Il doping nel baseball subisce un altro durissimo attacco. La Major League ha infatti ufficialmente inserito nella lista delle sostanze proibite il tetraidrogestrinone (noto come THG), lo steroide sintetico prodotto e distribuito dai laboratori della californiana BALCO ed al centro di una vasta inchiesta.
A dare l’annuncio sono stati Rob Manfred, Vice Presidente esecutivo della MLB per le risorse umane e relazioni sindacali, e Gene Orza, massimo esponente dell’Assocazione dei giocatori, sostenendo che il THG è un anabolizzante con un effetto sulla massa muscolare 10-15 volte superiore rispetto al testosterone ma con effetti collaterali altrettanto potenti e la cui vendita è vietata dal governo americano.
"La messa al bando del THG è un importante passo in avanti verso il nostro obiettivo di cancellare definitivamente il doping" ha affermato il commissioner Bud Selig. "Siamo completamente impegnati nel raggiungere questo scopo ed intendiamo applicare un rigoroso programma di test anti-doping nelle Majors, come quello adottato nelle leghe minori".
Da tempo la MLB ha avviato una politica di “Zero Tolerance” contro gli steroidi e proprio la scorsa settimana Selig e Don Fehr, massimo esponente del sindacato giocatori, erano stati ascoltati in un’audizione al Congresso americano che aveva definito “inadeguata” la nuova policy nella lotta al doping. Agli inizi di marzo, il San Francisco Chronicle, citando fonti investigative, aveva scritto che Barry Bonds, asso dei Giants, Jason Giambi e Gary Sheffield dei New York Yankees, più altri tre giocatori della Major League (Marvin Benard dei Chicago White Sox, Benito Santiago dei Kansas City Royals e Randy Velarde degli Oakland Athletics) ed uno della NFL (Bill Romanowski degli Oakland Raiders) avrebbero ricevuto steroidi prodotti dalla BALCO di Victor Conte attraverso un personal trainer. Bonds, Giambi e Sheffield, che l’anno scorso sono stati interrogati dal giudice che conduce l’indagine, hanno sempre negato l’uso della sostanza.
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