I commenti dopo Danesi – Ceci&Negri

Nove vittorie in nove partite, non si può matematicamente chiedere di più alla Danesi Nettuno da questo inizio di campionato. Un sesto di regular season è già in archivio, e se c'è gran soddisfazione per quanto fatto vedere in campo, c'è anche la consapevolezza che di strada ce n'è ancora tanta da fare. Il primo a spegnere i facili entusiasmi è proprio il manager Ruggero Bagialemani, che torna a parlare con i giornalisti. “Non dimentichiamo che il campionato è molto lungo, non illudiamoci di nulla – esordisce – in queste tre partite abbiamo giocato bene, molto aggressivi sulle basi. Ma sicuramente non siamo ancora al top della condizione, stiamo lavorando e cerchiamo per ora di mettere fieno in cascina per quanto concerne la classifica“.
Contro Parma l'obiettivo principale era di due vittorie, ne sono arrivate tre e Nettuno è ancora imbattuta. “Noi giochiamo una partita alla volta, è anche con questo modo di pensare che siamo riusciti a fare bottino pieno. Il resto è stata un'ottima prestazione di tutti, la difesa, i lanciatori, l'attacco, non mi sento di dire chi è andato meglio o chi peggio, tutti hanno dato il massimo“.
Stasera si è visto un Billisi molto positivo. “Ma anche a Milano la settimana scorsa si erano visti segni di miglioramento, nonostante tutto. Lui è arrivato che non era ancora nel pieno della condizione, sta lavorando molto e già stasera ha cominciato a far vedere qualcosa“.
Il Nettuno adesso è atteso dalla trasferta di San Marino, quindi l'altro scontro diretto in casa col Grosseto. “Pensiamo adesso a goderci queste tre vittorie ed il primato in classifica, da martedì cominceremo anche a pensare al prossimo trittico. E speriamo magari che si fermino gli infortuni. Abbiamo Fernando Ricci che deve ancora recuperare, Sforza con un malanno alla coscia, Schiavetti ancora non al cento per cento, Candela anche lui acciaccato che stasera è stato costretto ad uscire. Speriamo di fermare questa serie“.
L'ultima domanda è se si aspettava un Nettuno così pimpante all'inizio. “Se si vanno a leggere i pronostici, il Nettuno è stato un po' snobbato ad inizio stagione. Ma anche se adesso la nostra quota è per così dire risalita, la cosa non ci interessa, noi pensiamo a lavorare e a giocare una partita per volta. A quanto sembra non dovremmo essere noi a dover vincere il campionato…“, conclude sorridendo.
Pochi sorrisi e molti musi lunghi invece nel dugout del Ceci&Negri Parma. Voglia di parlare dopo tre sconfitte che ridimensionano pesantemente il cammino degli emiliani ce n'é poca, a concedersi ai nostri microfoni è il coach Sal Varriale. “Certo non ci voleva di perdere tre partite, ma il campionato è ancora lungo, speriamo di recuperare subito il terreno perduto questa settimana già dalla prossima volta che riscenderemo in campo“.
Cosa è mancato in questi tre incontri al Parma? “E' mancata molto la battuta, soprattutto quella al momento giusto, c'è stato qualche errore difensivo nei momenti decisivi“. Ed i lanciatori? “I lanciatori secondo me sono andati bene, hanno fatto il loro dovere, siamo mancati più che altro in attacco“.
Vi aspettavate un Nettuno così? “Si, d'altro canto guai a sottovalutare qualsiasi squadra, noi ci aspettavamo proprio un Nettuno così aggressivo“.
Settimana prossima in casa con il Rimini. “Cercheremo di fare meglio, giocando come al solito una partita alla volta“.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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