsa’ che caratterizza il lunghissimo crepuscolo del nord nella gara delle 19.
La favorita per la vittoria finale resta l’Olanda, anche se la qualificazione non ha riservato solo rose e fiori agli arancioni di Davey Johnson, messi alla frusta dalla Croazia e in evidente difficoltà contro la Francia, che hanno regolato 1-0. Per cominciare, nella fase ad eliminazione diretta devono bersi la Russia. Che a noi risultò particolarmente indigesta un paio di anni fa.
Venerdì poi se la vedranno con noi a Rotterdam, per una sfida che a livello ufficiale manca da 4 anni, cosa che dovrebbe far riflettere chi vara le formule dei tornei internazionali.
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