Categories: Serie A2

Torres porta il Paternò ad un passo dalla A1

Si sono disputate nel weekend le prime gare di finale della serie A2. A Imola, Oce Elettronica e Saim Rajo Rho hanno vinto una partita a testa, mentre a Paternò i padroni di casa hanno chiuso con una doppietta i primi due match contro il Trieste. Da sabato si gioca a campi invertiti, con la prima squadra che arriva a tre vittorie promossa in A1.

E' sull'1-1, dunque la serie tra Redskins Imola e Saim Rajo Rho. Due match più equlibrati di quanto sembra dal punteggio, con andamento molto simile: testa a testa fino a metà partita, poi break decisivo da parte di una delle due squadre. Nei primi tre inning di gara uno gli attacchi del Rajo fotografavano in maniera chiara la tensione che pesava sui suoi battitori. La troppa fretta nel voler battere senza aspettare le giuste palle portava i lombardi a collezionare 3 eliminazioni al volo e 5 strike-out, e i lanci alti dell'ottimo pitcher imolese Trombini (8 k a fine gara) infastidivano molto. Arrivava però il fuoricampo di Bob Capaldo, il decimo stagionale, mentre l'attacco di Imola adottava una tattica accorta al fine di limitare lo strapotere dei lanci di Jason Stefani, non cercando battute potenti ma solo il contatto con la palla. L'obiettivo riusciva in parte perché il pitcher rhodense metteva a segno 10 strikes out, ma il risultato rimaneva sempre in equlibrio, con il singolo di Andrea Balice e il doppio di Morselli che valevano il pareggio. Ma era al quinto inning che, grazie ad una serie di valide, i punti di Re, Ilario Quisini e Boniardi generavano il break nel punteggio che si sarebbe ulteriormente allargato negli inning successivi per fermarsi sul definitivo 2-8, con l'ultimo punto imolese segnato da De Marco. Da segnalare, per la Rajo, l'home run di Ballerini e pregevoli assistenze difensive sull'asse Burzynsky-Ballerini-Pistocchi. Grande come al solito la prestazione di Stefani (solo sette valide concesse) e in battuta buone medie di Ballerini e Capaldo, entrambi 3-5. 12 le valide e solo un errore commesso per i lombardi, contro 6 e uno per i romagnoli; discreta, per questi ultimi, la prova del rilievo Bassi, entrato al posto di Trombini nelle ultime tre riprese. I primi inning di gara due evidenziavano una situazione deficitaria della difesa del Rajo, malgrado il buon lavoro del pitcher Claudio Quisini, che veniva scarsamente assistito dai compagni di reparto. Nei primi cinque inning erano solamente 2 le valide realizzate dal Rajo; merito del partente imolese Cristian Torri, che teneva a zero per cinque inning le mazze dei “porcospini”, mentre l'attacco batteva in tutta la gara 13 valide contro le 6 della Rajo. Redskins in vantaggio per 2-0 al secondo inning, grazie alle valide di Yuri Balice, Natilli e Diolaiti, poi ancora 3-0 alla fine della quinta ripresa con un'altra valida di Diolaiti. Al sesto, la svolta: la ripresa iniziava con il Rajo in attacco e con un altro home run di Capaldo, che bissava quello del giorno precedente e che portava il risultato sul 3-2. Ma il terzo out vanificava le tre valide consecutive e con due uomini sulle basi a portata di punto finiva l'attacco del Rajo. Nella seconda metà della ripresa Imola colpiva con sette valide e un giro completo del line up di battuta; battevano singoli Balice, Natilli, Stefanini, e c'erano anche i doppi di Diolaiti e De Marco. I manager della Rajo Prina e Bandera cercando di salvare una situazione che si intravedeva disperata sostituivano sul monte con prima Burgazzi e poi Masiero l'ormai stanco Quisini. Ma sul campo ormai c'era solo Imola, che si portva sul definitivo 13 a 2 al settimo inning. Nella settima ripresa entrava sul monte Maccaferri al posto di Torri, e l'incontro si chiudeva.
Non voglio accampare scuse, Imola ha meritato di vincere ma noi abbiamo sbagliato solo un inning in due partite e siamo stati puniti duramente – dice il manager della Rajo Sergio Prina – Oggi non abbiamo giocato bene ma fino alla metà del sesto inning eravamo in partita e subire 10 punti in un inning al Rajo non era mai capitato, neppure quando eravamo nelle serie inferiori. Siamo stati abbondantemente sotto la nostra media in battuta ed inoltre ci hanno penalizzato anche psicologicamente diverse e concomitanti circostanze di gioco negative, tralasciando il fatto che due nostri giocatori hanno sofferto di infortuni che ne hanno limitato il rendimento. Nessuna paura, il solito Rajo lo rivedremo sabato prossimo“. “Tornare a casa con un pareggio è un buon risultato, ed è quello che tutti avevamo preventivato – commenta invece il presidente dei lombardi Burgazzi – La mia squadra ha sentito oltremodo l'importanza di questo appuntamento giocando troppo contratta, ma sapevo che l'emozione e l'inesperienza di molti miei giocatori era un ulteriore ostacolo da superare. Ricordiamoci anche che di fronte avevamo un 'ottima squadra che già lo scorso anno aveva disputato i play off, ed è composta da molti giocatori con esperienza di A1 e quindi abituati a giocare ad alti livelli. Lo ripeto siamo 1 a 1 e le partite da giocare sono cinque, e la stima e la fiducia che ho nei miei ragazzi mi permette di aspettare le gare di ritorno con grande tranquillità“.

In vantaggio 2-0, invece, i Warriors Paternò, a cui ora basterà ottenere un successo in trasferta a Trieste per garantirsi il ritorno in serie A1. La prima partita è dominata dai padroni di casa, contro una squadra giuliana in netta difficoltà contro il lanciatore oriundo Franklyn Torres. Partita che resta in equilibrio per i primi cinque inning, con i triestini addirittura in vantaggio per 2-1. Poi il lanciatore partente Fabio Vergine, che aveva ottimamente tenuto per le prime riprese, viene toccato e i suoi rilievi Pilat, Tamaro e Giromella non riescono a contenere la forza d’urto dei siculi, che offrono un ottimo rendimento sia in attacco che in difesa. Delude l’attacco dell’Alpina, che batte solo tre valide contro Torres, in campo per la gara completa; da segnalare per i siculi le tre valide di Agli, compreso un fuoricampo, e l'home-run di Arias, che batte anche a casa tre punti. Il secondo match inizia in salita per i triestini, che si trovano sotto per 2-0, ma riescono a pareggiare contro il partente avversario Galbani. Poi i padroni di casa si portano avanti 5-2, ma i ragazzi bluarancio iniziano la rimonta, frenata però dal ritorno di Torres sul monte (aveva già lanciato 9 inning nella prima partita) e da alcune giocate sfortunate. Ottima sul monte, per l'Alpina, la prova di Andrea Cossar, in campo per la gara completa: in attacco, per il Paternò il migliore è stato Rizzo, con due valide tra cui un doppio. Grossa contestazione da parte degli ospiti per l'arbitraggio a casa base.

I risultati:

Warriors Paternò-Trieste 11-2 5-3 (serie 2-0)
Oce Elettronica Imola-Saim Rajo Ambrosiana 2-8 13-2 7 inn (serie 1-1)

Matteo Gandini

Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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