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L'Italia è ancora in gioco

Il turno di riposo del Mondiale è naturalmente il momento per un primo bilancio sulla spedizione azzurra e sull'andamento del torneo. Va ovviamente tenuto in debito conto il fatto che tutte le squadre devono ancora disputare 3 o 4 partite e che quindi la classifica dei gironi potrebbe uscire rivoluzionata dai prossimi appuntamenti.

L'Italia ha un bilancio di una vittoria e una sconfitta. Per essere precisi, aggiungiamo che si è trattato di una vittoria scontata e agevole (contro la Russia Cenerentola del Mondiale) e di una sconfitta bruciante. Il rammarico al riguardo della partita con il Nicaragua è giustificato per come è arrivata la sconfitta (con una rimonta strepitosa stroncata da un episodio sfavorevole), ma non per il comportamento degli azzurri. Dopo essere stata palesemente in difficoltà contro il fortissimo Sevilla, l'Italia ha messo infatti in croce ogni altro lanciatore affrontato. Se non ha vinto, ripetiamo, è stato per un episodio.
Fin qui abbiamo visto una bella Italia: competitiva in pedana di lancio e regolare in difesa, la squadra azzurra sta superando due dei difetti atavici nel nostro baseball quando si gioca a questi livelli. Contrariamente ad altre sue versioni, l'Italia appare però meno pericolosa in battuta. E' insomma una squadra che deve far bene le “piccole cose” per vincere.

Per superare il turno agli azzurri servono altre 2 vittorie.
Gli avversari più abbordabili sono il Canada e Taiwan, formazioni che comunque valgono in assoluto almeno la nostra. Intendo dire che per batterle è necessario rendere al 100{13ed80190dbffcaf4b4f062359035feee4536de85b3d6d7d15011abcf7750526}. E in fondo questa è la chiave della partecipazione azzurra al Mondiale: dimostrare che anche noi siamo in grado di giocare a baseball ad alto livello tutti i giorni, senza preoccuparci troppo del fatto che davanti ci troviamo Cuba piuttosto che la Russia. Passare il turno vale prestigio, consente di giocare altre 3 partite ad alto livello, ma dal punto di vista del piazzamento cambierebbe relativamente poco. Insomma, ci sta arrivare dietro Nicaragua, Taiwan e Canada. A patto che si sia dato tutto quel che l'Italia ha per ottenere le 2 vittorie che mancano alla qualificazione.

Taiwan è una formazione con un monte di lancio privo di stelle ma profondo e di buona qualità. Stranamente, i cinesi sono molto fallosi in difesa e, ancora più stranamente, sono pericolosissimi in battuta. Ne sa qualcosa il Canada, che ha subito nello scontro diretto una severa lezione (10-2). I nord americani sono una formazione solida, che in difesa non sbaglia e ha un attacco con ben 7 mancini su 9 battitori. Si tratta di una selezione di professionisti, poco incline agli 'alti' ma che garantisce una certa costanza di rendimento. Certo, il suo bull pen contro Taiwan ha lasciato parecchio perplessi, ma personalmente sono più incline a dare merito ai cinesi che demerito ai lanciatori con la 'maple leaf' sul petto.

Le altre 2 partite che l'Italia ha in programma sono sfide quasi proibitive. Cuba non è la miglior selezione possibile per il paese ospitante, ma ha comunque nel trio Paret-Gourriel-Morales 3 battitori che da soli valgono un line up e una difesa contro la quale è difficilissimo segnare. La Corea (che contro la Russia ha messo a segno qualcosa come 26 punti) è una selezione con ben 10 professionisti, 7 di questi in campo con la formazione titolare.

Se il girone 'A' è ancora molto incerto, nel girone 'B' Panama e Olanda sembrano destinate a seguire le corazzate Stati Uniti e Giappone nella fase finale. Già tagliate fuori Messico e Francia, solo il nippo-Brasile può puntare a contrastarle. In questo senso le prossime 2 giornate (l'Olanda affronta in successione Brasile e Panama) ci chiariranno definitivamente le idee.

Riccardo Schiroli

Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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