Beppe Mazzanti, che numeri!

Fosse solamente per i numeri, sarebbe un protagonista di giornata come altri se ne sono visti nel campionato italiano. Eccoli questi numeri, dopo due giornate vanta una media battuta di 688, grazie ad un 11 su 16 nel box. Presenze che gli hanno consentito anche di raggiungere quota 2 home run (primo a pari merito con Canate) e 11 rbi. Primo in tutte le graduatorie principali dell'attacco, roba da tripla corona.
C'è invece un numero che sorprende. Il 4 maggio prossimo Giuseppe Mazzanti, perché è del terza base della Danesi Nettuno che stiamo parlando, compie 21 anni. Beppe, o Peppe, o "Portoricano", visto che comunque non viene chiamato mai Giuseppe, è quello che si dice un predestinato. Sin da quando faceva stravedere con il Nettuno 2 in prima squadra e con la juniores, e anche quando venne poi tagliato con troppa fretta dalle minor league dei Seattle Mariners.
Stai vivendo un inizio di campionato a dir poco esaltante…
Non posso negarlo, ma come me tutto il resto della squadra. Certo, abbiamo incontrato due avversarie che senza dubbio non lotteranno per il vertice della classifica, due neopromosse subito all'esordio in regular season. Ma rimane comunque il fatto che il Nettuno sta attraversando un buon periodo di forma
Te in particolare sei in condizione smagliante. Merito della preparazione fatta con la nazionale P.O. a Cuba?
Anche, quella ha inciso molto perché abbiamo lavorato bene in un periodo strategico e si sono visti i frutti di quella preparazione. Ma consideriamo anche che io, dalla fine dello scorso campionato, praticamente non mi sono mai fermato. Nel giro di sei mesi sono stato per tre volte a Cuba. Prima c'è stato il campionato del mondo a cui ho preso anche io parte con la nazionale maggiore, quindi a gennaio in preparazione atletica ed a marzo, sempre a Cienfuegos, con la nazionale P.O.. Sempre in attività dunque.
Lo scorso anno non avevi raggiunto questi livelli, anche se già qualcosa si intravedeva. Avevi anche un anno di meno…
Soprattutto non ero titolare. Incide molto questa cosa nel rendimento complessivo, la fiducia è importantissima, e per fortuna adesso la sto ripagando in pieno. O perlomeno, non sto smentendo chi ha puntato su di me.
Anche in difesa sembri molto maturato. Merito anche qui del ruolo da titolare?
Non so dirlo con precisione, la settimana scorsa ho commesso un errore, tanto per dire. La fiducia comunque, e lo ripeto, è un elemento cruciale nel rendimento di un giocatore.
E cosa ti dice l'allenatore?
(sorridendo) Ruggero al momento mi fa i complimenti…
Se continui di questo passo, potresti anche raggiungere quell'obiettivo che ti sei prefissato. Ci credi ad Atene?
Certo che ci credo, voglio andare alle Olimpiadi, ma so anche che devo guadagnarmi un posto in una lista dove tutti vogliono entrare, e non sarà facile. Ho cominciato bene, direi che più di così penso proprio di non poter fare, tutto sta nel mantenere le prestazioni a questi livelli. Pare facile…
Nonostante, come dicevi tu, il Nettuno ha incontrato le due neopromosse, la squadra sta vivendo un momento positivo. Come lo spieghi?
Se si guardano le medie si scopre come stiamo battendo tutti, dal primo all'ultimo del line up. Anche per questo è un momento positivo. Parte del merito è del batting coach Ezechiel Rodriguez, che ci sta facendo lavorare molto e ci fa migliorare nei piccoli difetti che ognuno ha. Ma non dimentichiamo che nel Nettuno c'è una voglia di riscatto incredibile, dopo la stagione dello scorso anno. Le motivazioni comunque contano.
Adesso il Nettuno è arrivato al momento della verità.
Siamo attesi dal primo vero test stagionale di un certo peso, contro il Parma. Poi andiamo a San Marino, quindi le altre candidate allo scudetto. Adesso è il momento di confermare quanto di buono abbiamo fatto vedere in queste due partite.

This post was published on 27 Aprile 2004 09:21

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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