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Strategie da…..World Series

Finalmente ci siamo! Anche se per noi in Italia sarà notte fonda, siamo pronti a seguire anche quest’anno lo spettacolo delle World Series, e per i più fortunati che hanno la possibilità di vedere le partite su Sky (grazie di esistere!), si aggiungerà l’emozione di poterle seguire in diretta. Durante gara 1 mi sono divertito così a fare un gioco, ad esaminare cioè le più importanti situazioni di gioco attraverso i pensieri dei managers di New York e Florida, cercando di intuire le loro strategie e le loro idee, dando poi un voto ad ogni singola mossa; vediamo insieme che cosa ne è uscito:
1° inning, attacco Marlins: la strategia iniziale per Florida è far lavorare a lungo il vecchietto Wells con i due battitori più veloci e consistenti al piatto, Pierre e Castillo, cercando di metterli spesso in base per creare pressione al lanciatore avversario con tentativi di rubate; inoltre cercare di fargli fare un numero notevole di lanci in modo da stancarlo presto per far entrare prima possibile i rilievi degli Yankees. Risultato: Pierre e Castillo hanno mostrato poca pazienza al piatto ma grande aggressività, riuscendo entrambi ad andare in base con una valida, con Pierre a segnare il primo punto delle World Series 2003, voto 7.
1° inning, attacco Yankees: la strategia iniziale per New York è cercare di essere subito aggressivi, segnare punti in modo tale da fare pressione sul giovane lanciatore dei Marlins Penny, oltre a ‘riscaldare” subito l’ambiente del Bronx. Risultato: Soriano subito in base, via libera immediato per la rubata in seconda, ma Penny trova il ritmo giusto e guadagna tre out veloci, voto 5.
3° inning, attacco Yankees: con il punto del pareggio già messo a segno, ci sono due corridori sulle basi con due eliminati; va al piatto Bernie Williams che ha una media nei playoffs di .444 con corridori in posizione punto, ma Williams si fa fregare da una veloce interna che gli fa alzare una volata facile preda della difesa, voto 5.
4° inning, attacco Yankees: due uomini sulle basi e zero out, ottima situazione per New York; il pitching coach di Florida fa visita a Penny per studiare la strategia migliore per affrontare un cliente difficile come Giambi. Risultato: si decide di giocarselo con un ‘change up” interno che Giambi gira malissimo per un comodo doppio gioco, ed in seguito McKeon posiziona Lowell molto vicino al cuscinetto di terza base e proprio in quella zona arriva la pallina battuta da Boone per una facile eliminazione in prima che vale il terzo out. Voto 8 a McKeon ed al suo staff.
5° inning, attacco Marlins: Conine ed Encarnacion subito in base grazie a due singoli, Gonzalez con una smorzata di sacrificio fa avanzare i suoi compagni in seconda e terza base, con Pierre alla battuta. In questa situazione di gioco, il punteggio pari, un eliminato ed uomini in seconda e terza con il più ‘caldo” giocatore di Florida in battuta, la scelta dovrebbe essere ovvia, concedere una base intenzionale a Pierre e posizionare la difesa per un doppio gioco, invece…..Torre si gioca Pierre. Risultato: Pierre infila una valida tra Boone e Jeter spingendo a casa entrambi i corridori per il 3-1 Florida, grazie anche ad un disastroso ‘cut-off” di Boone che tra la disperazione di Wells taglia il perfetto lancio di Matsui a casa base per cercare di cogliere Pierre fuori dalla prima; voto 3 a Joe Torre, saranno questi i punti che decideranno gara 1….
6° inning, attacco New York: fuoricampo di Williams per il 2-3, valida di Matsui, un eliminato; McKeon non esita a cambiare Penny con il rookie mancino Dontrelle Willis (media ERA nei playoffs di 12,00!), il quale si trova ad affrontare Jorge Posada che batte contro i mancini .286 con tre punti battuti a casa in questi playoffs; Willis se la cava benissimo, costringendo Posada ad un ‘fielder choice” che elimina Matsui in seconda, e giocandosi senza paura Giambi con delle fastball interne, una delle quali viene colpita debolmente per un facile terzo out. Voto 7 a McKeon, ma ha rischiato molto mettendo dentro Willis al posto del più in forma Chad Fox (media ERA 2,89 nei playoffs), ma quando le cose ti girano bene….
