E' toccato a Matt Kinney servire a Barry Bonds il lancio che gli ha permesso di scalare un altro gradino nella scala dei più grandi di sempre: una pallina che, come spesso accade quando si tratta di Bonds, è finita direttamente in mare, fuori dallo stadio. Il suo padrino era presente alla partita ed ha potuto congratularsi immediatamente con Bonds, consegnandogli un trofeo preparato per l'occasione: una grande festa che ha messo in secondo piano la vicenda di doping che vede coinvolto uno dei trainer di Bonds che, da parte sua ha sempre negato di aver assunto steroidi. Willie Mays è una bandiera dei Giants dato che proprio con la loro maglia (prima a New York e poi a San Francisco) aveva costruito la sua carriera tra il 1951 ed il 1972, anno in cui passò ai Mets dove l'anno successivo chiuse la carriera e stabili il suo record. Appare quindi ancora più simbolico questo passaggio di testimone a colui che è anche il suo figlioccio. Bonds ci ha messo 2576 partite a raggiungere il terzo gradino (non il quarto come avevamo erroneaente scritto ieri e ci è stato segnalato da un lettore) ed è stato quindi più veloce di Mays, la cui intera carriera è durata 2992 partite. Sul prossimo gradino è seduto nientemeno che Babe Ruth con 714 fuoricampo: solo 54 in più.
L'impresa di Bonds ha fatto passare in secondo piano tutti gli altri eventi della giornata di ieri e la vittoria degli stessi Giants per 7-5 su Milwaukee. Proseguiamo nella rassegna della National League in cui spicca la vittoria in rimonta dei Colorado Rockies su Arizona per 7-4: sotto per 3-0 alla sesta , i Rockies hanno approfittato del calo di Brandon Webb, poco assistito dalla sua difesa e dei suoi rilievi assolutamente scontrollati con 6 basi ball concesse tra settima ed ottava ripresa: risultato 7 punti segnati tra sesta e settima ripresa. Più tradizionale invece l'approccio di Houston che continua ad utilizzare al meglio il suo attacco e sconfigge 10-5 i Cardinals: determinanti un fuoricampo da tre punti di Hidalgo ed un doppio sempre da tre punti di Biggio. Continua a soprendere Cincinnati e continua a deludere Philadelphia: 4-1 per i Reds lo scontro diretto, con un ottimo Paul Wilson sul monte con sicurezza per 7.1 riprese e D'Angelo Jimenez che sempre più impersona il perfetto lead-off con il suo 455 di media arrivo in base. I Mets tartassano il loro ex compagno Mike Hampton costringendolo a scendere dal monte dopo neanche 3 riprese e prevalgono sui Braves per 10-6. Infine proseguono i problemi dei Cubs sul monte , cioè su quello che dovrebbe essere il loro punto di forza: Greg Maddux concede 8 valide e 5 basi ball in 3.2 riprese e i Pirates affossano la squadra di Chicago per 13-2.
Nell'unica gara giocata nella American League i Texas Rangers sconfiggono 7-6 gli Anaheim Angels , rintuzzando la rimonta dei californiani che segnano 3 punti tra ottava e nona ripresa: Troy Glaus avrebbe potuto essere l'eroe della serata ma la sua lunga battuta è valsa solo una volata di sacrificio.
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