L'annuncio, da parte dell'Italeri Bologna, dell'arrivo del lanciatore straniero Jesus Matos (scelto dopo l'infortunio occorso a Gabriel Ozuna), ha fatto pensare ai più che per i bolognesi fosse il primo “taglio”.
La domanda che è sorta spontanea è stata: i campioni d'Italia si sono giocati uno dei visti a disposizione (cinque) per disporre di tre stranieri nel corso della stagione?
Per Ozuna, nuovo straniero scelto per sostituire Heredia, la Fortitudo ha ottenuto il visto attraverso la Federazione, lo ha fatto arrivare in Italia, ha chiesto per lui il permesso di soggiorno, lo ha fatto giocare in occasione dell'inaugurazione del campo di San Bonifacio, contro il San Marino.
Lì il giocatore si è fratturato il braccio. Per Ozuna non era ancora stato chiesto il tesseramento. Adesso l'Italeri, presentando un certificato di “inidoneità” rilasciato da un medico sportivo, ha chiesto alla FIBS l'annullamento del visto, puntando chiaramente ad aver ancora a disposizione tutti due i “tagli” concessi dalle norme in vigore, anche quando avrà tesserato il suo nuovo “uomo del monte”.
A parte tutto il resto, che vi risparmio (chi fosse interessato può andare alle pagine 14, 15 e 16 della Circolare Attività Agonistica Federale 2004), il punto che interessa è quello dove è scritto (pagina 16) “la revoca della dichiarazione normativa di assenso, finalizzata alla revoca del visto, potrà intervenire quando lo sportivo straniero alternativamente:
– non intende giungere nel territorio dello stato per espletare l'attività agonistica in favore della società richiedente;
– giunto nel territorio dello stato, risulti non idoneo agli accertamenti medico-sanitari alla pratica sportiva, entro gli 8 giorni concessi per richiedere il permesso di soggiorno alla questura territorialmente competente;
– siano state riscontrate situazioni ostative ai fini del tesseramento.
Questi sono i casi in cui non ci si brucia un visto.
Qui, anche se probabilmente la “ratio” della norma intendeva tutelare forse situazioni diverse, la “lettera” dà ragione ai bolognesi. O almeno io – e sottolineo io – non ho trovato da nessuna parte regole precise a cui debba sottostare il medico sportivo che certifichi la non idoneità di un atleta, e che escludano in qualche modo il caso in questione. Anzi da qualche parte sono incappato in accenni proprio all'esame degli arti interessati alla pratica specifica di un determinato sport.
Un dubbio potrebbe farlo venire un altro dettaglio della regola in questione: la dizione “entro gli 8 giorni concessi per richiedere il permesso di soggiorno“. Una frase che interpretata in un modo può significare semplicemente entro 8 giorni, ma che interpretata nell'altro può valere anche solo un “prima della richiesta del permesso di soggiorno“.
La Federazione – mi ha informato l'Ufficio Stampa – chiesto un parere anche al CONI, ha optato per la prima delle due versioni, lasciando quindi alla Fortitudo i restanti due visti a disposizione e quindi i due tagli previsti dal regolamento.
Il direttore sportivo Olivelli e il responsabile marketing hanno presentato l'ex capitano del Bsc che…
Ad una settimana dall’elezione, intervista al neo presidente FIBS che sottolinea le priorità: rilancio del…
Dopo 12 anni, il numero uno dell'ASD Baseball Godo ha rassegnato le proprie dimissioni L'assemblea…
Eletto con 7.827 preferenze (il 56,04% dei voti) contro le 5.965 di Andrea Marcon (42,70%).…
Arriva alla corte del presidente Antonio Pugliese un ventunenne venezuelano con passaporto francese. I toscani…
Nell’immediata vigilia elettorale, il candidato alla Presidenza FIBS sottolinea l’importanza del ruolo della Federazione “che…