7° inning, attacco Marlins: Torre resta con Wells che appare però affaticato con Conine in prima base e due eliminati; Pierre viene colpito da un lancio di Wells e raggiunge quindi la prima base, spostando Conine in seconda; Torre finalmente fa scaldare un rilievo, Jeff Nelson, mandando il pitching coach Mel Stottlemyer sul monte di lancio a parlare con Wells e guadagnare tempo, ma decide comunque di giocarsi Castillo ancora con Wells. Risultato: Castillo viene eliminato con una stupenda palla curva per l’out che chiude l’inning; voto 8 a Joe Torre e 3 a me: io non avrei esitato a togliere Wells, ed in quel preciso momento ho capito perché Joe Torre allena gli Yankees ed io scrivo articoli sul baseball….
7° inning, attacco Yankees: il ‘caldissimo” messicano Garcia (mai alla battuta contro un mancino in questi playoffs) viene sostituito da Rivera alla battuta. Risultato: Rivera viene messo facilmente strike out da Willis. Voto 5 a Torre, d’altronde se Rivera avesse battuto un fuori campo non avrebbe avuto un bel 10?
8° inning, attacco Marlins: si comincia a fare sul serio: Jeff Nelson sul monte di lancio, un eliminato e Cabrera in prima base mentre nel bullpen il cubano Josè Contreras si sta riscaldando; Lee mette la sua prima valida dell’incontro spostando Cabrera in terza base, ed alla battuta va il temutissimo Mike Lowell. Risultato: Torre lascia Nelson a fronteggiare Lowell (.158 contro i lanciatori destri nei playoffs) e vince la sfida eliminando sia Lowell sia Conine, gasando al massimo la folla. Voto 9 a Torre, ancora una volta niente panico nell’affrontare una situazione molto delicata.
8° inning, attacco Yankees: si continua con Willis sul monte, mentre il closer Urbina sta completando la sua fase di riscaldamento; ci sono uomini in prima e terza base con due eliminati e McKeon non esita a chiamare il suo closer; al piatto va Posada che batte .233 contro i lanciatori destri ed ha una media di .235 con corridori in posizione punto nei playoffs. Risultato: la strategia è di giocarselo all’inizio con due ‘change-up” per poi proseguire con due palle veloci consecutive; si arriva sul conto di 2-2 quando un fantastico cambio di velocità sui 79mph mette strike out il povero Posada. Voto 10 a McKeon: mettere Urbina dentro al momento giusto e gestire in maniera perfetta la selezione dei lanci su Posada potrebbe essere stato il ‘Play of the Game”!
9° inning, attacco Yankees: ora o mai più! Chiaramente Urbina resta sul monte di lancio per chiudere la partita; Giambi guadagna subito una base ball e viene sostituito da Torre dal più veloce Dellucci per evitare un eventuale doppio gioco; Boone cerca con un ‘bunt” di portare Dellucci in seconda base ma manca la pallina, e con due strike è costretto a girare la mazza subendo una facile eliminazione al volo; alla battuta va Ruben Sierra che guadagna una base ball, spostando così il punto del pareggio in seconda; alla battuta va Alfonso Soriano…..Risultato: McKeon resta giustamente con Urbina ed ancora una volta sceglie la mossa giusta in quanto Urbina mette strike out Alfonso con un meraviglioso ‘change-up” che lascia di sasso il giocatore degli Yankees, ed elimina Nick Johnson con una facile volata raccolta dall’esterno centro Pierre, game over!!
Considerazioni finali: gara strana, con gli Yankees visibilmente stanchi e deconcentrati, probabilmente a causa della stressante vittoria in gara 7 contro gli odiati Red Sox, mentre Florida ha giocato la sua partita senza commettere errori, vincendo meritatamente gara 1. La strada è comunque ancora molto lunga, siamo soltanto all’inizio, anche se vincere la prima gara è comunque molto importante dal punto di vista psicologico, specialmente per una squadra giovane come i Marlins. Finita l’adrenalina dell’incontro il sonno si sta velocemente facendo largo: vado a letto comunque felice per avere avuto la fortuna di poter assistere a questo meraviglioso evento, sperando che duri il più a lungo possibile. Buonanotte a tutti…..anzi buongiorno!!




Francesco Paolo Falanga

Sposato dal 1999 con Ester, Paolo ha due maschietti, Federico di 2 anni (lanciatore destro!) e Carlo di un anno (battitore mancino!), che spera prendano la sua stessa passione per il baseball.Commercialista di professione, adora la sua famiglia e la casa con le quali passa tutto il tempo possibile.Come hobby ha la televisione (è un divoratore di eventi sportivi in TV), internet e viaggi, ha passato molto tempo negli Stati Uniti dove ha avuto la fortuna di visitare molti stadi di baseball e di vivere da vicino l'educazione sportiva degli americani.Ha collaborato saltuariamente con qualche rivista in America ed è un grande tifoso dei San Francisco Giants. (Spera di rendersi utile al sito cercando di trasmettere quelle stesse emozioni che prova ancora oggi nel vedere una partita del 'meraviglioso gioco del baseball'....

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