La MLB World Cup ha una possibilità in più di nascere, dopo che i rappresentanti del Sindacato Giocatori di Major League si sono dimostrati possibilisti sui test anti doping.
Ad obbligare l'Associazione di Categoria ad accettare il dialogo è stata una forte dichiarazione del Commissioner Bud Selig, che ha detto: "Qui non si tratta di varare una norma, ma di difendere la salute di chi gioca".
"D'altra parte" ha detto alla 'Associated Press' il Presidente dell'IBAF Aldo Notari "Noi non potremmo dare il patrocinio ad un torneo che non rispetta le regole del CIO".
Ha rincarato la dose la Federazione di Cuba: "Se l'IBAF non darà il suo patrocinio, non parteciperemo".
Negli Stati Uniti, insomma, si sta facendo questo semplice ragionamento: niente test antidoping, niente patrocinio IBAF e niente Cuba e chissà chi altro. E i test che il Sindacato si è detto disposto ad accettare non paiono sufficienti al CIO e al WADA, l'organismo che di controlli anti doping si occupa.
La discussione non sarà comunque breve e per varare la prima edizione della 'MLB World Cup' nel marzo 2005 i tempi stanno cominciando a stringere.
Di certo c'è già una modifica al programma originale. Se nascerà il Mondiale non sarà a 8 squadre ma più facilmente a 12.
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